Non avrebbe senso per Forlì montarsi la testa dopo il 10-0 d'esordio con le svizzere, ne ha ancor meno per la strapazzata rifilata alle Hoboken Pioneers, annichilite con un primo inning da 11 punti. La partita si è poi trascinata fino al 13-0 finale, parecchi cambi e un po' di stanchezza mentale, tanto non si poteva giocare al massimo.
E una precisazione immediata: le Pioneers di questa sera non erano neanche l'ombra di quelle che dodici mesi fa diedero a Forlì un solenne dispiacere. Squadra molto diversa, non solo senza Meadows ma anche senza le lanciatrici americane, che il manager delle Pioneers aveva "speso" nel pomeriggio, ahilui inutilmente vista la netta sconfitta contro Les Comanches di Eva Trevisan.
Quindi niente Gilham, niente Lindgren, è rimasta nel dug out anche la Snow che è un ottimo battitore: quello che ha giocato contro la Poderi dal Nespoli non era insomma il miglior Belgio possibile. Va tenuto presente.
Però Forlì non ha fatto sconti. Evelyn de Wolf, questa la sventurata partente delle Pioneers, oltre ad avere seri problemi di controllo (cinque basi ball, due delle quali a diamante carico) è stata fatta a brandelli dall'attacco romagnolo. Un doppio di Aldrete e un triplo di Vincent stampatosi sulla barriera esterna sono stati i lampi serali di un line up nuovamente in doppia cifra di valide e di segnature.
Al netto dei facili entusiasmi, è stato un bel modo di chiudere la giornata inaugurale di coppa e far felice un pubblico folto fin da subito. Gli spalti erano gremiti e la cerimonia inaugurale è stata semplice e perfetta. C'è stato tifo, le ragazze della Poderi dal Nespoli senz'altro ne hanno avuto e ne avranno solo da guadagnare. Una bella serata in una bella cornice di gente e di autorità.
Domani è veramente un altro giorno. Forlì se la vede al pomeriggio con le tedesche di Mannheim (campo 2, attenzione) e in prime time serale con Peckova e il suo Ledenice, campionesse céche.
Sale il livello.
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