(è la prima volta che Forlì incontra le Challengers Zurigo nelle Coppe)
Krystal Goodman in maglia forlivese |
Prima della finale c'è ancora da giocare una partita. Il match è del tutto ininfluente: l'unica cosa importante è evitare infortuni dell'ultimo momento, e prendere meno caldo possibile pur dovendo giocare sotto il sole del mezzogiorno; e tuttavia l'avversaria offre alcuni spunti interessanti di cui discorrere.
Per l'ultima partita di fase regolare, il calendario rimodulato ha assegnato a Forlì le Challengers Zurigo, che sono la seconda formazione cittadina e che non vanno confuse con le Barracudas di Mariah Jameyson, contro cui Forlì si trovò a giocare una partita nella Coppa 2021. Per inciso Jameyson, dopo aver rescisso il contratto con la Poderi dal Nespoli a fine giugno, è tornata a giocare in patria, di nuovo con le Barracudas, e sta dominando le statistiche di battuta.
Pur essendo una società con un buon numero di stagioni alle spalle, per le Challengers si tratta appena del secondo titolo dopo quello vinto nel 2006; come tutti i club di "batti-e-corri" della confederazione elvetica, anche i Challengers hanno una sezione baseball, peraltro ben più vispa con i nove titoli messi in bacheca.
Già complicato di suo, il panorama del softball elvetico si è ulteriormente impoverito. Sono rimaste sei formazioni, che danno vita ad un unico campionato, senza una serie cadetta; dal 2021 i Therwil Flyers hanno sciolto la sezione di softball, mettendo fine all'esistenza della squadra più titolata della "palla soffice" svizzera, con i suoi 12 scudetti; ha giocato diverse volte contro Forlì nelle Coppe.
Tutto questo con le Challengers Zurigo c'entra nella misura in cui si parla di come stanno cambiano le formazioni impegnate nei tornei continentali: se prima era pressoché costante l'alternarsi di Therwil e di Eagles Lucerna, d'ora in poi sarà più probabile incrociare le mazze con le due zurighesi o con le Wittenbach Panthers, da un paio di stagioni la nuova forza del softball rossocrociato.
Al netto di qualunque ironia, il minimo che si può dire è che le Challengers sono una squadra di esperienza. In campo da titolari troviamo l'interno Leandra Simitovic (nata nel 1984); l'esterno e Prima base Simona Cellar (1983; ma la ricordiamo a Praga 2000 con le Barracudas, e allora giocava catcher); la lanciatrice Karen Heimgartner (nata nel 1978 a New York), che ancora nel 2020 è stata votata miglior pitcher del campionato elvetico, e che qui in Coppa ha tirato tre inning contro la squadra di casa; ed il Seconda base Carmen Lutz-Demetz (1972).
Solo per la Coppa c'è anche Sofia Gregnanin, l'Interbase del Castelfranco (e in passato di Nuoro, Parma, Rovigo); qui però gioca ricevitore.
Una sola straniera tesserata in campionato: il Terza base americano Taylor McCants, che nel campionato elvetico è quella con le percentuali migliori nel box per le Challengers. Per la Coppa si sono aggiunte altre due statunitensi in veste di pick-up: una è l'utility Cockroft, la quale gioca in Austria con le Crazy Chicklets di Wiener Neustadt (che, a dispetto del nome insulso, sono una buona squadra e potrebbero vincere il titolo); l'altra la conosciamo bene, ed è Krystal Goodman che, dopo essere stata "tagliata" da Forlì per fare spazio ad Azevedo, ha trovato ingaggio in Olanda con le Amsterdam Pirates e ora ha avuto la chiamata delle Challengers per la Premiere Cup.
Qualità dell'avversario: 🌟
In sintesi: nelle prime sei partite, le statistiche delle Challengers dicono: un punto segnato e 56 subiti, 4 valide su 86 turni (media .046), e 14 errori difensivi.