Il giudizio ovviamente è influenzato dal risultato finale di 5-1. Ma anche facendo la debita tara, il debutto di Forlì nella Coppa Campioni 2024 è coinciso con una serata bella, gustosa. Una vittoria non sonante, ma netta; una prestazione non schiacciante, ma superiore; una partita sempre abbastanza in bilico, ma in cui l'Italposa ha sempre trasmesso la sensazione del controllo.
Il Neptunus Rotterdam si è confermato un avversario di valore: mica per niente, con tutti gli infortuni che ha dovuto affrontare è comunque rimasto sempre ai piani alti della Hoofdklasse. E' una squadra che non affonda, che non si è disunita neanche dopo l'home run del 5-1, e che ha in Wissink e Dirksz due elementi di sicura affidabilità. Non sono bastate, non potevano bastare contro un'Italposa più profonda in battuta e più solida in pedana grazie a Jordan Johnson.
Una prova senza fronzoli, quella dell'americana, ma chirurgica. Ha lanciato a velocità sostenuta, tirando qualche "cambio" al momento giusto, e ha lavorato tanto sui fili, specie quello basso, insistendo nella scelta nonostante il metro arbitrale non la incoraggiasse. Alla fine è stata ricompensata, è rimasta sotto i 100 lanci e ha chiuso con 5 valide al passivo (tutti singoli, nessuna extra base: è un dettaglio importante) e 3 basi ball, ma anche 11 strike out, alcuni dei quali veramente decisivi.
Per raccontare qualcosa del match, ha senso partire da qui. Primo inning, JJ inizia a litigare con l'area di strike, i suoi primi quattro lanci sono altrettanti ball a Dirksz, poi Wissink ed Edwards colpiscono valido, e insomma Forlì si trova a fronteggiare una situazione di basi-piene-un-out che poteva far deragliare subito la gara. Johnson fa due "k", il Neptunus rimane a basi piene e col cerino in mano. Passata la paura, a quel punto ci pensa l'attacco romagnolo.
Singolo di Moreland, il bunt di Vigna la fa avanzare; c'è una eliminazione, quindi Frazier è colpita e "ruba" anche il cuscino di Seconda. Con due corridori in posizione punto, il doppio di Cacciamani scrive il 2-0 e indirizza la partita verso Forlì. Più nello spirito che nella sostanza, perché Rotterdam rimane lì e, anzi, accorcerà le distanze poco dopo; però per l'Italposa è come marcare il territorio e mettere la sfida sui binari che voleva lei.
Il punto di non ritorno è al quarto giro. Con la "sorellanza" in base (una valida a testa per Carlotta e Veronica Onofri), entra nel box di battuta Logan Moreland e scaraventa via il primo lancio di Jarvis, un fuoricampo "bestiale" da almeno 90 metri. Tabellone sul 5-1, Rotterdam ha altri tre turni in attacco ma non riesce mai a portare il corridore oltre la prima base, anzi è Forlì che si prende la soddisfazione di pennellare un doppio gioco difensivo a ribadire la propria superiorità.
Una bella squadra |
L'Italposa entra nel secondo giorno di Coppa senz'altro a cuore più leggero e nervi distesi. Servirà un'altra prova consistente, perché alle 13.30 c'è da recuperare il match con lo Joudrs e non è detto che la squadra praghese sia quella vista nel pomeriggio faticare contro le austriache. Le Vienna Metrostars sono state a uno strike dallo sconfiggere le boeme, sono anche state sfortunate in occasione del pari in extremis, ma in sostanza è stato lo Joudrs a fare e a disfare la tela, con un attacco piuttosto in palla (tredici valide, percorso netto per Furkova e Frýbová) e una pedana che non lo è stata per niente, con una Peckova talmente scontrollata che è impensabile rivederla in queste condizioni.
In serata poi Forlì affronterà le viennesi, e potrà saggiare di persona la reale sostanza della squadra che per poco non faceva le penne allo Joudrs.
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