venerdì 23 agosto 2024

Una di "quelle" partite

Ci sono quelle partite che si imbudellano male fin dall'inizio. Per quanto fai e per quanto ti sbatti, niente va come vorresti e più passa il tempo, più cresce il nervoso; e più cresce il nervoso, più giochi male, con tutto quello che ci va dietro.

Italposa - Wesseling entra in questa categoria dalla porta principale. Il fatto che per la squadra romagnola non contasse niente, è una consolazione e non una attenuante. Però, se esistesse una classificazione, sarebbe a buon diritto "Partite in cui Forlì avrebbe potuto cavarsela molto meglio".

Noemi Giacometti
(photo Eloi Puigferrer)

Con le tedesche è finita 5-2 sotto un sole feroce e dentro una bolla di caldo cattivo. L'Italposa aveva come obiettivo primario quella di evitare infortuni, e in questo caso sì, missione compiuta, in pieno. Il resto è andato così così: c'era da smaltire la sconfitta della sera prima contro l'Olympia, magari trovando una buona prestazione in battuta, solidità difensiva, qualche giocata divertente, o qualche occasione divertente durante il gioco. Ecco, questo magari non è riuscito tanto bene: per tutta una serie di ragioni che non è serio e nemmeno ha senso andare a ravanare, con le Vermins le forlivesi sono state sotto i loro standard: cominciando dalla difficoltà a leggere le traiettorie del pitcher avversario, e passando per qualche eccesso di confidenza nelle situazioni difensive, hanno trascinato per le lunghe un incontro che sulla carta avrebbero potuto chiudere con un divario più largo e/o una durata inferiore.

La deriva si è intuita subito: per le tedesche è andata in pedana Volkmann e ha iniziato a tirare palle lentissime e senza effetti, roba che nel baseball si chiama knuckleball e la tirano in pochi, e che nel softball non tira proprio nessuno. Infatti: Moreland "k", Vigna pop, Gasparotto altro "k".

Non era un buon segno, ma l'attacco successivo metteva da parte i dubbi: singolo Frazier, quattro ball a Cacciamani, avanzamento su sacrificio di Lacatena e doppio conclusivo di Carlotta Onofri per il 2-0. Rotto il ghiaccio, era facile pensare a una partita comoda, ma Forlì si sedeva, Wesseling no e prima accorciava le distanze, poi al quinto turno pareggiava con un fuoricampo interno.

Qui l'Italposa aveva uno scatto di orgoglio, prova che la squadra è sempre quella e le sue qualità sono intatte. Quinto inning basso, Forlì metteva pressione alle avversarie, un paio di singoli e un paio di errori, e le distanze erano ristabilite, 5-2. C'erano un po' di sostituzioni in pedana, per le Vermins entravano la nettunese Lagler e perfino Held (dopo 116 lanci al mattino), per Forlì Cacciamani era rilevata da Lacatena, che diventava il pitcher dei record; ma il tabellone non si muoveva più.

Col senno di poi è andata bene anche alle tedesche, molto moge a fine gara: il ko semiserio del Neptunus in serata con l'Olympia ha decretato un arrivo in parità a tre con lo Joudrs. A parità anche di scontri diretti, a essere premiato è stato il TQB di Wesseling che alle 13.00 del sabato giocherà per il bronzo contro il Rivas.

Sarà l'antipasto di Olympia - Forlì che assegnerà la 46ma Coppa dei Campioni. Buttrio, ore 16.

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