venerdì 19 agosto 2022

Forti, son forti

Accidenti se sono forti.

L'Olympia Haarlem passa 7-0 sopra Forlì senza troppi complimenti. Dopo la rimodulazione del calendario e l'inversione fra questo match e quello contro la squadra di casa, per loro era diventata Forlì l'avversaria da battere, era diventata questa la partita da vincere a tutti costi per mettersi al riparo da pericoli. E così le olandesi hanno fatto: i sette punti rifilati alle campionesse in carica da un lato mettono l'Olympia in una posizione di vantaggio, perché per assurdo adesso potrebbero anche perdere la partita serale con un margine ridotto, e accedere comunque alla finale per l'oro; e dall'altro mettono Forlì in un angolo, soprattutto perché le tolgono ogni capacità di decidere sul proprio destino.

Facciamola corta. Se in serata vince Haarlem, si porta la Poderi dal Nespoli in finale. Se Haarlem perde, ci sarebbero tre squadre in parità, ciascuna con una sconfitta, e in tal caso bisogna verificare i punti SUBITI negli scontri diretti fra le tre. Chiaro che, col -7 rifilatole dalle olandesi, Forlì non sta messa bene.

Per completezza va aggiunto che anche domani mattina ci sono altre partite. Forlì gioca con Zurigo, ultima con 1 punto segnato in sei partite, e s'è detto abbastanza; le olandesi giocano con Wesseling, tutto sommato agevole; la terza squadra avrà lo Joudrs, che è sempre un brutto pesce capace di tutto e del contrario di tutto.

Parlando di Haarlem - Forlì, superiori le olandesi lo sono obiettivamente state. Mica per altro, si tratta di una formazione assemblata per vincere il trofeo, che al gruppo campione nazionale ha aggiunto tre giocatrici del Tex Town Enschede (squadra che guida la Hoofdklasse 2022). Eppure le romagnole sono stata in partita fino quasi alla fine, e ad inizio 6° inning il tabellone scriveva ancora un potabilissimo 3-0. Fosse finita così, sarebbe stato più che accettabile nell'ottica di un discorso sulla classifica avulsa e i punti subiti.

Fin lì, Forlì aveva anche messo insieme le sue occasioni e, pur trovandosi sotto 0-2 fin dall'inizio, era rimasta attaccata alla partita e toccato le sue brave valide sulla lanciatrice Hop. Al 3° inning, i singoli di Fama e Brookshire avevano fatto presagire qualcosa di buono, così come gli altri due singoli di Wissink e Cacciamani al 4°. Ma oltre la Seconda base non si riusciva ad andare, e nonostante una buona attitudine nel box di battuta, la difesa interna dell'Olympia risultava insuperabile (nella persona di Britt Vonk, per la precisione).

E insomma, Forlì non concretizzava, però nemmeno mollava. Poteva essere un segno incoraggiante, e invece no, invece nel 6° inning Kellie White superati i cento lanci finiva la benzina. Entravano quattro valide, la difesa forlivese sceglieva male un paio di giocate, era un attimo da 3-0 a 7-0, e "manifesta".

Come accennato, domani Forlì chiuderà la fase regolare di Coppa affrontando l'ultimo avversario, le Challengers Zurigo che fin qui hanno perso tutte le partite e realizzato un unico punto. Con le elvetiche gioca Krystal Goodman.
Si gioca alle 12.30, ma a quell'ora la Poderi dal Nespoli saprà già se dovrà giocare alle 15 per il bronzo, oppure alle 17.30 per il piazzamento più importante.

Le avversarie di Forlì (6): Olympia Haarlem

(i precedenti post sull'Olympia Haarlem sono qui e qui)

Sarà quasi come giocare contro la Nazionale olandese. Fra quelle che hanno vinto gli Europei a Sant Boi, le "olympians" in Premiere Cup sono Beers, Hop, van Aalst, van der Zanden e Vleugels, e al loro fianco anche le tre del Tex Town, Clarijs, Oosting e Vonk (più Meadows che è aggregata alla squadra ma non gioca); se le altre orange non ci sono, è perché stanno facendo la Coppa Coppe in maglia Sparks, come van Gurp, o perché non ne hanno voluto sapere, come Eva Voortman. Oppure perché giocano con Forlì, e parliamo di Laura Wissink.

Dai tempi dell'ultimo incontro (Coppa Campioni, edizione di Forlì), l'Olympia ha rivinto il titolo altre due volte, cioè in quello stesso 2018 e poi l'anno scorso (altrimenti non sarebbe qui a Bollate); in mezzo si è inserito il Roef! (campione 2019) e ovviamente il Covid, a causa del quale nel 2020 il campionato è stato troncato a settembre senza che venisse assegnato lo scudetto.
Quest'anno l'Olympia tallona da vicino il sorprendente Tex Town, e a breve distanza ci sono Roef! e Haarlem Sparks. I playoff della Hoofdklasse se li giocheranno loro quattro.

Nelle partite di Coppa fin qui giocate, le olandesi hanno cambiato formazione di continuo. In generale si può dare per certa la presenza all'esterno di van Aalst e van der Zanden, e per altrettanto certa quella di Vonk all'Interbase, mentre in diamante ci sono il lead off Beers, Vleugels e Oosting che si dividono gli angoli e il piatto di casa base.
Così è detta male, perché in realtà Vleugels non riceve. Però lancia, e questo permette di presentare la pedana.

All'interno del cerchio sono in tre a dividersi gli inning. La prima della rotazione è l'americana Alyson Spinas, lanciatrice dell'Olympia dal 2018 (quell'anno la pedana era formata da lei, Andringa e Voortman, hai detto niente); ha messo assieme le esperienze più disparate, perché prima di venire nella Dutch League aveva giocato anche in Polonia, Repubblica Céca (2016-17, Joudrs), Germania (2019, a inizio stagione con Tubingen), e durante l'estate australe gioca in Nuova Zelanda e Australia. Ad affiancare Spinas ci sono Marielle Vleugels, una lanciatrice di effetti, una veterana; e soprattutto Lisa Hop, l'astro nascente della Nazionale, cresciuta nelle giovanili dell'Olympia e formatasi alla Embry-Riddle Aeronautical University di Daytona Beach (la stessa di Ilona Andringa).
Il fatto che, contro Les Comanches, sia andata a lanciare l'esterno centro van Aalst, testimonia quanto le olandesi siano sicure di sé.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 🌟
In sintesi: il discorso sta in poco posto: il line up è pericoloso dal primo all'ultimo battitore, e la pedana solida, grazie al buon rendimento di Spinas quest'anno e alla esplosione definitiva di Hop.