martedì 27 agosto 2019

Lepidezze

E' l'ultimo post della stagione ed è lungo e polemico, quindi chi non ha voglia di leggere è avvisato e può fermarsi qui.

ORGANIZZAZIONE - La ESF, o Federazione Europea Softball come la conosciamo noi, ha i mesi contati. Già da un po' sui documenti e altrove vige la nuova denominazione Softball Europe, e questo fa parte di un processo che parte da lontano. Nel 2013 è avvenuta la fusione tra la ISF e IBF, le due federazioni internazionali di softball e baseball: la neonata WBSC, o World Baseball Softball Confederation, ha due divisioni principali nelle sue discipline, ognuna delle quali ha poi le sottodivisioni continentali, tra cui appunto Softball Europe al posto della ESF, ma anche Softball Asia (ex SCA, Softball Confederation of Asia), Oceania Softball e così via.
Tutti sotto il grande ombrello della WBSC, dunque: difficile sapere se è a causa di questo, ma il taglio affatto burocratico impresso dal Comitato Tecnico alla Coppa Coppe di Praga sembra rispondere più a ordini centralizzati che a esigenze concrete. Le regole dettate alle squadre riguardo ai tempi di riscaldamento e preparazione alla partita sono sembrati più un esercizio di potere che una sincera necessità di ottimizzare la qualità della manifestazione. In concreto: le squadre dovevano (e sottolineiamo: dovevano) iniziare il pre-game 90' prima dell'ora programmata per la partita, l'una con il riscaldamento e l'altra nei tunnel di battuta per mezz'ora a testa, e poi dovevano (insistiamo: dovevano) invertirsi e fare l'una battuta e l'altra riscaldamento. Domanda, retorica: da quando in qua è la Federazione a stabilire tempi e modi del pre-game di una squadra? da quando è la Federazione a dire che bisogna iniziare facendo tunnel di battuta "a freddo" ? più che inutili, erano regole prive di senso e soprattutto buonsenso. Ma su questo gli occhiuti membri del Comitato Tecnico sono stati irremovibili, disciplinando la presenza delle squadre sui diamanti di riscaldamento o nei tunnel con la precisione di ufficiali di polizia, e sanzionando con spietatezza i violatori.
Tutta questa disciplina è andata a ramengo al mercoledì con il primo acquazzone, e nella gestione dei problemi istantanei ha preso il sopravvento l'improvvisazione, con partite rinviate e spostate letteralmente ogni mezz'ora, e la catena di comando saltata per aria. Per essere gentili, nessuno si è dimostrato del tutto incapace o malevolo, anche se come sempre qualcuno è stato migliore degli altri, ed è stato chi ha dato tutto se stesso senza pensare alla rigidità delle regole ma solo avendo come fine il miglior funzionamento della manifestazione e il bene delle squadre.

PUBBLICO - Volendo, la polemica si può sintetizzare in tre parole: freguntubo la coppa.
Forlì-Terrasvogels: dove sono i 130?
Sulla carta, Praga era la città era ideale per il torneo: per tradizione, per cultura del softball, e per la presenza di due squadre locali, compresa quella che all'Eagles Park è di casa. Ma il pubblico non è venuto. Il dato riguardante le presenze degli spettatori, così come dichiarate nelle statistiche finali, è largamente sovrastimato: per esempio i 130 presenti di Forlì - Terrasvogels (non la finale ma il match della seconda fase) è un numero che non sta da nessuna parte, sulle tribune ce ne saran stati la metà ad essere generosi; i 217 di Forlì - Eagles sono un dato ancora più surreale, mentre sono veritieri gli 85 di Eagles - Joudrs, ed era il derby praghese, un match che in campionato infiamma i tifosi e sovente decide gli scudetti. Dei 459 spettatori dichiarati per la finale, ce ne saran stati la metà, ed erano soprattutto le atlete delle altre squadre venute ad assistere alla partita decisiva e alla premiazione.

OCEANIA - Sulla presenza della Nuova Zelanda la polemica va avanti già da un po'. Due le domande essenziali: uno, cosa ci fa una squadra dell'Oceania ad un torneo europeo che assegna un trofeo ufficiale? due, questa squadra partecipa fuori concorso, oppure se arriva prima vince la Coppa? nessuno ha mai dato una risposta ufficiale, mentre in via informale è stato detto che la vittoria delle neozelandesi sarebbe stata regolare. Il podio con Forlì, Terrasvogels e Rivas ha eliminato gli imbarazzi.
Quanto alle Eagles, a loro volta regolarmente in concorso sebbene la rappresentante della céchia fosse lo Joudrs, appare sempre più chiaro che dovremo abituarci alla presenza del club organizzatore; ma questo diversivo almeno ha un senso nel cercare di coinvolgere l'ambiente locale, e in ogni caso si tratta di una squadra della Federazione continentale che sta in capo al torneo, quindi un accenno di legittimazione c'è.
L'opinione di chi scrive è che queste "prove di laboratorio" dovrebbero essere limitate alla Poule B, dove non c'è nessun trofeo in palio: purtroppo in Coppa Coppe la Poule B non esiste più, ma le prove di laboratorio si fanno lo stesso.

lunedì 26 agosto 2019

Num3ri

Più di qualunque altro sport, softball e baseball si alimentano, respirano e vivono di statistiche. Nel dare un'occhiata a quelle messe assieme da Forlì nella vittoriosa Coppa delle Coppe, sia consentito partire da una citazione autoreferenziale.

«Se la difesa saprà contenere le spensieratezze nei limiti del fisiologico, è una squadra che può ben raggiungere il traguardo più lontano».

Dove con "limite fisiologico delle spensieratezze" si intende meno di una a partita; mettiamo pure 5 o 6 sui nove incontri previsti per arrivare in fondo al torneo. Spulciando i precedenti della stessa manifestazione, Forlì aveva vinto nel 2015 con 2 errori difensivi in sette partite, che era ed è una cifra eccezionale; nel successo del 2011 invece ne aveva fatti 8 in altrettanti match, che è un dato già più normale, così come lo sono gli 8 in nove partite del 2014 (terzo posto), mentre non lo sono più i 10 errori in nove partite del 2017 (e infatti la squadra arrivò quinta).
Per dare un ulteriore termine di paragone, anche le cifre di altri vincitori non sono dissimili: 11 errori per il Bollate 2018 (in 10 partite), 7 per l'Olympia Haarlem 2017.
E ora il rullo di tamburi: la Poderi dal Nespoli ha vinto la Coppa 2019 con zero errori difensivi. E ci si chiede anche dov'è la chiave di un successo.

***

L'attacco forlivese ha dominato in lungo e in largo le categorie statistiche, quindi basterà qualche spizzico in qua e in là. Media battuta .376, media bombardieri .662; sono stati 71 i punti realizzati (quasi 8 a partita) con 79 valide (quasi nove a partita) di cui 10 fuoricampo (in media, più di uno a partita). Appena 25 i battitori rimasti al piatto. Sette su nove le partite vinte per "manifesta".
A livello individuale, Erika Piancastelli ha chiuso con .652 di media battuta; è la più alta tra i giocatori "qualificati", perché anche se Rendlova dello Joudrs ha fatto meglio (.714), la céca ha giocato metà delle volte e avuto una decina di turni di battuta in meno. Piancastelli ha condito la sua prestazione con 6 doppi e 5 fuoricampo, 20 punti battuti a casa (praticamente, con i corridori in base era una sentenza) e una media bombardieri di 1.565 che non ha bisogno di commenti.
Delle altre forlivesi, Beatrice Ricchi ha chiuso a .500 con 9 Rbi, ed è stato l'altro grande pilastro dell'attacco; le è mancata solo la soddisfazione personale di un home run. Di Lisa Maulden, ancora più del .474 di mb, conta il .769 di media arrivi in base come lead off, eccezionale, e lei la gioia di sbattere fuori la pallina se l'è anche tolta. Emily Vincent ha chiuso a .458 di media battuta e 1.000 di "bombardieri", grazie a due doppi, un triplo e tre fuoricampo, ha battuto 10 punti e ha perfino "rubato" due basi. Arrivata tardi, nelle cinque partite giocate Courtney Gano ha tenuto una media di .538, e il suo walk off home run contro le Eagles, appena scesa dall'aereo, è uno degli highlights della Coppa. Di Elisa Grifagno, più che il .333 comunque buono di media battuta, va sottolineato un solo strike out al passivo e un solo punto battuto a casa, ma il più importante, quello del pareggio 2-2 nella finale col Terrasvogels.

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Che dire della pedana di lancio? gli imbattuti pitchers forlivesi hanno avuto a loro volta numeri sbalorditivi. Zero i punti incassati da Pauly, uno da Vincent e due da Cacciamani, per un totale di tre punti subiti in tutto il torneo. Le tre si sono divise in maniera quasi geometrica le riprese lanciate: 16 a testa Cacciamani e Pauly, una in più Vincent.
Sarah Pauly, accreditata come lanciatore vincente in quattro partite, oltre all'ovvio 0.00 di pgl ha concesso una media battuta di .113 e messo al piatto 27 battitori; le stesse statistiche per Ilaria Cacciamani dicono 0.88 pgl, .115 di media battuta, 29 "k"; quanto a Emily Vincent, ha avuto 0.41 di pgl, .127 ai battitori avversari, e anche 21 strike out.

domenica 25 agosto 2019

Sottofinale

E baldoria è stata.
Finita la partita, è iniziata la vita. Libera uscita a tutta la squadra: che festeggiassero la Coppa come solo loro sanno e soprattutto possono fare. Regine di Praga per tutta la notte.

La Coppa portata a spasso in aeroporto fra gli sguardi incuriositi dei presenti. Quella orgogliosa sensazione di sapersi un po' speciali.

La Coppa al check in: possiamo portarla con noi sull'aereo? "Ma figuratevi, nessun problema. Succede spesso".

La Coppa sull'aereo, l'equipaggio, gli altri passeggeri, un genuino interesse. "Ma di dove siete? e cosa avete vinto? e che sport fate?". Il softball. "Ah, il softball!", e glielo leggi negli occhi che per proseguire la conversazione dovrebbero chiederti cosa diavolo è questo softball, e sanno che non si può.

La Coppa e la foto sulla scaletta dell'aereo. E' tutto il giorno che ci pensi, è tutta la vita che vorresti farla.

L'arrivo al Buscherini, il comitato di ricevimento con le famiglie, i tifosi, le "piccole" del settore giovanile. Supplemento di festa e bagno di spumante per tutti, senza fare prigionieri.

Sliding door

Forlì batte 4-2 il Terrasvogels in finale e vince l'edizione 2019 della Coppa Coppe.

E' stata una partita tremenda per i cuori dei tifosi, una montagna russa di emozioni; se Forlì poteva immaginare che non sarebbe stato tutto semplice come nelle giornate precedenti, di certo non poteva neanche pensare di essere messa sotto e di intravedere l'incubo della sconfitta. In ogni sport c'è spesso una palla o un'azione che cambia la partita; e nel softball, che è uno sport crudele, accade anche più spesso. A cambiare la partita (e la vita) di Forlì contro il Terrasvogels è stata non una palla né un'azione, ma una reazione.

Quinto inning, attacco olandese, due eliminati, Szalay sul cuscino di Prima, Nadine Marinus nel box di battuta. Un lancio di Pauly prende una traiettoria un po' troppo interna e colpisce qualcosa: secondo l'arbitro di casa, la palla ha toccato il manico della mazza, secondo il manager olandese ha colpito la sua giocatrice. L'arbitro resta fermo sulla propria decisione e chiama foul, e il manager a quel punto esce dai gangheri e contesta platealmente la chiamata. Troppo platealmente: in un nanosecondo viene espulso, volano gli stracci, e quando il gioco riprende è come se il Terrasvogels si fosse mentalmente scaricato assieme alle energie nervose del suo allenatore. Marinus va out in un paio di lanci, e c'è il cambio dell'attacco.

La sliding door della partita è qui.

Forlì è sotto 2-1, va nel box Elda Ghilardi e colpisce profondo a sinistra, l'esterno Starrenburg valuta male la traiettoria, poi trova la palla, poi la perde, ci si accartoccia sopra, Ghilardi nel frattempo vola verso il cuscino di Terza, l'interbase Clarijs la disturba con malizia, Ghilardi deve rallentare, Ghilardi è out. Anzi no: l'arbitro di Terza chiama interferenza, Ghilardi è salva, Ghilardi segna il pareggio su valida di Grifagno.

Lo stadio ormai è infiammato, Piancastelli stampa un doppio contro la recinzione e porta Grifagno in Terza. La base intenzionale a Gano riempie il diamante, e spetta a Beatrice Ricchi vestire i panni del risolutore, spedisce una rimbalzante a destra dove il guanto di Waasdorp non può arrivare, Grifagno e Piancastelli a casa, tabellone sul 4-2. Pandemonio.

Ma il Terrasvogels è pur sempre il Terrasvogels, apre il settimo inning con due valide in sequenza e porta i corridori in Terza e Seconda base, con un solo out: ma Sarah Pauly prima lascia al piatto Scheurkogel, e poi costringe Szalay a battere una palla alta verso l'esterno sinistro. Da bordo campo sembra la palla più difficile del mondo, Ilaria Cacciamani la fa sembrare una volata di routine.

E sul ventunesimo eliminato, può iniziare la baldoria per la sesta Coppa Coppe che entra nella bacheca forlivese.

sabato 24 agosto 2019

L'elefante nella stanza

Forlì - Joudrs è appena terminata 7-0, e tutto è andato bene anzi, parecchio bene come nelle partite precedenti, e la Poderi dal Nespoli aveva fatto vedere tutto il repertorio di cose buone che ha sciorinato finora, difesa pedana botti-e-lazzi in attacco, perfino un walk off home run di Piancastelli, una roba chilometrica che, se non c'erano gli alberi, chissà dove finiva quella pallina.

E invece tutte in mezzo al campo a piangere. Non ti chiedi perché. Si sa il perché.

Emily Vincent non giocherà la finale. Deve rientrare negli Stati Uniti a causa di impegni di lavoro inderogabili. Non era una situazione negoziabile, per quanto il Softball Forlì abbia provato e riprovato a cambiare l'ordine delle cose. Ed era una condizione nota dall'inizio, tutti la sapevamo e tutti l'abbiamo ignorata o spostata in secondo piano, come il proverbiale elefante nella stanza, sperando che tutto si sistemasse, sperando che Emily la potesse disputare questa finale al cui raggiungimento ha contribuito con giocate importanti. Questa finale che si era meritata.
Chiude la sua Coppa Coppe con .458 di media battuta, tre fuoricampo un triplo e due doppi, dieci punti battuti a casa, 1000 di media bombardieri; in pedana, 17 inning lanciati con 0,41 di media pgl, 21 strike out e 7 valide al passivo.

Anche sapendo che sarebbe finita così, il dispiacere è incommensurabile. Forlì perde una titolare, un formidabile battitore e soprattutto un'ottima persona; contro il Terrasvogels le compagne ce la metteranno tutta anche per lei.

In scioltezza

Non contava niente. Poderi dal Nespoli e Joudrs giocavano per le statistiche, perché ai fini della classifica il risultato non avrebbe cambiato nulla. Forlì doveva prima di tutto evitare infortuni, poi evitare un surplus di fatica inutile, far riposare chi ne aveva bisogno, e per il resto non aveva alcunché da perdere. Situazione non dissimile per le céche le quali, dopo certe magre figure rimediate nel torneo, da perdere avevano forse soltanto la faccia.
Sostanzialmente non l'hanno persa: è vero che alla fine la "manifesta" l'hanno subita, è vero che ai lanciatori romagnoli hanno fatto il solletico, però per sei inning sono state lì con la testa, e hanno sicuramente evitato una punizione peggiore.

Quanto a Forlì, Calixto Soça ha messo a riposo parte delle titolari: in panca Grifagno, Maulden e Ricchi, mentre tra i lanciatori è partita Cacciamani e ha giocato due inning, in tutto una trentina di lanci, soprattutto per mantenere la condizione; quindi ha lasciato il posto a Vincent fino al termine. Ovvia l'assenza di Pauly che aveva tirato la sera precedente. Anche così, la Poderi dal Nespoli reloaded si è assicurata la settima "manifesta" su otto incontri: soltanto le neozelandesi sono riuscite a trascinarla fino alla normale conclusione dei sette inning regolamentari.

Il 7-0 finale l'ha costruito l'attacco con dieci valide, molte delle quali pesanti: cinque i doppi (Carlotta Onofri, Vincent, Piancastelli, Gano, Ghilardi), più un fuoricampo da tre punti con il quale Piancastelli ha messo la parola "fine" al match: per lei è il quinto nel torneo, la metà di quelli totali forlivesi.

Adesso reset completo in vista della finale. La partita contro il Terrasvogels inizia alle 18.30. Quello che ha fatto finora la Poderi dal Nespoli non conta un fico secco, e men che meno il precedente del giovedì sera. Si riparte alla pari, e che sia una bella finale. Forlì la giocherà con un pensiero speciale per Emily Vincent, ripartita in mattinata verso gli Stati Uniti.

venerdì 23 agosto 2019

Le avversarie di Forlì (8): Joudrs Praga

Non si può parlare dello Joudrs Praga senza partire da Tomàs Kusy, manager storico della squadra boema. C'era già lui nel dug out ad agosto 2005 quando Forlì e Joudrs si sono affrontati per la prima volta, e da allora sono passati tanti anni e tante sfide, quasi sempre vittorie forlivesi tranne in un caso, Coppa Campioni di Ronchi 2016 quando lo Joudrs-corretto-Peckova ruppe il sortilegio e superò la Poderi dal Nespoli per volare in finale. Ma non è questo il punto.

Con il tempo, Kusy è diventato assistent coach della Nazionale, e in occasione del torneo di qualificazione olimpica ha fatto un numero da fuori di testa, come ben raccontato da Mario Salvini sul suo blog della Gazzetta dello Sport.

In quella partita c'erano parecchie giocatrici che rivedremo in campo oggi: da una parte le "nostre" azzurre Ilaria Cacciamani, Erika Piancastelli e Beatrice Ricchi; e dall'altra, con la maglia arancione dello Joudrs, Coufalová, Jakešová, Rendlová, Weissová, e c'era anche Klimplová che però è infortunata.

Le nazionali dello Joudrs occupano la parte alta del line up e costituiscono un ordine di battuta più che valido. La Seconda base Jakešová fa il leadoff da una vita, seguita nell'ordine dal Prima base Weissová e dal battitore più esperto, Eva Rendlová, ex Macerata degli anni belli, la quale giocava esterno centro e adesso fa il dp: dopo quattro giornate di torneo ha la miglior media battuta della Coppa, davanti a Piancastelli e Tuk, per dire. Julie Coufalová è la quarta del line up ed insieme a Rendlova è quella con la legnata forte, quella cui prestare maggiore attenzione.

Per la coppa sono state inserite nel roster due comunitarie: l'olandese Lorraine Kieft, catcher del DSS Haarlem (Forlì l'ha incontrata nella Coppa Coppe 2017, a Caserta), buon ricevitore ma con basse percentuali nel box; e la giovane lanciatrice Katelyn Humhej, praghese che però studia e gioca a Long Island University, è tornata per disputare Europei e Qualificazioni Olimpiche, ed è rimasta anche per la Coppa Coppe.
La rotazione dei lanciatori include Adela Linkova, seconda solo a Peckova nelle statistiche della Extraliga žen, e la cara vecchia Lucie Zappova.

Ma se c'erano delle aspettative, sono andate completamente disattese. Già lo Joudrs è uscito dalla prima fase passando per un buco stretto, grazie a un successo all'ultimo respiro contro il Moskovia. Le praghesi hanno restituito il credito con la fortuna nel match con il Rivas, dilapidando nel finale un vantaggio di 6-1 e buttando nel wc agli extra inning un successo fatto e finito. L'umiliante 0-10 subito dal Sokol ha soltanto aggiunto sale sulle ferite di una squadra apparsa in fase declinante.

Qualità dell'avversario: 🌟
In sintesi: forte in attacco ma i lanciatori, buoni sulla carta, in coppa sono stati disastrosi

La finale è con il Terrasvogels

Alla fine il verdetto è stato quello più pronosticato. La finale di Coppa vedrà in campo Forlì contro il Terrasvogels, che ha superato il Rivas Vaciamadrid con il punteggio di 5-4. Non è stata però una passeggiata di salute per le olandesi.

E' stata una partita divertente e ricca di emozioni. Le due squadre si sono prese a mazzate, nel senso buono del termine: al vantaggio iniziale delle iberiche ha risposto un fuoricampo interno di Szalay (oppure una maialata dell'esterno sinistro del Rivas, dipende dai punti di vista). Rivas di nuovo avanti al terzo con solo homer di VanGurp, e controsorpasso immediato del Terrasvogels con una raffica di valide. Le olandesi allungavano con un'altra smazzolata oltre la rete di Starrenburg e una battuta di Tuk che passava sotto le gambe di VanGurp.
Pronta era la replica iberica con un fuoricampo da due punti di Sprengers, ma la rimonta si fermava lì. Un ultimo sussulto all'ultimo attacco portava le spagnole con i corridori agli angoli ma Sprengers batteva un innocuo pop in diamante e i sogni del Rivas si spegnevano.

Nota che può essere interessante: il Terrasvogels ha alternato le due lanciatrici americane: la partente Bandimere è stata rilevata dopo 54 lanci da Sertic, che a sua volta ne ha effettuati 60. Per la finale contro la Poderi dal Nespoli a questo punto è quasi certo che inizi di nuovo Bandimere, cui è stata risparmiata una fatica supplementare.

Credevo acqua, ma non tempesta

Il terzo inning tirava avanti già da più di 20', e la partita non aveva più storia già da un po', Forlì avanti 9-0 e Terrasvogels alla deriva. Courtney Gano in battuta sparava un missile che non solo valeva il 10-0, ma che per poco non faceva la pelle al lanciatore avversario.

A quel punto un anonimo spettatore si lasciava sfuggire "misericordia". La sintesi della partita era lì.

Finiva poi 12-0, per la cronaca, e a memoria si tratta del successo più largo di una squadra italiana contro una olandese nelle coppe europee. La Poderi dal Nespoli approda in finale, se la merita proprio: troverà forse le olandesi, forse le spagnole, Rivas e Terrasvogels si daranno battaglia venerdì pomeriggio e resta tutto da vedere se la scoppola presa da Forlì lascerà degli strascichi negli umori delle pluricampionesse dei Paesi Bassi.
Ma tutto questo a Forlì importa il giusto: le romagnole si godono la finale ritrovata quattro anni dopo Praga 2015, e nel mezzo tanti bocconi amari.

Poderi dal Nespoli - Terrasvogels ha avuto storia e senso per i primi due inning. Le olandesi, maestre di tatticismi, non si sono nascoste ed hanno mandato in campo le titolari. C'era giusto il terzo lanciatore, Roos-Marijn Kramer, ma questo è dipeso dalla rotazione delle partite precedenti: Forlì l'ha gestita in modo da arrivare a schierare Sarah Pauly fresca e riposata. E Pauly ha disposto del line up avversario in 44 lanci, lasciando al piatto sette battitori e concedendo appena una valida. Valida su cui si è vista la più bella azione della serata, sassata rasoterra di Starrenburg e tuffo di "Coco" Gano che bloccava la pallina e per poco non faceva l'out in Prima.

Al cambio di turno, l'attacco forlivese marcava il territorio con quattro ball a Maulden e home run di Vincent. Sul 2-0 si arrivava al terzo turno: e quando Lisa Maulden iniziava depositando oltre la recinzione la sua classica battuta in corsa, si è capito che non sarebbe stata una sera normale. Da quel momento per le olandesi iniziava una sofferenza senza fine, una mezz'ora da incubo in cui tutte ma proprio tutte le forlivesi, dalla prima all'ultima del line up, colpivano una valida o battevano a casa un punto.

C'è ancora da giocare una partita, di nuovo alle 20.30 sotto i riflettori contro lo Joudrs. Il match non cambierà di una cippa il destino di entrambe: le boeme sono state bastonate anche dal Sokol nel derby praghese, finiranno ultime nel girone e disputeranno la finalina per il quinto posto. Sono sembrate una squadra al crepuscolo.

giovedì 22 agosto 2019

Le avversarie di Forlì (7): Terrasvogels

Nel 1997, quando Forlì giocò la sua prima Coppa Campioni, il totem da affrontare era uno e indiscutibile: il Terrasvogels. La società di Santpoort-Zuid era campione in carica ed aveva vinto fin lì nove edizioni della coppa più importante.
Sappiamo come è andata: Forlì ha detronizzato il totem, che a sua volta la Coppa Campioni non l'ha più vinta.

Al di là delle facili battute, il Terrasvogels rimane uno dei club di softball più rispettati, esperti e rappresentativi di tutta Europa, di certo quello con più titoli in bacheca: le citate nove Coppe Campioni, la prima nel 1978 (era la prima prima, l'edizione inaugurale), l'ultima nel 1996, e una infinità di partecipazioni perché quando non vinceva almeno si qualificava. Poi ci sono cinque Coppe Coppe, conquistate fra il 1995 e il 2013 (edizione di Montegranaro). E in patria, i quindici titoli di Landskampioen nell'arco 1969-2013 sono un dato eloquente.

Nella Dutch Golden League di quest'anno il Terrasvogels ha statistiche non tanto brillanti. Eppure non ha neanche punti deboli evidenti: è un team bilanciato, meglio in attacco che in difesa, e meglio in difesa che in pedana, ma è una sintesi grezza e che non tiene conto degli inserimenti di coppa.

Il Terrasvogels infatti non si è preso scrupolo di chiamare le nazionali Marinus e Osterveld dalle rivali del Tex Town Enschede, le quali si aggiungono ad un line up che batte tranquillamente sopra i .300. Le punte di diamante sono il Terza base Szalay, nazionale tedesca, un eccellente lead off che va in diamante a .500 di media e sa rubare basi a volontà. C'è poi la veterana Starrenburg, a lungo inattiva in stagione, che gioca dp ed è ancora un battitore da oltre .400. Gli interni Clarijs, Waasdorp e soprattutto Tuk garantiscono difesa e buone percentuali nel box; Tuk si alterna dietro al piatto con la giovane Obia, l'unica che ha statistiche insufficienti in attacco (e infatti spesso il dp gioca al suo posto).

Di Szalay vale la pena di raccontare che ha il doppio tesseramento, e quando non gioca col Terrasvogels sta con le Wesseling Vermins in Bundesliga, campionato in cui peraltro è il miglior battitore. Per ragioni intuibili, in Germania ha giocato solo sedici partite, ma quando il calendario lo ha permesso si è sciroppata il sabato in Dutch Golden League e la domenica in Bundesliga. Quest'anno l'ha fatto cinque volte.

Capitolo lanciatori. Le titolari in campionato sono Roos-Marijn Kramer, palla molto veloce ma anche problemi di controllo (ha molti lanci pazzi, "colpiti" e basi ball). Più continua Jacquelyn Sertic, che concede pochi punti e basse percentuali ai line up avversari. Solo per la coppa è arrivata Hannah Bandimere, che andava alla Carlsbad High School -a San Diego- assieme a Erika Piancastelli: quest'ultima la descrive come un pitcher eccellente con un ottimo repertorio di lanci.

L'ultimo confronto diretto tra romagnole e Terrasvogels risale alla Coppa Coppe 2011; le olandesi c'erano poi anche nell'edizione di Praga 2015, ma Forlì non le trovò sul proprio cammino perché rimasero fuori dalle semifinali, sbattute via dalle London Angels che avevano Eva Voortman in pedana. Di quella formazione sono rimaste solo Clarijs e Waasdorp, mentre se ne sono andate DeWeert (alle Sparks, e gioca la coppa con le spagnole), VanAalst (all'Olympia) e Bartels al DSS, più Meewisse che ha smesso; in compenso c'è Karin Tuk, arrivata nel 2018.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 🌟
In sintesi: è mezza nazionale olandese, e con Bandimere ha trovato un lanciatore top

Un battere d'ali

Continua il percorso immacolato. Forlì è a sei su sei in Coppa, e il 5-0 sulle neozelandesi vale oro colato: con una vittoria nelle prossime due partite -Terrasvogels prima, Joudrs poi- c'è la certezza di giocare la finale, ma già adesso le romagnole ci sono dentro con un piede e mezzo, grazie ai risultati degli altri incontri, soprattutto del successo del Terrasvogels sul Sokol.

La selezione dell'Oceania ha confermato che quando gioca concentrata è in grado di tener testa a chiunque, è stata insomma la squadra rocciosa e temibile delle previsioni: è stata però veramente pericolosa solo in una occasione, quando Hokianga ha aperto il terzo inning con un doppio e poi è stata portata in terza. Calixto Soça ha saggiamente scelto di dare base gratis a Moreland, e al resto ci ha pensato Piancastelli che con una fucilata ha pescato l'interbase del Collecchio mentre "rubava" e fatto il terzo out, chiudendo così il turno neozelandese: alla fine saranno tre i "colti rubando" del catcher delle romagnole, tre gemme fra le tante altre prodezze difensive della squadra.

A quel punto la Poderi dal Nespoli era già avanti 1-0, avendo sbloccato il risultato al primo inning (ed anche qui, è la sesta volta su sei partite: qualcosa vorrà dire). Dopo il pericolo corso, Forlì aveva il merito di spegnere subito gli entusiasmi neozelandesi andando al raddoppio con triplo di Maulden e singolo di Gano. New Zealand davvero accusava il colpo, e a quel punto mancava il classico "chiodo sulla bara".
A metterlo era Piancastelli. Con Grifagno in base, sparava oltre la recinzione il primo lancio della mancina Hokianga e per poco non faceva fare una fine miserabile a un pennuto che stazionava nei paraggi. Il suo homer era accompagnato da un battere d'ali come nei film di John Woo.

Non era la fine delle segnature, perché all'inning successivo Hokianga colpiva Maulden in situazione di diamante carico facendo entrare il 5-0 definitivo.

In serata alle 20.30 Forlì affronta le olandesi del Terrasvogels nella sfida fra le uniche formazioni ancora imbattute. Chi vince è in finale, chi perde ha comunque parecchie probabilità di arrivarci lo stesso.

Le avversarie di Forlì (6): ISA New Zealand

Le polemiche sulla presenza di una squadra di un altro continente ad un torneo europeo di prima fascia le abbiamo già fatte, e ci torneremo su a fine coppa. Qui ci limitiamo a riferire che, interrogati verbalmente in merito, i membri del Comitato Tecnico della torneo hanno spiegato che la squadra ospite è presente fuori classifica, ma anche no, o forse sì... nel senso che ognuno ha un'idea che però non collima con quella degli altri, e comunque tutte queste comunicazioni sono in camera caritatis e non c'è niente, ma veramente niente di ufficiale.
Tutto ciò è frustrante, per essere gentili.

Le meno colpevoli di tutto sono chiaramente le neozelandesi, che l'invito della Federazione Europea l'hanno ricevuto, e la tournèe se la fanno a proprie spese e sono venute a Praga per vincere, e ci mancherebbe altro. La formazione così com'è composta è una specie di "selezione All-Star", un misto di giovani e di veterane allestite su base volontaria (ripetiamo: il costo del viaggio è a carico delle partecipanti), che include tre membri delle White Sox, la mitica nazionale femminile della Nuova Zelanda, e un pick up americano ben conosciuto in Italia.

Partiamo da quest'ultima che è Logan Moreland, la quale dal 2017 gioca Interbase con il Collecchio ed è da sempre uno dei migliori battitori e difensori della A1.
Le tre nazionali sono Mereana Makea, Rita Hokianga e... Melanie Gettins. Le tre sono già convocate con le White Sox per il torneo di qualificazione olimpica in svolgimento a fine settembre a Shanghai, e usano il viaggio in Europa come rifinitura alla preparazione.

Makea gioca Interno ed è cresciuta softballisticamente negli Usa, al college di Florida Southwestern, dove si è messa in evidenza per le qualità di battitore; in patria gioca con il Wellington.
Anche Rita Hokianga ha un passato in America con West Texas, college di Division II con cui peraltro ha vinto le World Series ed è stata eletta MVP nel 2014. Lanciatore mancino, Hokianga gioca con Hawkes Bay, così come la terza delle White Sox in squadra, vale a dire l'altra mancina Melanie Gettins.

Gettins ha giocato con Forlì nel 2013, in quella che era l'attuale Poderi dal Nespoli in fase embrionale. Scelta su consiglio di Glenn Roff e di Jason "JK" Kumeroa, si era ben integrata con la squadra e ha lasciato buoni ricordi. Tornata in patria, col tempo è diventata il catcher titolare delle White Sox, e sovente fa batteria con la sorella Courtney che lancia.

Nelle ISA New Zealand c'è un altro piccolo pezzo di Forlì: ci gioca infatti Hope Weber, che altri non è se non la nipote di Gina Weber, negli anni '80 e '90 la più forte giocatrice del mondo, a Forlì nel 1997, fondamentale per la conquista della Coppa dei Campioni in quell'anno. Weber è il miglior battitore del team e gioca con Wellington; ha già fatto parte della nazionale in passato, così come l'altro catcher Snow e soprattutto Samantha Parks, prima nella rotazione dei lanciatori, nata negli Usa e naturalizzata neozelandese; Parks gioca nel Christchurch ma ha avuto una esperienza europea in Austria nel 2010.

Il resto della squadra è costituito da giovani o giovanissime, come le Under19 Reid, Baxter, Nielsen o Thornley.

Tecnicamente è una squadra di grande potenza fisica e molto aggressiva sui lanci. Al negativo c'è da registrare una tendenza alla distrazione, o forse solo a sottovalutare l'avversario: i nove punti subiti nella partita contro le russe, o gli otto presi in un solo inning contro le svizzere sono sintomatici. Ma quando giocano concentrate sono da primi posti: allo Joudrs hanno impartito una severa lezione (9-2), e contro il Terrasvogels hanno buttato nel gabinetto una partita praticamente già vinta.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 🌟
In sintesi: squadra fisicamente tracimante, e Moreland è il tassello mancante al posto giusto

Oops! I did it again

I fuoricampo back-to-back sono una rarità, e se una squadra è capace di farli vuol dire che può contare su uno schieramento di battitori formidabili.

La Poderi dal Nespoli può farlo. L'ha rifatto.

Intanto è arrivata Courtney Gano, trattenuta negli Usa fino a martedì, e sbarcata a Praga nel primo pomeriggio per unirsi subito alle compagne. Gano ha anche messo l'uniforme di gioco ed è andata  nel dugout per la partita pomeridiana contro le contro le francesi, che Forlì ha risolto senza difficoltà con 10 punti in quattro inning, Sarah Pauly in pedana e fuoricampo da due punti di Vincent; ed è più di quanto si possa dire del match.

In serata c'era da affrontare la ben più temibile formazione céca delle Eagles, squadra ospitante e organizzatrice del torneo. Un avversario di tutt'altro spessore, e un match di tutt'altro significato poiché la vincente avrebbe chiuso al comando il girone preliminare. La Poderi dal Nespoli si è imposta 7-0 con un'altra "manifesta" al 5° inning. La miglior prova della squadra fin qui.

La Poderi dal Nespoli è stata precisa ed efficace in ogni fase: inappuntabile in pedana con Cacciamani (9 strike out, una base ball, un "colpito"), impenetrabile in difesa e, soprattutto, feroce in attacco.
Forlì infatti ha marcato subito il territorio, chiudendo 1-0 il primo attacco (base a Maulden, singolo di Vincent, lancio pazzo di Blahova e volatona di sacrificio di Piancastelli). Ha sofferto il quarto turno delle céche, salvandosi da una situazione di basi piene, ma ha risposto per le rime al cambio d'attacco, grazie a Gano capace di colpire profondo e mandare Vincent e Piancastelli a pestare il piatto di casa. Una volatona di Ricchi, un singolo di Laghi e un triplo a sinistra di Veronica Onofri scrivevano il 5-0 e davano respiro alla partita forlivese. E il meglio era riservato per la fine.

Quinto inning: dopo gli out di Grifagno e Vincent, si presentava nel box Piancastelli, guardava passare due lanci ball e il terzo lo spediva alto in mezzo agli alberi di sinistra. Dopo di lei Gano, che ci pensava ancor meno: giro di mazza al primo lancio, e altro bolide di almeno ottanta metri oltre l'esterno centro.
Back-to-back solo homers.

Le forlivesi approdano alla seconda fase imbattute e partono da un +2 in classifica che le mette in buona posizione nel cammino verso la finale. Fare calcoli fin d'ora è però senza senso.

Questo il calendario delle prossime partite:
giovedì 22: Forlì - ISA New Zealand (11.45); Forlì - Terrasvogels (20.30).
venerdì 23: Forlì - Joudrs Praga (20.30)

mercoledì 21 agosto 2019

Le avversarie di Forlì (5): Sokol Krç Praga

Sokol Krç, vale a dire le Aquile di Krç, quartiere facente parte della municipalità di Praga4. E' questa la società organizzatrice ed ospitante la Coppa, nonché l'ultimo avversario di Forlì nella prima fase della manifestazione.

Sokol Krç suona bene di suo, anzi evita concessioni inutili alla anglofonia imperante: a quanto pare, tuttavia, bene bene non andava perché ormai l'impianto si chiama Eagles Park, all'interno nei cartelli e nei pannelli è scritto solo Eagles, i media dicono e scrivono Eagles, e solo in qualche vecchia foto all'interno della (magnifica) clubhouse si conserva la denominazione Sokol. Ma Sokol sarà, in queste righe.

Per gli almanacchi, il Sokol può fregiarsi di una vittoria in Coppa Campioni, e questo lo mette in automatico nella élite del softball continentale: era il 2013, finale giocata sui diamanti di casa e vinta battendo prima Caserta e poi Sparks. Artefice principale, la batteria americana formata da Robinson (ex Bollate) e Lupinetti, ma il contorno era comunque di prim'ordine, con le nazionali Pojerova, Marsikova, Pochobradska e Borecka. Di quella squadra non rimane nessuno, il Sokol nel proprio campionato ha ceduto il passo prima allo Joudrs e adesso allo Zraloci, e anche quest'anno è lontano dalle posizioni di vertice.

E' una squadra che eccelle in difesa, e ha le statistiche migliori della Extraliga žen. Lo stesso non si può dire per l'attacco, i cui numeri sono poco lusinghieri a confronto con quelli delle rivali. Gli esterni Novotná (nazionale) e Malovíková sono i battitori con le medie migliori, mentre il catcher Thompsonová (altra nazionale) è quello più potente e batte nel ruolo di cleanup. Per la Coppa è arrivato un rinforzo che si è già rivelato importante, visto che ha battuto tre fuoricampo in due partite.

Si tratta di Amber Schisler: può giocare anche lanciatore, ma il Sokol l'ha presa per le sue prestazioni con la mazza. Schisler è familiare a Forlì un po' perché ci giocò contro nel 2017 in Coppa Coppe quando era in campo con il Mediterraneo Malta: in quella coppa lanciò poco ma batté molto, e fu la miglior mazza delle casertane bolognesi maltesi con oltre .500 di media. Schisler soprattutto è ben nota alle forlivesi Piancastelli e Vincent perché nel 2015 erano tutte assieme a McNeese University, anche se poi Schisler si trasferì al college di Campbell.
Schisler l'anno scorso ha giocato in Austria con le Witches Linz, e in Austria deve trovarsi bene visto che agli ultimi Europei era assistent coach nella nazionale guidata da Stephanie Gosselin (vista qui in coppa con le Vienna MetroStars).

Il Sokol, che in campionato non ha straniere, di solito manda in pedana di lancio due giocatrici del vivaio, Cinkeová (buona velocità ma un po' scontrollata) e Krbcová (più continua ma meno veloce). Per la Coppa, più che Schisler, la prima lanciatrice della rotazione è la nazionale Blàhovà, che la società di Krç si è fatta prestare dal Tempo Praga.

C'è un unico precedente tra Forlì e Sokol: si è verificato nella Coppa Campioni del 2009, era una partita ininfluente per la classifica, gran parte delle titolari ebbe un pomeriggio di riposo e finì 6-2 per le romagnole.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟
In sintesi: la pedana rimane un punto debole, però l'attacco ha avuto un upgrade notevole

Le avversarie di Forlì (4): Les Pharaons d'Evry

Fondate 2017 ed iscritte alla A2 francese, subito promosse in A1 e, nel 2018, finaliste sia in campionato sia nel Challenge de France (denominazione della coppa nazionale), Les Pharaons d'Evry hanno decisamente bruciato le tappe. A parte l'ebbrezza del debutto, e anche tenendo conto dei progressi del softball transalpino (la nazionale è stata sesta agli europei ed ha potuto giocare il torneo di qualificazione olimpica vinto dall'Italia), Evry finora ha perso sempre ed appare distante dagli squadroni di prima fascia.

Passando in rassegna il line up, le insidie possono venire da Marie Manon: è l'unica delle Pharaons ad essere stata convocata in nazionale, dove ha giocato dp a riprova delle sue doti di battitore. Alle qualificazioni olimpiche, nel match perso 5-1 contro l'Italia ha messo a segno una valida.
Tra i battitori merita una citazione anche il pick up canadese Melissa LaForest, che con Evry ha giocato l'anno scorso risultando la miglior mazza della Division 1 francese. LaForest quest'anno gioca ed allena nel campionato canadese con le Quebec Rebelles. All'occorrenza potrebbe lanciare, ma la rotazione in pedana è un'altra.

Il lanciatore di campionato è infatti l'americana Sarah Evans, che è anche una utility discreta in battuta; non è però nemmeno lei il pitcher principale per la coppa, ruolo affidato a Jessica Tolmie, lanciatrice australiana cresciuta nel New South Wales e che poi ha frequentato il college a Temple University. Tolmie, che non batte, l'anno scorso ha giocato in Olanda con il Tex Town Enschede. Ha buona velocità e controllo, ed è un lanciatore che vale più delle sue statistiche.

Proprio nella Dutch Golden League, Les Pharaons hanno pescato ancora per questo torneo: dal Roef!, che ha vinto la regular season, sono arrivate la lanciatrice Marjolein Merkx (seconda lanciatrice di Coppa, così come è la seconda nella rotazione del Roef!) e la Terza base Sophie Verdaasdonk, quest'ultima un battitore più che discreto.

Qualità dell'avversario: 🌟
In sintesi: la Coppa servirà per fare esperienza. Evitare l'ultimo posto sarebbe già un successo

Effetto domino

[questo post è stato aggiornato dopo la prima pubblicazione]

Alla fine la pioggia è arrivata. Da tre giorni che doveva durare, ce la siamo cavata con una sola serata e quindi c'è solo da essere contenti. Un bel po' di disagio l'ha comunque creato, e indirettamente anche a Forlì.

Prima conseguenza: è stato interrotto il match tra svizzere e russe, ed annullato quello serale fra Eagles Praga e Rivas Vaciamadrid, ben più importante perché influente sui piazzamenti in vista della seconda fase. A rimetterci più di tutti è la squadra organizzatrice, che si trova a dover giocare ben tre partite nello stesso giorno (e quindi ripercussioni nella rotazione e gestione dei lanciatori): la prima avrebbe dovuto essere alle 9.00 ed è il recupero contro le spagnole, ma l'inizio è slittato di un'altra mezz'ora ora a causa delle condizioni pietose del campo2. Le Eagles dovrebbero poi giocare alle 15.45 16.45 con le austriache, e infine alle 21.15 20.00 contro la Poderi dal Nespoli.

Le due partite in più inserite al mattino, dunque, hanno causato un effetto domino sul tabellone della giornata: anche l'altro match delle romagnole (contro Evry) è slittato di 45' è stato ricollocato alle 14.30, e siccome l'organizzazione è andata un po' nel pallone, è tutto da vedere se sarà in grado di rispettare il programma: i tempi tra una partita e l'altra infatti sono molto stretti e denotano poca lungimiranza. Due partite (tedesche contro austriache; serbe contro olandesi) sono state spostate sul campo3, quello riservato al riscaldamento delle squadre, e sarà interessante vedere dove andranno a prepararsi tutte le squadre -comprese Evry e Forlì- che in quella fascia oraria avrebbero dovuto stare sul terzo diamante.

Tagliando corto con le polemiche, questi i nuovi orari delle partite di Forlì, come sono stati comunicati dall'organizzazione:
- ore 16.45 14.30: Poderi dal Nespoli - Les Pharaons d'Evry;
- ore 21.15 20.00: Poderi dal Nespoli - Eagles Praga

Ambedue i matches si giocheranno sul campo principale e saranno visibili in diretta streaming sul canale YouTube delle Eagles.

martedì 20 agosto 2019

Back to back

Un match mai in discussione, chiuso in sei inning con un largo 9-1, avrà per lo meno il piacere di essere ricordato per i fuoricampo back-to-back di Emily Vincent ed Erika Piancastelli.

E' successo al sesto attacco, e Forlì stava comunque disponendo senza difficoltà delle MetroStars viennesi e della loro lanciatrice Langthaler, che in certi momenti è sinceramente parsa più adatta alle competizioni di slow pitch. Ma il punteggio era 5-1, la partita si stava allungando grazie anche ad una bella fiammata dell'attacco austriaco, stava cadendo un po' di pioggia e, insomma, il timore era quello di una sospensione, con tutto quello che poteva comportare. Per fortuna era un pensiero che non si concretizzava: prima c'era la fucilata di Vincent, bassa e tesa, che finiva fuori a destra, e poi un bolide di Piancastelli alto nella boscaglia a sinistra del campo2. Detto all'americana, back-to-back solo homers, che sulla pagina scritta riempie molto la bocca ma che sul campo dava linfa all'attacco romagnolo: singolo di Ghilardi, triplo di Cacciamani e rimbalzante di Onofri, ed ecco confezionati altre due segnature e la seconda "manifesta" della giornata.

Dodici i legni forlivesi su Langthaler, con menzioni per il 2/3 di Ricchi e Piancastelli. Tra le note di cronaca, il turno di riposo per Grifagno, l'esordio nel line up di battuta per Banchelli, Laghi e Maroni.

Nel cerchio, la pallina è andata ad Emily Vincent, perfetta per tre inning e poi colpita duramente dalle viennesi al quarto: viennesi che hanno lottato per l'intero incontro e la loro segnatura (Rbi della veterana Gosselin) se la sono meritata.

Con le partite del mercoledì si chiude la prima fase e alla Poderi dal Nespoli rimangono due impegni: il primo alle 16 contro Evry, fin qui sempre sconfitto, e poi ci sarà il match serale contro le Eagles Praga: quasi sicuramente deciderà il primo posto del girone, ma prima bisogna attendere la partita fra le stesse Eagles ed il Rivas Vaciamadrid.

Peraltro, ormai quasi tutto è deciso: con il suo record di 3-0, la Poderi dal Nespoli è già qualificata nel suo girone assieme proprio a céche (sponda Eagles) e Rivas: dall'altro girone salgono le olandesi, le altre céche (sponda Joudrs) e Team New Zealand, anche se in via ipotetica le svizzere possono ancora superare le neozelandesi.

Ma gli scontri diretti da disputare sono ancora diversi, e per sapere accoppiamenti e ordine delle partite sarà necessario attendere il mercoledì sera e la classifica definitiva del primo turno.

Le avversarie di Forlì (3): Vienna MetroStars

Nate nel 1995 all'interno del club di baseball dei Vienna Homerunners, le Vienna MetroStars fino al 2015 si sono chiamate Mosquitoes, e sono stati l'ultima squadra a rappresentare l'Austria in Coppa Campioni. Successe nel 2013, nell'edizione giocata a Praga sugli stessi impianti di Krç che vide la storica affermazione del Sokol trascinato dalla batteria americana Robinson-Lupinetti.
Alle viennesi (che sostituivano il rinunciatario Dornbirn) andò male: chiusero con zero vittorie, l'Austria retrocesse in poule B e poi sparì letteralmente dall'orizzonte, rinunciando ogni volta alla coppa fino alla scorsa stagione, quando le Witches Linz tornarono a giocare nel gruppo B  piazzandosi terze. La poule fu vinta dal Team New Zealand che giocava fuori concorso, mentre le slovacche del Trnava Panthers pur perdendo la finale conquistarono la promozione e quest'anno giocano la Première Cup in svolgimento a Bollate.

Mai campionesse nazionali, le viennesi sono arrivate due volte a un passo dal titolo: nel 2018 superarono a sorpresa le Witches Linz campionesse in carica, prima di arrendersi al solito Dornbirn. A trascinarle fu la lanciatrice americana Nicole Thomas, sorella di Lindsay Thomas che quest'estate ha giocato a Forlì; peraltro, le due Thomas avevano giocato assieme nelle Metrostars edizione 2017.

Al posto di Nicole Thomas è arrivato un nuovo pitcher americano, Sarah Reyes. Viene da Menlo, college non affiliato alla Ncaa ma alla Naia: si tratta di un lanciatore / utility con numeri migliori in  battuta che non in pedana (nella Austrian Softball League ha più valide al passivo che inning lanciati, per dire). Non va meglio l'altro lanciatore, la giovanissima Carla Langthaler, classe 2002, che subisce in media quasi due valide ed una base ball a inning. Basterà per i playoff, difficilmente per il titolo: con Linz e Sharx ad annaspare, per lo scudetto sono favoriti gli inaspettati Crazy Chicklets di Wiener Neustadt, incalzati dal buon vecchio Vienna Wanderers, tornato ad alti livelli dopo tempo immemore.

Nel roster delle MetroStars c'è l'altra americana Jessica Mehr, un interno che può giocare in tutte le posizioni del diamante. Studi a Virginia Tech, nell'estate australe Mehr gioca in Nuova Zelanda nel campionato di Canterbury con le Kaiapoi di Christchurch.

Reyes e Mehr sono le più produttive nel box, unitamente al catcher Valentina Cartes Zumelzu e alla Seconda base tedesca Juliane Weiser, che riveste il ruolo di allenatrice-giocatrice.
In rosa c'è anche un nome di prestigio: Stephanie Gosselin, canadese con il doppio passaporto austriaco e italiano, era titolare insostituibile nelle Dornbirn Sharx degli anni d'oro e ci ha giocato fino alla stagione passata: dopo aver iniziato ad allenare, è stata nominata selezionatore della nazionale austriaca; il suo vice è l'americana Amber Schisler, che in questa coppa è stata tesserata dal Sokol.

Qualità dell'avversario: 🌟
In sintesi: squadra giovane e con una rotazione di lanciatori non all'altezza

Il piacere della vittoria

La tara va fatta subito: il manager cubano del Rivas ha mandato in campo terzo e quarto lanciatore, e "nascosto" i gioielli Ramirez e DeWeert. Premesso questo, il successo di Forlì è stato indiscutibile, netto e anticipato.

Il 7-0 sintetizza diversi ingredienti: la prestazione paziente anziché poderosa dell'attacco, che ha dato subito la spallata in avvio (triplo e doppio di Vincent e Piancastelli, e 3-0), e poi ha "gestito" le lanciatrici iberiche; la gara priva di sbavature della difesa; e la giornata superlativa in pedana di Cacciamani, arrivata a un solo battitore dalla no-hit, prima che Sojo le guastasse la statistica.

Neanche il tempo di rifiatare, che è già ora di giocare il secondo e ultimo match di giornata, contro le austriache. Obiettivamente e sinceramente, non una partita di quelle da perderci il sonno.

Le avversarie di Forlì (2): CBS Rivas Madrid

Potrebbe essere il CBS Rivas la sorpresa della Coppa. Già dominatrici nel proprio campionato grazie ad un duo straniero di assoluto livello ed alle giocatrici della Nazionale, le madrilene hanno inserito tre olandesi di spessore nei ruoli chiave della difesa e allestito una formazione sinceramente competitiva, che già alla prima giornata ha fatto vedere di cosa è capace in attacco: due successi in doppia cifra contro tedesche e austriache.

E' una squadra debuttante nelle coppe, anche in ragione della sua "giovane" età. Il Club de Béisbol y Sófbol Rivas è infatti nato nel 2006 da uno scisma all'interno del Dridma Sc Rivas Vaciamadrid, società storica che ha partecipato alle coppe europee fin dagli anni '80: miglior risultato, l'argento nella Coppa Campioni 2000 dietro Macerata. Nel 2006, appunto, alcuni soci uscirono per fondare il CBS Rivas, mentre il club originale continuava semplicemente come Dridma Rivas. Entrambe le squadre militano nella Division de Honòr spagnola, il che è notevole per un comune tutto sommato piccolo come Rivas-Vaciamadrid, appena 35mila abitanti.

Dopo anni di partite contro le catalane di Viladecans (poi Sant Boi) e le valenciane di Antorcha, Forlì per la prima volta in assoluto gioca contro una madrileña. Poteva andarle meglio: il CBS è la mejo spagnola sulla piazza, imbattuta in campionato e recente vincitrice della Coppa nazionale. In poche parole, è l'espressione migliore di un movimento che sta a poco a poco riguadagnando credibilità: dopo aver raschiato il fondo del barile nel 2010 (campionato nazionale con appena cinque squadre, poi solo tornei regionali, e attività giovanile al minimo storico), il softbòl iberico si è messo al lavoro con pazienza e pianificazione. Adesso la DdH conta su dieci squadre e si gioca da marzo a luglio, esiste una Seconda Divisione, e a Valencia per la finale di Copa de la Reina c'erano oltre 500 spettatori. E non è da meno la nazionale, che quest'anno si è piazzata quinta sia agli Europei, sia al torneo di Qualificazione Olimpica.

Chiavi indiscusse nei successi del Rivas sono le due venezuelane Ramirez e Sojo, tutte e due passate anche dal campionato italiano. La lanciatrice Anybell Ramirez ha infatti giocato a Caronno nel 2014, mentre il suo catcher Yaicey Sojo Pacheco nel 2013 era con il Bologna allenato da Giacomo Livi.

Ramirez è un pitcher esagerato per il campionato spagnolo, dove viaggia ad una media di oltre due strike out a inning; con lei si alternano in pedana le due "Beatrici" della Nazionale, Alonso e Parejo, quest'ultima a sua volta con Parma nel 2014.

Nel line up, sono soprattutto due i battitori dai quali deve guardarsi Forlì: il lead off Sojo, la cui percentuale di arrivi in base supera .600 ed è rimasta al piatto due volte su 58 turni nel box; e l'esterno della nazionale Maria Caicoya, una asturiana che quest'anno è la miglior mazza della Liga con .561 (e quasi .900 di media bombardieri). Solo per la coppa, è stata inserita in squadra anche l'interbase del Viladecans e della Nazionale, Carla Segura.

E poi ci sono le tre olandesi.

Con le Haarlem Sparks fuori dalle coppe, era immaginabile che le loro giocatrici sarebbero state richieste un po' ovunque. Il Rivas è stato lesto a chiamarne tre e rinforzare ruoli difensivi altrimenti non competitivi. Il pezzo pregiato è senz'altro Soclaina VanGurp, Seconda base della nazionale orange, l'antillana cresciuta nel Terrasvogels e poi trasferitasi negli States è un forte difensore e formidabile battitore. E' tesserata Sparks solo da quest'anno.
Ben più nota a Forlì è Ginger DeWeert, anche lei lanciatrice storica del Terrasvogels ma passata poi alle rivali. Anche se erano altri tempi, Forlì se l'è trovata contro tre volte nella Coppa Coppe 2011, e altrettante l'ha battuta.
Infine c'è Dominique Sprengers, solida Terza base con buone medie battuta.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟
In sintesi: buon diamante, line up profondo e lanciatori competitivi. Arriverà lontano

lunedì 19 agosto 2019

Il senso di Praga per il softball

Con la cerimonia inaugurale ha preso ufficialmente il via la 28ma edizione di Coppa Coppe. E' stata una cerimonia essenziale, né lunga né fastosa. Piacevole, se vogliamo, nella sua concisione, dato che gli organizzatori hanno scelto di non infarcirla di discorsi e salamelecchi vari.

Un momento della cerimonia
Non sono mancati botti e lazzi: la musica, come sempre, e il pupazzo che con le sembianze di aquilotto che funge da mascotte del Sokol, e perfino un accenno di pirotecnia.

A mancare però era la cosa più importante: l'atmosfera. Non sembrava l'inizio di quello che è comunque un trofeo di livello continentale, ospitato in una città in cui di baseball e di softball -sia maschile sia femminile- ce n'è a volontà. Con gli spalti semivuoti e il resto del complesso semideserto, l'impressione era quella di trovarsi a una riunione di quelli che se la cantano e se la suonano da soli. Non per fare i soliti provinciali, ma che differenza con Forlì2018! la sera della premiere c'era gente assiepata ovunque, e la scena si ripeté simile per tutte le sere a venire. Il lavoro fatto nei mesi prima per incuriosire la città e divulgare il verbo della "palla soffice" era andato a segno. Quella sera Forlì aveva vinto.

Questa sera invece sembra un po' a tutti di aver perso.

Serious

Come è buona regola ad ogni debutto, Forlì affrontava il match di esordio in Coppa Coppe contro Neunkirchen con il consueto mix di impazienza e prudenza. Dopo aver visto le tedesche seppellite di punti dalle madrilene del Rivas, era chiaro che non sarebbero state loro ad impensierire i sogni di gloria di Forlì.

Così è stato. La Poderi dal Nespoli si è sbarazzata di Neunkirchen in quattro inning, 10-0 e nessun patema d'animo, al di là della ovvia serietà con cui è stata affrontata la partita. L'attacco ha anche avuto il compito facilitato dall'inconsistenza della pedana tedesca: non pervenuta l'americana Dooley, speso il secondo lanciatore Ogiink contro il Rivas, Forlì si è trovata di fronte il terzo, Rogge, contro cui ha chiuso l'inning di apertura sul 3-0 senza realizzare alcuna valida. La quarta lanciatrice, Grundmann, ha incassato un chilometrico fuoricampo di Piancastelli e subito dopo, poveraccia, è stata messa ko da una legnata di Ricchi. Sulla rientrante Rogge, Forlì ha terminato il lavoro e chiuso la "manifesta" al quarto attacco.

Pomeriggio tranquillo in pedana per Sarah Pauly, una valida estemporanea e una mezza dozzina di strike out sono le sue statistiche salienti.

Il torneo forlivese sale subito di tono. La mattinata del martedì vede infatti di scena il match fra Poderi dal Nespoli e Cbs Rivas. Le iberiche hanno vinto in doppia cifra sia contro le tedesche che contro le austriache e -anche facendo la debita tara alla reale consistenza delle due avversarie- grazie ad un organico di prim'ordine si propongono come un avversario di qualità. Si gioca sul campo2 alle 9.00, per cui l'incontro non sarà coperto dalle riprese in streming.

Subito dopo, e sullo stesso campo, a Forlì toccherà il più facile impegno contro le francesi di Evry.

Le avversarie di Forlì (1): Neunkirchen Nightmares

La squadra di Neunkirchen, nella Saar ai confini con Francia e Lussemburgo, è una realtà ben consolidata nella Bundesliga di softball. In bacheca ha messo per quattro volte la Deutschlandpokal, la Coppa di Germania, ma mai lo scudetto, pur essendo arrivata in finale ben sette volte fra il 2008 e il 2016. Anche quest'anno è alto il rischio di fare la stessa fine: le Nightmares sono sì seconde in campionato, ma ben lontane dalla loro nemesi storica, le Wesseling Vermins, che appaiono molto più attrezzate per bissare il titolo di Meisterschaft.

Per gli amanti delle statistiche, Forlì ha affrontato le tedesche già quattro volte nell'arco di tre edizioni di Coppa Coppe. La prima fu nel 2010, un comodo 7-0 con "manifesta", ma la partita è di quelle che si ricordano perché si infortunò Leslie Malerich, e il suo ko andò a influenzare in maniera cruciale, anzi decisiva il torneo forlivese.
Nel 2014 un altro duello, questa volta doppio: nella prima fase Forlì macinò le riserve tedesche con un comodo 10-0, ma la seconda partita fu un brutto schiaffo per le romagnole, sconfitte 4-2 nella semifinale del sabato mattina. Le Nightmares andarono a perdere la finale di Porpetto con le Sparks, e quell'argento è tuttora il miglior risultato di un club tedesco a livello continentale.

L'anno dopo Neunkirchen si confermò un osso durissimo, e ci volle una no-hit di Blaire Luna per consentire a Forlì di avere la meglio 1-0 al 9° inning. Zauli e compagne vinsero poi la Coppa contro lo Joudrs, le tedesche furono comunque sul terzo gradino del podio.

Grazie ad un gruppo affiatato e che gioca insieme da lungo tempo, le Nightmares ambiscono al ruolo di guastafeste del girone. I pronostici le vedono in lizza con le spagnole per il terzo posto utile a qualificarsi per la seconda fase, un gradino sotto però rispetto a Poderi dal Nespoli e Sokol. Un piccolo fattore a vantaggio di Forlì è che Neunkirchen affronta Rivas alle 9.30 del lunedì, immediatamente prima di giocare contro la Poderi dal Nespoli, ed è verosimile che il manager tedesco faccia scendere in campo la squadra migliore, soprattutto il miglior lanciatore.

Proprio la pedana appare il punto di forza delle Nightmares. Makaleigh Dooley, arrivata a giugno da University of Tampa accompagnata da buone referenze e ottimi numeri, ha mantenuto cifre eccellenti anche in Bundesliga, quasi due strike out a inning, poche basi ball e pgl basso. Molto meno appariscenti le statistiche del secondo lanciatore, la veterana e nazionale tedesca Janneke Ogink, che spesso è ricevuta dalla sorella Maaike nel ruolo di catcher.

Proprio le sorelle Ogink sono quelle con le medie migliori nel box, unitamente alla giovane Nancy Parpart, classe 2000, nazionale juniores. Quello tedesco è un line up abbastanza aggressivo, che cerca spesso contatto con la palla e segna molti punti. A rinforzarlo -ma solo per la coppa- è arrivata Hannah Rodriguez, interbase da California Riverside, buone doti difensive e pericolosa in battuta.

Dove Neunkirchen ha un palese tallone d'Achille è la difesa. I 43 errori classificati nel campionato tedesco parlano da soli.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟
In sintesi: se messo in condizioni di sbagliare, Neunkirchen diventa innocuo; giocarci a chi la spara più lontano, invece, potrebbe essere sconsigliabile

domenica 18 agosto 2019

Bad moon rising

La luna affogata in mezzo alle nuvole non promette niente di buono. E nemmeno lo promettono le previsioni del tempo, che hanno battezzato tre giorni di pioggia, fino a mercoledì.

Chi segue questo blog sa bene che il meteo è uno degli argomenti principali, spesso in grado di mettere in ombra gli eventi strettamente sportivi. Come quattro anni fa, stessa coppa stessa città, sembra proprio che bisognerà fare i conti con la pioggia. Il programma è già compresso di suo e, se si rendesse necessario rinviare e poi recuperare alcune partite, l'organizzazione verrebbe messa a dura prova. Organizzazione che si dimostra sempre più rigida e burocratica man mano che passano gli anni, quando invece serve solo flessibilità e capacità di adattarsi all'orizzonte degli eventi.

Alla riunione tecnica della domenica sera non si sono presentate due squadre. Nessuna delle due è nel gruppo con la Poderi dal Nespoli, quindi è una notizia che interessa relativamente le forlivesi, ma fa parte comunque della cronaca.
Le Sombor Alligators almeno hanno informato del loro ritardo, per cui le serbe sono assenti giustificate. Decisamente più strana la situazione del Moskovia, che fino a pochi giorni fa ha giocato un torneo a Sala Baganza ma che di lì in poi non ha più dato notizie di sè.

Forlì inizierà le proprie fatiche alle 13.30 contro le tedesche di Neunkirchen. In precedenza, ci sarà la interessante sfida fra le stesse tedesche e le spagnole del Rivas: la vincitrice dello scontro con tutta probabilità accompagnerà alla seconda fase Forlì e Sokol, che godono di pronostici più favorevoli. A bordo campo ci sarà anche lo staff forlivese, osservatore interessato.

E adesso, andiamo a vedere come è fatto domani.

Effetto UE

La Federazione continentale della "palla soffice" ha accolto nella maniera più ampia possibile le direttive della Unione Europea sulla libera circolazione degli atleti comunitari. Le squadre che partecipano alle coppe possono inserire nel roster un massimo di tre giocatrici di passaporto non comunitario: il resto è libertà totale.

Non che nelle edizioni passate non vi si facesse ricorso, anzi: valgano per tutto gli esempi di Dornbirn e soprattutto del Mediterraneo Malta. Se ne è scritto appena dodici mesi fa.
Tuttavia, quest'anno le percentuali sono salite parecchio. In concreto: oltre a quelle di Olympia e Terrasvogels, ci saranno altre diciassette giocatrici olandesi nei roster delle partecipanti alle due coppe; così come ci saranno altre sette céche oltre a quelle di Ledenice, Joudrs e Sokol; e altre quattro italiane oltre alle giocatrici di Forlì, Bussolengo e Bollate.
I nomi di maggior spicco sono probabilmente in Coppa Coppe: Evry ha aggiunto alla rosa Merkx e Verdaasdonk, due giocatrici del Roef! che ha vinto la regular season olandese; il Rivas Madrid si è assicurata le prestazioni del trio Sparks formato da DeWeert, Van Gurp e Sprengers; e il Terrasvogels non si è fatto scrupolo di chiamare Marinus, Osterveld e Smit dalle rivali del Tex Town Enschede, né il Sokol di farsi prestare la nazionale Blàhovà dal Tempo Praga. E c'è tanto Sparks e tanto Tex Town anche in Première Cup.

Discorso a parte per le inglesi (leggasi: americane di passaporto britannico). Hanno un campionato un po' strano e comunque non paragonabile a quelli più importanti, per cui è normale vederle giocare nelle altre squadre europee. Quest'anno sono tutte in Coppa Campioni: quattro le ha l'Olympia Haarlem, due Bussolengo, una le francesi di Tolone, con le quali gioca anche l'azzurra Giulia Longhi.
La pacchia sta per finire: quest'anno la ESF ha congelato gli effetti della Brexit e le britanniche sono ancora considerate comunitarie, sia pur in deroga; dal 2020 saranno tutte "extra".

sabato 17 agosto 2019

Dedicato

CHI C'E' - Al torneo prenderanno parte in dodici. Le uniche a ritirarsi nei mesi scorsi sono state le danesi, mentre altre nazioni, anche importanti, nemmeno si sono iscritte, come per esempio Belgio, Gran Bretagna o Svezia. Non c'è neppure il detentore, Bollate, ma per valide ragioni: le milanesi hanno titolo a partecipare anche alla Coppa Campioni, e in tal caso il regolamento delle competizioni europee obbliga la società a prender parte al torneo più importante (Competition Regulation 02.08.01).

Queste le partecipanti: Forli, Terrasvogels (Olanda), Joudrs Praga (Rep. Ceca), Neunkirchen Nightmares (Germania), Cbs Rivas Madrid (Spagna), Therwil Flyers (Svizzera), Moskovia (Russia), Les Pharaons d'Evry (Francia), Vienna MetroStars (Austria), Sombor Alligators (Serbia). Fuori classifica partecipano due formazioni: il Sokol Krç, club organizzatore del torneo, e la ISA (International Softball Academy) New Zealand, una selezione del paese australe composta da giovanissime con l'aggiunta di alcune veterane.

Forlì non può scansare i favori del pronostico, ma solo dividerli in egual misura con due avversarie di lungo corso, Terrasvogels e Joudrs. Possibili outsider Neunkirchen e soprattutto il Rivas rinforzatosi con tre nazionali olandesi; le altre (Svizzera, Russia, Francia, Austria, Serbia) onestamente non appaiono in grado di entrare nel discorso per le medaglie.

Al primo colpo d'occhio, in uno sport che sta cambiando a gran velocità è in un certo senso rassicurante la presenza del caro vecchio Terrasvogels e anche dello Joudrs Praga: sembra ieri la prima volta, ma con le neroarancio boeme Forlì ci incrocia le mazze ormai dal 2005. Due avversarie storiche e fiere, esperte ed attrezzate a questi livelli: non è un caso trovarle in cima ai pronostici.
Anche Therwil e Neunkirchen sono habituèes, così come lo era stato il Moskovia prima di eclissarsi nell'ultimo decennio: le russe mancavano dall'Europa dal 2011, edizione di Coppa Coppe giocata a Castions di Strada e vinta da Forlì.
Non mancano per fortuna le facce nuove; e se le MetroStars una Coppa Campioni l'han già giocata, sia pur con un altro nome (Mosquitoes), la debuttante Evry è una società che tre anni fa nemmeno esisteva, ma già l'anno scorso è stata finalista sia in campionato sia in coppa di Francia.

CHI NON DOVREBBE ESSERCI - La presenza del Sokol era quasi scontata. L'abitudine di inserire fuori classifica la società di casa è nata nel 2005, quando l'Unione Picena organizzò la poule B di Coppa Campioni, ci giocò e si piazzò seconda; negli anni a seguire Arrows Ostrava, Storms Repy, Montegranaro e -nel 2018- La Loggia hanno partecipato nella stessa condizione. In Coppa Coppe due i precedenti: lo Junior Trieste nella poule B del 2012 e le olandesi dell'EuroStars l'anno passato.

E se l'iniziativa rimanesse limitata all'organizzatore, sebbene controversa sarebbe almeno comprensibile in termini di visibilità e partecipazione a livello locale. Ma la situazione è sfuggita di pugno quando la ESF, Federazione Europea, nel 2017 ha iscritto alla poule B di Premiére Cup la selezione delle Titans Botswana, quindi una compagine non europea. Nel 2018 l'offerta è raddoppiata, con le africane in Coppa Coppe e le ISA New Zealand in Coppa Campioni B. Il team neozelandese (che peraltro non gode di condizioni particolari, visto che si muove totalmente a proprie spese), ha ricevuto quest'anno l'invito per riprovarci, ed è stato inserito in Coppa Coppe.

E in mezzo a tutto questo, la constatazione che più di tutte perplime è che, fra Competition Regulation e appendici varie, non sta scritto da nessuna parte e quindi non si sa cosa succederà se a vincere dovesse essere una delle formazioni ospiti; a essere generosi, è una palese carenza di comunicazione. Con un paradosso dietro l'angolo (non succede, ma se succede...): in caso di finale Sokol - New Zealand, la Coppa andrebbe al terzo classificato? come se la caverebbe la ESF, che già negli ultimi anni si è esibita in altre acrobazie ai limiti del discutibile (Mediterraneo Malta) ?

CHI NON C'E' - Vale la pena di parlare anche di quelli che non ci saranno. Detto del Bollate, detentore ma qualificato in Coppa Campioni, l'altra assenza che si fa notare è quella delle Haarlem Sparks, arcirivali di Forlì per un ventennio abbondante, a sorpresa fuori dall'Europa dopo una striscia di presenze lunga così: l'ultima volta che le "Scintille" di Schoterbos non si erano qualificate per le coppe era stata nel 1999 (quell'anno a rappresentare l'Olanda c'erano il mitico Bussum e le Amsterdam Pirates, per dire).
Le Sparks sono comunque rientrate -per così dire- dalla porta di servizio: ben sei sono state tesserate per l'occasione da altre partecipanti alle Coppe. La cosa riguarda da vicino la Poderi dal Nespoli perché tre di loro (Van Gurp, Sprengers e DeWeert) le ha prese il Rivas.

E poi non ci sarà Veronika Peckova, la lanciatrice céca che negli ultimi tre anni in qualche modo ha sempre sbarrato la strada alle romagnole. Il suo Ledenice ha rivinto il titolo, lei gioca l'altra coppa: che la si pensi seriamente o no, per Forlì è un pensiero di meno.

Friends will be friends

La Poderi dal Nespoli si presenta in Coppa con due rinforzi di qualità. Si tratta peraltro di due graditissimi ritorni: Courtney Gano ed Emily Vincent.

Courtney Gano (courtesy Chicago Bandits)

Utility di grandi mezzi atletici e grandissima personalità, Courtney Gano ha giocato con Forlì nel 2017, l'anno dell'ultimo scudetto. Iniziata la carriera giocando nel ruolo di catcher, è poi diventata un eccellente interno di sinistra (Interbase o Terza base).
Nel box è un battitore potente e paziente, pronto a sfruttare le debolezze del lanciatore, specialmente con i corridori in base: non a caso nella stagione regolare 2017 è stata il miglior battitore della serie A1 con una media di .540, per non parlare dei punti battuti a casa.

Negli Stati Uniti, Gano ha giocato a Washington University accumulando cifre eccellenti nel box di battuta. Dopo l'esperienza romagnola ha accettato un'offerta delle Chicago Bandits e ha giocato le ultime due stagioni nella lega Pro americana, la NPF, assieme ad un'altra indimenticata ex forlivese, Amanda Chidester.

Piancastelli e Vincent a McNeese
Emily Vincent è alla terza apparizione con la Poderi dal Nespoli: nel 2016 fu il lanciatore straniero durante tutta la stagione, l'anno scorso invece si è unita alla squadra in occasione della Coppa Campioni giocata sui diamanti di Forlì.
Nata in Louisiana nel 1994, Vincent ha frequentato il college a McNeese University (Lake Charles, Louisiana): il suo ricevitore era Erika Piancastelli, assieme alla quale costituiva una batteria di altissima qualità. Dopo la laurea, nel 2018 è stata a McNeese un'altra stagione come assistent coach volontario, mentre quest'anno ha allenato i lanciatori delle Running Rebels dell'università di Nevada Las Vegas.

Lanciatore destro, Vincent tira soprattutto curve ed effetti; non è tanto un pitcher da strike out quanto uno che fa battere male le avversarie. In attacco, invece, batte da mancina ed unisce medie alte (nel campionato italiano 2016 ha avuto la media battuta migliore del line up forlivese con .462) a dimostrazioni di potenza: un doppio, due tripli e due fuoricampo solo durante la settimana di coppa 2018. Le sue doti principali restano pazienza e selezione: ogni anno, Vincent ha una media arrivi in base superiore al 50 per cento.

Va infine ricordato che nelle manifestazioni continentali per club è ammesso schierare un massimo di tre giocatrici extracomunitarie. Oltre a Gano e Vincent, la Poderi dal Nespoli manderà in campo Sarah Pauly, e questo ha comportato il taglio dell'altra statunitense Lindsay Thomas, che aveva giocato con Forlì nella seconda parte della stagione regolare. Come intuibile, Gano sostituirà Thomas anche nelle partite di campionato valevoli per i playoff scudetto.

venerdì 16 agosto 2019

Calendario e formula

Il torneo è ospitato all'interno del magnifico complesso del Sokol (Aquile), società di baseball e softball con sede nel distretto di Krç, municipalità di Praga4. L'impianto vede allinearsi cinque diamanti, i primi due dedicati al baseball e i restanti tre alla "palla soffice": campo principale sarà il numero 3, campo secondario il 4.

Il via alla manifestazione sarà dato lunedì 19 alle 9 in punto di mattina con Therwil - Terrasvogels, sul terreno da gioco principale, mentre il primo match del girone forlivese inizierà mezz'ora dopo sull'altro campo e sarà Neunkirchen - Rivas. Cacciamani e compagne debuttano contro le tedesche all'ora di pranzo.

Ma vediamo il calendario della Poderi dal Nespoli nella prima fase:
lunedì 19: Forlì - Neunkirchen (13.30);
martedì 20: Cbs Rivas Madrid - Forlì (9.30); Metrostars Vienna - Forlì (14.00);
mercoledì 21: Forlì - Les Pharaons d'Evry (16.00); Forlì - Sokol Praga (20.30).

Giovedì scatteranno le gare della seconda fase: è un girone all'italiana a cui accedono le prime tre di ciascun raggruppamento, portandosi dietro i risultati delle partite già giocate. Il calendario è stabilito in base al piazzamento della fase precedente (le due squadre che si sono piazzate prime hanno lo scontro diretto il giovedì sera, per dire).

Soprattutto, da questo punto in poi vi sarà poco margine per rimediare a passi falsi. La novità sostanziale di quest'anno, infatti, sta nella abolizione del Page System, la formula con cui da una ventina di anni si assegnavano le medaglie nei tornei continentali per nazionali e per club. La classifica al termine della seconda fase manderà le prime due classificate direttamente in Finale, e le seconde due al match per il bronzo. Prima si poteva arrivare quarti e puntare comunque all'oro, adesso non più.
Va anche detto che si tratta di una iniziativa unilaterale della zona europea: la Federazione Mondiale, il page system non lo ha neanche messo in discussione.

La partita che vale la Coppa delle Coppe è programmata per le 18.30 di sabato 24, preceduta alle 16.00 dalla "finalina" per il bronzo.

giovedì 15 agosto 2019

Volver

Tornare in Europa per l'ennesima volta con l'entusiasmo della debuttante, la consapevolezza che non si tratta di un traguardo facile né scontato, la responsabilità di giocare per vincerla.

Parte da qui la Poderi dal Nespoli che va a Praga per la Coppa delle Coppe, trofeo giunto all'edizione numero ventotto. Forlì se la gioca per la nona volta e cinque l'ha vinta; in totale sono diciannove le partecipazioni nelle coppe continentali, le ultime sei consecutive dal 2014 a oggi. Nessuno in Italia è riuscito a tanto.

Come in tutte le occasioni precedenti, Forlì ha le intenzioni più serie ed i mezzi per realizzarle. Il gruppo che va a giocarsi la coppa è forte ed equilibrato, senza debolezze apparenti. La pedana di lancio conta su due campionesse: la qualità e l'esperienza di Sarah Pauly non si discutono, e nemmeno si deve più farlo riguardo ad Ilaria Cacciamani dopo quel che ha fatto al torneo di qualificazione olimpica. Saranno aiutate da un terzo asso, Emily Vincent, che torna con Forlì per la terza volta, e dall'affidabile Carlotta Onofri.

L'attacco può schierare un line up profondo e minaccioso. Proviamo a immaginare la sequenza dei battitori con Maulden, Grifagno, Piancastelli, Vincent, Ricchi, Gano, Cacciamani, tutte in grado di tenere una media nel box superiore ai .400, di guadagnare basi su ball, di giocare altrettanto bene per la smorzata, il contatto, la battuta tattica, la legnata fuori dal campo. Se la difesa saprà contenere le spensieratezze nei limiti del fisiologico, è una squadra che può ben raggiungere il traguardo più lontano.

Le ragazze impegnate in Coppa sono dunque:
Lanciatori: Ilaria Cacciamani, Carlotta Onofri, Sarah Pauly (USA), Emily Vincent (USA).
Ricevitori: Beatrice Maroni, Erika Piancastelli.
Interni: Claudia Banchelli, Miriana Cerioni, Courtney Gano (USA), Elisa Grifagno, Martina Laghi, Lisa Maulden (HUN).
Esterni: Elda Ghilardi, Veronica Onofri, Beatrice Ricchi.

Lo staff tecnico è comporto da Calixto Soça, manager del club per il settimo anno, e Giulio Brusa, che si merita una legittima dose di congratulazioni per l'argento appena conquistato con le Azzurre under 16 agli Europei di categoria.

La Poderi dal Nespoli raggiungerà Praga nel pomeriggio di domenica con un volo da Bologna. E' la prima volta in aereo per il club forlivese, che in passato aveva sempre affrontato in pullman anche le più lontane e massacranti trasferte.