Sembra passato un mese, non una settimana.
Lunedì. La Fiorini doveva mettercela tutta (e Blaire Luna doveva metterci 18 strike out) per avere ragione delle Eagles Lucerna. Bella squadra, si diceva, farà strada.
Venerdì. La Fiorini disputa più o meno un allenamento in cui la principale preoccupazione è evitare infortuni e non sprecare energie, fisiche e nervose; demotivatissime, le elvetiche si arrendono 12-2 e arriva un'altra "manifesta", dopo quella per 0-24 incassata il giorno prima dalle Sparks.
Già, le Sparks. In mattinata si sono liberate in fretta delle tedesche, e saranno loro a contendere alla Fiorini l'accesso diretto alla partita del venerdì sera, la partita che conta: chi vince infatti va in finale e riposa sabato mattina, mentre chi perde il sabato mattina gioca un match, chiamiamolo di ripescaggio, contro la vincente di Neunkirchen - Brasschaat, piazzatisi rispettivamente terzo e quarto al termine del Round Robin.
Nel frattempo c'era da sbrigare questa formalità con le rossocrociate, formalità non perché l'esito fosse scontato, ma perché il risultato era al 100% ininfluente ai fini della classifica del Round Robin: Forlì era comunque prima, e le "Aquile" quinte in ogni caso, dopo il successo delle belghe sul Chemie Praga, e fuori dai giochi per il podio.
Sotto il primo, vero sole della settimana, ne è venuto fuori un match alla camomilla, e c'è poco da raccontare. Alcuni numeri sparsi dell'attacco: Montanari 2/3 con un triplo, Carlotta Onofri 4 Rbi, Zauli 3 Rbi, Pianella un triplo e 2 Rbi, Zanotti un doppio, Bedwell 0/0, è andata due volte in base (una volta per ball e un'altra "colpita") e altrettante ha corso il punto.
Calixto Soça non ha lesinato gli sforzi e ha fatto entrare almeno una volta 16 giocatrici su 17. L'unica rimasta seduta nel dug out -praticamente sotto una campana di vetro- è stata Blaire Luna: d'ora in poi i suoi lanci e le sue energie saranno preziosi come l'oro.
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