domenica 25 agosto 2024

Se solo bastasse

Manca poco alla finale. Un coach di Wesseling riceve complimenti un po' da tutti per il bronzo delle Vermins (vittorioso 2-1 sul Rivas nella "finalina"), e poi si allarga un po' sulla partita a seguire: «Olympia in fünf», Olympia in cinque (ovviamente inning), dice a voce alta, sottolineando le proprie parole con il gesto della mano aperta. Fa proprio la manita. Un forlivese da bordo campo lo apostrofa: anche no, Forlì non è quella di giovedì sera, sarà una partita diversa, comunque complimenti per il bronzo. Il barbaro alemanno ciancica un ringraziamento di circostanza e si dilegua.

No, quel coach non conosce Forlì e non sa che specie di squadra è. L'Italposa poteva pure aver sbagliato approccio in occasione della prima partita (che non è detto), ma si poteva anche star sicuri che non sarebbe successo due volte, men che mai nel match che valeva il trofeo.

Alla fine però non è andata bene lo stesso. Ha rivinto l'Olympia con un 6-2 che non ammette repliche, e confermato la propria imbattibilità con il club romagnolo, a iniziare dal primo confronto che risale alla Coppa Coppe 2017. La Premiére Cup è rimasta ad Haarlem per il terzo anno consecutivo, complimenti di rito all'Olympia.

Ma quanto è andata vicina all'impresa l'Italposa! Cacciamani e compagne hanno preso in mano il gioco e tenuto il pallino fino al quinto inning. Uno a zero, due a zero, Jordan Johnson in pedana a far meraviglie, la difesa che raccoglie ogni palla, e nella bolla rovente di Buttrio lo potevi quasi palpare il nervosismo delle oranje che montava come la schiuma del cappuccino.

Italposa Forlì, seconda in Europa

Per cinque riprese ha resistito Forlì. Alla sesta, il line up olandese ha ricominciato il giro per la terza volta con Vonk, che si è lavorata "JJ" e alla fine ha spremuto una base ball. Poi singolo di Beers. Poi singolo di Jackson per il pareggio. E poi la diga è venuta giù, sette battitori consecutivi arrivati in base, olandesi che tracimano, così sicure e strapotenti nel loro gioco da rasentare l'arroganza, partita ribaltata in un amen.
Forlì lo sapeva che non era facile; le ragazze ci hanno messo il cuore fino all'ultimo battitore, non ce l'hanno fatta.

Perché, se solo bastasse metterci tutto il cuore, questa squadra vincerebbe ogni volta.

sabato 24 agosto 2024

En attendant la finale

Come passa la vigilia di una finale?

L'immancabile mazzo di carte, ovvio, e gli smartphone con le cuffie, certo. I massaggi, le chiacchiere. Qualcuna tira fuori un ukulele, e questo davvero è da pochi. A un certo punto c'è una portentosa epifania, due vaschette di gelato, che mettono d'accordo tutte e tutti.

Si cerca di star bene con se stessi, semplicemente.

Un manipolo di coraggiose guarda lo streaming di Olympia - Neptunus. In pedana parte Hop e poi Zoulova entra per il rilievo lungo; capiamo che in finale ci toccherà ancora van Aalst, con possibile subentro di Hop in caso di complicazione. Richiesto di un parere, coach Francisca annuisce con solennità.
E vabbé che si conoscono bene, che nel loro campionato giocano l'una contro l'altra una mezza dozzina di volte; ma Wissink e compagne riescono a far sembrare le olympians una squadra normale: dieci valide, sette punti, anche tre errori per le bluarancio, partita in bilico fino alla fine, niente "manifesta". Ed è stata partita vera, niente sconti, le due contendenti si detestano cordialmente, specie dopo che lo scorso anno Rotterdam ha "scippato" lo scudetto alla quinta partita di finale.

O forse siamo noi a dimenticarlo, che l'Olympia è *davvero* una squadra normale? forte fortissima formidabile, certamente, ma fatta prima di tutto di persone. Che in partita vanno a folate spettacolari, forzano sempre il gioco, ti intimidiscono (sempre sportivamente parlando), praticano un softball a tratti irresistibile. Però questo non glielo puoi concedere impunemente, non senza provare a fare il tuo gioco.

E ti viene in mente che spesso siamo noi, il nostro peggior nemico. Non importa quanto legittimo timore possiamo provare, quanto ci abbia fatto male la manifesta dell'altra sera, quanto ci possiamo sentire timorosi e ansiosi allo stesso tempo. Questa è LA finale: la strada è in salita in ogni caso. Si tratta di andare in campo e mettercela tutta. Chi è più forte, vincerà. Sul campo.

Ma prima no, non possiamo essere noi i nostri peggiori nemici.

venerdì 23 agosto 2024

Una di "quelle" partite

Ci sono quelle partite che si imbudellano male fin dall'inizio. Per quanto fai e per quanto ti sbatti, niente va come vorresti e più passa il tempo, più cresce il nervoso; e più cresce il nervoso, più giochi male, con tutto quello che ci va dietro.

Italposa - Wesseling entra in questa categoria dalla porta principale. Il fatto che per la squadra romagnola non contasse niente, è una consolazione e non una attenuante. Però, se esistesse una classificazione, sarebbe a buon diritto "Partite in cui Forlì avrebbe potuto cavarsela molto meglio".

Noemi Giacometti
(photo Eloi Puigferrer)

Con le tedesche è finita 5-2 sotto un sole feroce e dentro una bolla di caldo cattivo. L'Italposa aveva come obiettivo primario quella di evitare infortuni, e in questo caso sì, missione compiuta, in pieno. Il resto è andato così così: c'era da smaltire la sconfitta della sera prima contro l'Olympia, magari trovando una buona prestazione in battuta, solidità difensiva, qualche giocata divertente, o qualche occasione divertente durante il gioco. Ecco, questo magari non è riuscito tanto bene: per tutta una serie di ragioni che non è serio e nemmeno ha senso andare a ravanare, con le Vermins le forlivesi sono state sotto i loro standard: cominciando dalla difficoltà a leggere le traiettorie del pitcher avversario, e passando per qualche eccesso di confidenza nelle situazioni difensive, hanno trascinato per le lunghe un incontro che sulla carta avrebbero potuto chiudere con un divario più largo e/o una durata inferiore.

La deriva si è intuita subito: per le tedesche è andata in pedana Volkmann e ha iniziato a tirare palle lentissime e senza effetti, roba che nel baseball si chiama knuckleball e la tirano in pochi, e che nel softball non tira proprio nessuno. Infatti: Moreland "k", Vigna pop, Gasparotto altro "k".

Non era un buon segno, ma l'attacco successivo metteva da parte i dubbi: singolo Frazier, quattro ball a Cacciamani, avanzamento su sacrificio di Lacatena e doppio conclusivo di Carlotta Onofri per il 2-0. Rotto il ghiaccio, era facile pensare a una partita comoda, ma Forlì si sedeva, Wesseling no e prima accorciava le distanze, poi al quinto turno pareggiava con un fuoricampo interno.

Qui l'Italposa aveva uno scatto di orgoglio, prova che la squadra è sempre quella e le sue qualità sono intatte. Quinto inning basso, Forlì metteva pressione alle avversarie, un paio di singoli e un paio di errori, e le distanze erano ristabilite, 5-2. C'erano un po' di sostituzioni in pedana, per le Vermins entravano la nettunese Lagler e perfino Held (dopo 116 lanci al mattino), per Forlì Cacciamani era rilevata da Lacatena, che diventava il pitcher dei record; ma il tabellone non si muoveva più.

Col senno di poi è andata bene anche alle tedesche, molto moge a fine gara: il ko semiserio del Neptunus in serata con l'Olympia ha decretato un arrivo in parità a tre con lo Joudrs. A parità anche di scontri diretti, a essere premiato è stato il TQB di Wesseling che alle 13.00 del sabato giocherà per il bronzo contro il Rivas.

Sarà l'antipasto di Olympia - Forlì che assegnerà la 46ma Coppa dei Campioni. Buttrio, ore 16.

Le avversarie di Forlì (7): Wesseling Vermins

(i precedenti post su Wesseling sono qui, qui e qui)

Ritroviamo anche quest'anno la squadra renana di Wesseling, ormai la più decorata di Germania con cinque scudetti negli ultimi sei anni. Il titolo se lo sono visto sfuggire solo nel 2022, situazione che ha qualificato le Bonn Capitals alla Premiére dello scorso anno, in cui si piazzarono terze.

Sarà difficile per i "parassiti" (traduzione letterale di Vermins) replicare il bronzo 2023 delle connazionali; eppure la matematica concede loro un'ultima opportunità.
La fase preliminare l'hanno chiusa al terzo posto: due successi risicati su Svizzera e Belgio, una sconfitta ampia contro l'Olympia, e un ko stretto con le spagnole. Persa la prima partita del Round Robin con lo Joudrs, hanno poi superato le olandesi del Neptunus: ed ecco aprirsi la finestra. Se, nelle partite del venerdì pomeriggio, si verificasse una particolare combinazione, le tedesche potrebbero arrivare alla "finalina". La combinazione è questa: Rivas batte Joudrs, Wesseling batte Forlì, Olympia batte Neptunus.

Questo scenario non è impossibile, ma  -con il dovuto rispetto- è difficile. Non che le tedesche siano scarse, anzi: il loro comportamento in Coppa suggerisce che ci troviamo di fronte alla solita squadra tedesca che ti fa andar nei matti se glielo consenti. Conscia del problema, Forlì due anni fa lo aveva risolto prendendo il toro per le corna, e aveva seppellito le Vermins di smazzolate (fu la partita dei due Grand Slam di Marta Gasparotto).

Parlando dei singoli, c'era nel 2016 all'epoca del primo confronto diretto, e c'è ancora Katharina Szalay, miglior giocatrice della Bundesliga da tempo, e per distacco, che grazie al doppio tesseramento con il Tex Town Tigers di Enschede passa la maggior parte della stagione nella Hoofdklasse. Siccome, a differenza dello scorso anno, la squadra dell'Overijssel per le coppe non si è qualificata, Szalay fa di nuovo la Premiére con il suo club d'origine, come nel 2022.

La tedesco-magiara ha portato con sé altre tre compagne a mettere il piede in due staffe. Le lanciatrici Held e Volkmann (che sono poi anche nella rotazione del Bundesteam) e l'americana Alexa Nemeth, (mancina da Elon University) da un paio di stagioni giocano sia in Germania sia in Olanda. Nemeth è prima di tutto un buon battitore, ma va anche nel cerchio ed è il quarto lanciatore del TTT dietro le esperte Meadows, Brink e la citata Held. Quanto a Volkmann, il doppio impegno lo persegue in maniera relativa, visto che in Hoofdklasse è apparsa per una partita soltanto e lanciato 1.2 inning; è probabile che sia lei la partente contro l'Italposa, visto che Held in mattinata ha tirato sette inning contro Rotterdam.
Nella rotazione dei lanciatori c'è anche Mara Lagler, cresciuta nel Wesseling e che quest'anno è stata in A2 con Nettuno (ha giocato anche in Terza e catcher).

L'altra americana è Nadia Witt, un esterno da California Riverside che batte mancino e batte slapper: ovviamente gioca lead off e con il secondo del line up, Szalay, forma una combo abbastanza redditizia.

Qualità dell'avversario: 🌟 / 🌟 🌟
In sintesi: Wesseling un motivo sostanziale per cui giocare ce l'ha; Forlì deve prima di tutto evitare infortuni. Sul piano tecnico non ci sarebbe confronto, vediamo quanto inciderà il lato motivazionale

Forlì è in finale

Forlì sconfitta 8-0 dall'Olympia Haarlem. Forlì in finale di Premiére Cup.

Diciamolo senza punti esclamativi, senza enfasi, senza botti e lazzi di vario genere, con understatement molto britannico, ma chiaramente: nella Premiere Cup 2024, la finale per l'oro la giocheranno Italposa Forlì e Olympia Haarlem.

La sicurezza, alle forlivesi, l'avevano data i risultati delle partite pomeridiane. In particolare, il ko di Wesseling contro lo Joudrs Praga fa sì che nessuno ormai possa superare Forlì: tutt'al più le romagnole potrebbero essere raggiunte sia da Rivas Madrid, sia da Neptunus Rotterdam, avversarie su cui però hanno il vantaggio dello scontro diretto già vinto.

La finale di sabato sarà anche la riedizione di quella del 2022, in cui Forlì si arrese 4-3 dopo nove interminabili inning e una partita appassionante. Nel corrente torneo, l'Olympia Haarlem è ancora imbattuta, e fin qui ha vinto sei volte su sei per "manifesta". Compreso il match del giovedì sera.

Cerioni, Jackson, Vigna

C'è stata davvero poca storia fra Italposa e Olympia. Forlì non era in serata, non si è espressa ai livelli di cui è capace, e di fronte all'avversario meno adatto; anzi, più probabilmente e onestamente, proprio per merito di quell'avversario: che ha giocato benissimo, e l'ha aggredita sul piano del gioco fin da subito.
L'Olympia ha giocato per intimidire e per infliggere disagio e soggezione, mandando in campo il miglior "nove" possibile e spingendo a tutta manetta dall'inizio: battute girate a piena sbracciata, gioco molto forzato sulle basi, cose così, lo standard del softball oranje elevato a potenza.

Con tre punti al primo inning, altrettanti al secondo, altri due al terzo, è poi arrivata inesorabile la conclusione anticipata. L'attacco romagnolo per parte sua è stato tenuto ad appena tre valide; non immune da peccato neanche la difesa, con due errori vistosi e soprattutto evitabili.

Ma sabato si riparte da 0-0, e sarà un'altra partita. Lo sa Forlì, e lo sanno anche le olandesi.

giovedì 22 agosto 2024

Le avversarie di Forlì (6): Olympia Haarlem

(i precedenti post sull'Olympia Haarlem sono qui, qui e qui)

L'Olympia Haarlem ha vinto le ultime due edizioni della Coppa: 2022 contro Forlì, 2023 contro Saronno. Ha tutte le intenzioni di calare il tris.

Le blu-arancio sono in effetti una delle squadre più formidabili mai apparse in circolazione. Forse quella del 2022 era ancor più intimidatoria, potendo contare sui pick up del Tex Town che la rendevano de facto la nazionale olandese. Anche l'Olympia 2024 non scherza, però appare un po' meno onnipotente.
Vinta infatti la regular season della Hoofdklasse perdendo appena quattro partite, nei playoff si è poi fatta sorprendere due volte dal Roef! e una dalle Sparks, mostrando qualche apparente scricchiolio.

Sarà. Ma l'Olympia rimane l'Olympia, una squadra che ha dato diverse giocatrici all'oranjeteam piazzatosi quarto alla recente Coppa del Mondo, inclusa metà della pedana di lancio. Le nazionali in maglia Olympia sono le ben note Beers, van der Zanden e Vonk (arrivata ad Haarlem nel 2023 proveniente dal Tex Town), più il duo di lanciatrici Hop e van Aalst, che peraltro gioca altrettanto bene da esterno. Per la coppa si è aggiunta un'altra volta Lizzie Clarijs, interbase delle Amsterdam Pirates e della Nazionale; nessun pick up extraeuropeo.
Le due straniere di campionato sono arrivate soltanto per la post season. Le conosciamo bene. Una è Jazmyn Jackson, una utility (gioca Terza e gioca esterno) velocissima sia in difesa sia nella corsa sulle basi, buon contatto con la mazza; è stata a Forlì nel 2018 per il finale di stagione e i playoff; in seguito ha giocato parecchio con le Athletes Unlimited. L'altra americana è Lindsay Thomas, ricevitore e soprattutto grande slugger, in Romagna per la prima parte del campionato 2019; venne "tagliata" alla fine della regular season, prima dei playoff e della Coppa Coppe, per fare posto a Courtney Gano, lasciando dietro di sè un eccellente .429 di media con 5 fuoricampo e 22 rbi.
C'è un'altra straniera a completare la pedana, ma è in quota "comunitaria": si tratta di Anna Zoulova, arrivata quest'anno dallo Joudrs, che in campionato si alterna con Hop nel ruolo di partente, mentre van Alst in stagione sta lanciando molto poco (neanche 30 inning).

L'ordine di battuta ha in Vonk lo scontato lead off, seguito dall'altrettanto ovvio secondo turno di Beers (1.191 di Ops in campionato). Completano l'ordine Jackson, Thomas, van der Zanden e van Aalst a formare una specie di Murderer's Row al femminile, completato dalle aggiunte sicure di Clarijs, di una fra van Dijk e Felix, e da ultima di Hop che con il suo .451 è un palese esempio di "falso nove".

Le olandesi sono approdate alla seconda fase con un prevedibile percorso netto. Quattro partite, quattro manifeste. A dirla tutta, la quarta non è stata una "manifesta" ma un forfait delle svizzere di Wittenbach, che si sono ritirate dal campo come gesto di fair play dopo un orribile infortunio all'esterno Yindi Beekveldt; si stava giocando il 4° inning con l'Olympia avanti 7-0.
Il giovedì mattina le campionesse in carica hanno ripreso da dove avevano lasciato: altra partita, altra manifesta. In un match diretto da una formidabile triade di passaporto italiano (Lamieri - Codarini - Pippo Laudani), a subire la sconfitta è toccato allo Joudrs, che per l'occasione aveva tirato fuori dalla naftalina Veronika Peckova. Invano: la lanciatrice di punta della Repubblica Céca è stata smontata in tre inning, e punteggio finale di 8-0.

In queste cinque partite l'attacco bluarancio ha segnato 55 punti e ne ha subiti appena 4, tutti dai Vermins e con Zoulova in pedana (incontro terminato peraltro 14-4). La media battuta di squadra è .525, Vonk è a .800 (8/10) e van der Zanden a .778 (7/9); Jazmyn Jackson su undici turni di battuta è andata in base nove volte, e ha sempre completato il giro delle basi.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 🌟
In sintesi: come le fermi? devi fare la partita perfetta, e sperare che giochino male loro

Una bella partita, un'altra volta

Una partita essenziale, bella e quasi perfetta nella sua essenzialità. Era quello che serviva all'Italposa per superare le madrilene del Rivas e fare un passo da gigante verso l'innominabile obiettivo.

E' terminato 3-0, il match con le iberiche, che pure si pensavano di avere in mano ottime carte, fiduciose di poter finalmente competere per la posta più alta dopo una sfilza di quarti posti (dal 2021 al 2023, sempre). Le avevano, in effetti, le credenziali: line up profondo, una ottima pedana, rinforzi di qualità. Non è bastato: l'Italposa a sua volta ha mostrato la propria "mano", e le carte erano migliori. Le gerarchie degli ultimi anni sono ancora quelle.

Chapeau a Jordan Johnson, al suo catcher Sierra Frazier, chapeau alla difesa e al line up tutto, per come hanno giocato questa importante partita, chapeau ai tecnici per la gestione della gara.
"JJ" ha tirato sette inning di assoluta eccellenza, senza concedere un solo lancio facile né regalare basi; ha raccolto otto "k" (due a Sojo Pacheco e due a Carmen Caicoya, tanta roba) e all'atto pratico ha messo la sua difesa in condizione di gestire il resto dei battitori. Il Rivas di fatto ha avuto una sola occasione, al quinto turno, con i singoli in apertura di Carmen Caicoya e Thompsonová. Prima e seconda occupata, zero out, ma nessun problema: Torre strike out in tre lanci, Costa che cerca il bunt su una traiettoria velenosa di "JJ" e finisce al volo su Lacatena, infine il lead off Maria Caicoya si fa ingolosire da una "pallaccia" bassa e a lei pensa la difesa in diamante.

Forlì a quel punto era già 2-0. Pur soffrendo le traiettorie molto frizzanti della ispano-cubana Ramirez, l'Italposa aveva colpito poco ma pesante. Al secondo inning aveva aperto Frazier con un doppio, e sulla ovvia smorzata di Cacciamani c'era stato in Prima un pasticcio difensivo in salsa bollatese, Slaba-Torre, che aveva portato all'1-0. Replica al quarto turno, con singoli in sequenza di Moreland & Vigna, e fucilata rasoterra di Gasparotto su cui si accartocciava alla disperata Gabriela Slaba: Gasparotto era out in Prima, i danni erano limitati alla corsa a casa di Moreland (Vigna fermata in Terza), a costo però della spalla della sfortunata Slaba che era costretta a uscire dal campo.

Al sesto inning arrivava il 3-0: singolo di Cacciamani, doppio di Carlotta Onofri (il secondo di giornata) e partita virtualmente in freezer.

E' una vittoria che vale doppio, perché lascia Forlì imbattuta e in posizione di privilegio, ma  soprattutto in classifica le dà il vantaggio negli scontri diretti anche con il Rivas, dopo che già lo aveva con il Neptunus.
Un passo alla volta, però. Adesso c'è da affrontare il babau della situazione, il detentore della Coppa, l'Olympia Haarlem e il suo terrificante line up.

Le avversarie di Forlì (5): CBS Rivas Madrid

(i precedenti post sul Rivas Madrid sono qui, qui e qui)

A inizio agosto, vinto il suo sesto titolo consecutivo, sul profilo Twitter del Cbs Rivas è apparsa la seguente frase:
«Con este título suman la sexta liga consecutiva y suman el primer paso en búsqueda del triplete este 2024», la cui approssimativa traduzione sarebbe «Con questo scudetto (le madrilene) aggiungono il sesto scudetto consecutivo e compiono il primo passo a caccia del 'triplete' ».
Poiché il 10 agosto è stato compiuto il secondo passo, la vittoria in Copa de Su Majestad la Reina, ora tutto è chiaro: le iberiche sono venute in Premiére Cup puntando al bersaglio grosso.

Per sgominare l'agguerrita concorrenza, non sono stati lesinati gli sforzi. Già di suo, il Rivas è una squadra esagerata per la SSL, la Spanish Softball League: in trentatré partite stagionali (compresa la Coppa di Spagna e tutto) il Cbs è rimasto imbattuto, con 404 punti segnati e 16 subiti. La lanciatrice Ramirez ha concluso la stagione (16 partite) senza subire punti, e messo a segno 144 "k" in 70.0 inning lanciati. Il catcher Sojo Pacheco ha chiuso con una media di .675 in ottantatré turni di battuta, e il Terza base venezuelano Diaz Garaban con .637 in novantuno turni.

Per l'attività agonistica nazionale, è bastata e avanzata la decisione di confermare il telaio degli anni passati. La batteria caraibica è ancora al suo posto, con la differenza che adesso Anybell Ramirez e Yaicey Sojo Pacheco hanno cittadinanza spagnola. Non c'è più la lanciatrice cubana Gonzales, la pedana è tutta iberica con Carmen Caicoya ad affiancare Ramirez, il resto del line up è fatto di buone giocatrici cresciute "in casa" come l'altra Caicoya (Maria), Barandiaran, Navarro. Le straniere di SSL sono due giocatrici di posizione: la citata Diaz Garaban e il catcher americano Elizabeth Sugg, un eccellente battitore visto nel 2021 con la maglia delle Thunders Castelfranco e poi in Coppa Campioni con quella dell'Apollo Bratislava.

Ma la Premiére, altro sport. Ed ecco ben sei inserimenti extra, un numero maggiore di qualunque altra partecipante alla presente edizione. La maggior parte viene dalla nostra A1: Costa, Torre e Slaba giocano a Bollate, Sarah Edwards a Caronno. Completano le novità la céca Thompsonová, storico esterno del Sokol Krç, e la lanciatrice americana Shaelyn Sanders, numeri buoni anche se non formidabili con McNeese University (il college di Vincent e Piancastelli).

Basterà? finora è bastato solo per far polpette di svizzere e belghe; con Wesseling però, mettendo in campo la formazione migliore, è arrivata una vittoria di stretta misura. La sconfitta netta contro l'Olympia (finale 0-8) sembra più essere figlia della pretattica e della decisione di risparmiare la lanciatrice migliore, Ramirez, offrendo al patibolo Sanders.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 / 🌟 🌟 🌟
In sintesi: il line up è profondo e il tandem Diaz - Sugg è tosto da affrontare. Ramirez è apparsa in buona condizione, e probabilmente è l'altra lanciatrice, Sanders, a dover dare quel quid in più. Per arrivare in finale, infatti, le iberiche devono vincere tre volte

...e ora qualcosa di completamente diverso

Adele Marchini corre il punto del 13-0
(foto Jacopo Renzi)

Finisce con un divario più che largo: enorme. L'Italposa supera The Mix con un sonoro 14-2 e sospensione al quinto inning. A merito forlivese si può aggiungere che nessuno finora aveva inflitto a The Mix uno scarto del genere nel corso della manifestazione, anzi: le britanniche avevano messo in serissima difficoltà lo Joudrs Praga e incassato una sconfitta onorevole (meglio: una "manifesta" onorevole) dal Neptunus Rotterdam. E poi la loro coppa le britanniche l'avevano vinta nel pomeriggio, superando le Vienna MetroStars e trascinandole con loro nel girone-salvezza.
Che conclusione paradossale per le austriache: il lunedì hanno battuto il Neptunus, al martedì sera hanno giocato con Forlì un match che in sostanza valeva il primo posto nel girone, e al mercoledì pomeriggio con le inglesi hanno buttato tutto nel wc: ora, di fatto, chi perderà fra loro e le elvetiche di Wittenbach deciderà la nazione destinata a retrocedere in Poule B di Coppa nel 2025.

Ci si dilunga sulle situazioni di contorno perché un 14-2 raramente offre spunti narrativi. E così è stato anche stavolta. Juni Francisca ha fatto tanto turnover, la squadra ha risposto bene, l'impressione da fuori è quella di una partita giocata con piacere.
Dal turnover non è stata risparmiata Jordan Johnson, e per validi motivi: dopo aver lanciato lunedì sera, l'americana non poteva stare inattiva un altro giorno ancora. "JJ" ha perciò fatto un giro completo del line up avversario: tre riprese, nove eliminati, 36 lanci, in sostanza un allenamento a intensità sostenuta, per mantenere la condizione in vista del giovedì: due partite in programma, tutte e due delicate e decisive, e una toccherà a lei.
Dal quarto inning è entrata a rilievo Lacatena: anche per lei una specie di riscaldamento, una trentina di lanci, quasi tutti strike come contro lo Joudrs, peccato per il doppio di van der Meer e i due punti subiti.

Le squadre hanno portato a termine la parte preliminare: e ora qualcosa di completamente diverso. Si gioca per la Coppa, si gioca per le medaglie, si gioca contro le più forti. Dal girone A, l'Italposa ha pescato tedesche, spagnole, e l'Olympia; cosa che, peraltro, si sapeva dal martedì sera. Con Forlì avanzano Neptunus (seconda) e Joudrs (terza) Questo comunque il calendario delle romagnole:

giovedì 22: Forlì - Rivas Madrid (10.30); Olympia Haarlem - Forlì (20.00);
venerdì 23: Forlì - Wesseling Vermins (16.30).

mercoledì 21 agosto 2024

Le avversarie di Forlì (4): The Mix

(è la prima volta che Forlì incontra The Mix nelle Coppe)

Quello sul softball britannico è sempre un discorso tutto particolare. La punta dell'iceberg è la Nazionale femminile di fastpitch, che nelle manifestazioni internazionali è tra le più competitive: due bronzi e un argento nelle ultime edizioni degli Europei, qualificazione ai Mondiali mancata di un soffio, 14mo posto nel ranking mondiale e quinto in quello europeo.

Di fatto, il fastpitch finisce qui; il numero di praticanti è davvero enorme, ma si gioca sostanzialmente solo a slowpitch misto. Molto inclusivo, molto divertente, ma fatto così è un passatempo e non una disciplina agonistica.

Alla nazionale UK giova il fatto di poter schierare atlete di passaporto britannico ma di formazione americana o australiana. Però sono atlete che si trovano assieme il tempo del torneo, e il resto dell'anno giocano altrove, a cominciare da quella più forte e celebre a livello internazionale, Georgina Corrick, premiatissima lanciatrice da South Florida University, che attualmente si divide fra le Athletes Unlimited e il campionato Pro giapponese.
Senza giocatrici "stanziali", in Gran Bretagna il campionato nazionale non è a livello, non diciamo di Italia o Repubblica Céca, ma nemmeno di Belgio o Germania. Varie volte la British Softball Federation ha fatto partire una parvenza di torneo, che altrettante volte è naufragato: l'ultimo reboot è avvenuto nel 2017, l'hanno chiamata Great Britain Fastpich League, GBFL. Ce n'è una analoga maschile, e per ora sta funzionando.
Le squadre sono cinque, quattro di Londra e l'altra di Cardiff, nel Galles. Si gioca nei fine settimana con tutte le partecipanti concentrate a Farnham Park, un bel complesso a ovest di Londra con due diamanti. A settembre ci sono i playoff, e tutti contro The Mix che dal 2017 immancabilmente vince il titolo.

The Mix è stata fondata proprio nel 2017 per iniziativa di Sian Wigington e Chelsie Robison, che ancor oggi giocano. Il nome più importante a roster è quello di Alana Snow, esterno di buona scuola americana, che ha frequentato la high school a Carlsbad (la stessa di Erika Piancastelli) e poi al college è stata matricola a UCLA nel 2019 (anno del titolo Ncaa con Faraimo, Garcia e Azevedo in pedana) e quindi è passata a Texas A&M e infine a UC Santa Barbara, invero senza numeri brillanti.

Il campionato inglese ammette due straniere: quelle di The Mix sono la lanciatrice Emma Agostini, famiglia italianissima dal New Jersey, discrete cifre con Drew College in 3a divisione Ncaa; e la utility Maria Urquiaga, di passaporto filippino. C'è un terzo pick up per la coppa, vale a dire la lanciatrice neozelandese del Parma, Tyneesha Houkamau.
I rinforzi numericamente più consistenti vengono dall'Olanda: sono ben cinque le neerlandesi cooptate per la manifestazione anche se, con le quattro squadre più forti impegnate nelle coppe europee (Olympia, Neptunus, Sparks, Roef!), si tratta di giocatrici di secondo piano. La più interessante è Anna-be Baartels, un pitcher che gioca soprattutto rilievo e ha girato molte squadre, Sparks, Terrasvogels, Dss e infine Onze Gezellen. Dalla squadra "B" dell'Olympia arriva un'altra lanciatrice, Chimene Snijder; l'utility Khoenkhoen gioca in Terza Divisione con le Zoeteermeer Grizzlies.

E' la terza volta che Forlì gioca contro una squadra inglese. Le altre due si sono verificate in Coppa Coppe (lapalissiano: è la prima volta della Gran Bretagna in Poule A di Premiére): nel 2005 a Ronchi, 6-0 alle Monkeys (che peraltro finirono quarte), quindi nel 2010 ad Haarlem, "manifesta" alle London Angels (club che fa ancora parte della GBFL).

Qualità dell'avversario: 🌟
Houkamau porta sostanza in pedana e nel box di battuta, ma per il resto si tratta della stessa squadra che nel 2023 ha vinto la Poule B battendo a fatica le croate del Princ Zagabria.

Forlì Q.B.

L'Italposa batte 5-1 anche le Vienna MetroStars, e si garantisce il primo posto nel girone. Per chiudere la prima fase alle forlivesi resta da giocare un ultimo match, in serata contro le britanniche. Partita che non può cambiare niente per nessuna delle due: Forlì è comunque prima, mentre The Mix può modificare la propria situazione battendo Vienna, ma vincere con le campionesse d'Italia non sposta di una virgola il loro percorso.

Cacciamani in battuta contro lo Joudrs
(credits: WBSC Europe)

La franca vittoria del primo pomeriggio contro lo Joudrs qualche scoria la deve avere lasciata, perché Forlì in attacco è stata certamente meno brillante. Contro un lanciatore veloce ma non inavvicinabile, le romagnole ci hanno messo un giro intero del line up per trovare la prima valida, una "Texas" di Moreland che peraltro ha portato a casa il punto del vantaggio. Da quel momento hanno trovato il loro ritmo, nel corso dell'inning successivo sono arrivate valide e segnature ma, una volta acquisito il margine di sicurezza, i punti necessari, la quantità sufficiente, la spinta si è come placata. Ha anche abbastanza senso. E' come nelle ricette, quando un ingrediente non ha il dosaggio preciso ma l'indicazione "q.b.", quanto basta: perché esagerare quando non serve né porta vantaggio? (e sì, pensiamo all'Olympia e alla sua rodomontata, i 15 punti rifilati alle belghe in un inning, partita poi finita 18-0)

Merita una citazione e un applauso la prestazione in pedana di Cacciamani, all'esordio in Coppa: incassato un singolo dal lead off, ha messo al piatto tutti e undici i battitori successivi, tutti a sventolare a vuoto il terzo strike. Alla fine "Ila" ha chiuso con 13 "k", due valide e nessuna base ball. Sono bei numeri.

Riagganciandoci al discorso iniziale, per Forlì aver battuto le austriache significa approdare al girone conclusivo e iniziare con due punti in saccoccia, quelli ottenuti contro le squadre che si saranno qualificate assieme a lei e i cui risultati vengono mantenuti nella seconda fase.
E se il girone A è bell'e che deciso (classifica con Olympia, spagnole, tedesche nell'ordine), quali saranno le altre due squadre promosse dal girone B è ancora tutto da decidere. Sì, le inglesi sono comunque fuori, ma le altre tre si giocano i due posti a disposizione, e succede molto di rado. Per assurdo, nonostante il successo di prestigio contro il Neptunus la sorte di Vienna dipende dal match fra olandesi e Joudrs: con un successo boemo si qualificano, con un successo largo delle olandesi idem, mentre in caso di vittoria stretta delle olandesi sarà necessario guardare i centesimi di punto del TQB.

Forlì invece il suo (ostinato) destino lo conosce: giovedì alle 10.30 contro il Rivas, e alle 20.00 contro l'Olympia.

martedì 20 agosto 2024

Le avversarie di Forlì (3): Vienna MetroStars

(il post precedente sulle Vienna Metrostars si trova qui)

Alla fine ce l'hanno fatta. Le Vienna MetroStars nel 2023 si sono laureate per la prima volta campionesse nazionali: in finale hanno battuto alla "bella" le Crazy Chicklets di Wiener Neustadt, finale che potrebbe ripetersi quest'anno visto che in campionato sono davanti sempre loro due.
E' un campionato però sempre più ristretto: al via sono in cinque, nessuna retrocessione perché sarebbe insensato, c'è un secondo campionato nazionale (Zweite Bundesliga) con sei partecipanti, e poi fine: il resto del movimento è organizzato a livello di singolo Bundesland, ma a questo livello la disciplina più praticata diventa lo slowpitch.
Nota curiosa: tra le iscritte alla Bundesliga c'è ancora il grande Dornbirn (vincitore della Coppa Campioni 2009) che nel frattempo ha cambiato il nickname da Sharx a Indians (cooptando il logo con Chief Wahoo, il popolare simbolo appartenuto ai Cleveland Indians di MLB, usato poi anche dal Nettuno Baseball).

Nel loro campionato, le MetroStars si giovano di una buona coppia di pitcher. Carla Langthaler, classe 2002, c'era già in occasione della Coppa Coppe 2019, nel frattempo è migliorata e nel 2024 è la miglior lanciatrice di scuola austriaca, per statistiche. La lanciatrice straniera è Ashley Hitchcock, college a Rutger senza cifre eclatanti e quest'anno un'ultima stagione a fare il rilievo alle Miami Redhawks, nella cui rotazione giocava anche la lanciatrice americana del Neptunus Rotterdam, "Addy" Jarvis.

Sono americane anche le altre due straniere. Daniella (sic) Toschi si è formata giocando in più college della Costa Pacifica, un inverno è passata per il campionato australiano, nelle Metrostars gioca esterno, nel box ha delle medie da slugger, e in sostanza è soprattutto l'allenatore / giocatore delle viennesi. Jayna Witzany è invece un pitcher che giocava a Mount Mercy (piccola università dell'Iowa) e che ha messo assieme cifre niente male, tenendo conto però che il college non è affiliato alla Ncaa ma alla Naia: altro palcoscenico, altre squadre.

Proprio Witzany è papabile per essere la partente contro Forlì, posto che Hitchcock ha tirato 100 lanci contro il Neptunus nel caldo del primo pomeriggio. Altrimenti andrà in pedana Langthaler.

Sebben poco profondo, Vienna ha un line up che nella parte iniziale può dare fastidio. L'Interbase Elizabeth Sillipp è un lead off che batte .424 ed è veloce; la seguono nell'ordine Toschi e Hitchcock che sono due slugger, e il clean up è Mauracher che gioca in prevalenza DP e si prende qualche strike di troppo.

Qualità dell'avversario: 🌟 / 🌟 🌟
In sintesi: in queste righe fino a poco fa c'era scritto altro. Poi le MetroStars hanno battuto il Neptunus e si sono messe in condizione di giocare con l'Italposa per il primo posto nel girone, il che alza automaticamente la loro valutazione

Al netto di Peckova

Forlì supera anche il caro, vecchio Joudrs per 6-0 e virtualmente è già alla seconda fase. Doveva essere difficile e, se non lo è stato poi troppo, lo si deve in primo luogo alla combo pedana-difesa, che ha tenuto le avversarie ben lontane da casa base: Joudrs una sola volta in Terza, proprio a inizio partita, e poi più; Joudrs sempre molto aggressivo e pungente con la mazza, ma mai realmente pericoloso.

Ha lanciato Lacatena, le cui cifre apparenti non sono niente di speciale: otto valide, zero strike out, non sono proprio statistiche da lanciafiamme. Ma guardiamo piuttosto alle zero basi ball, o al fatto che Alexia abbia completato il lavoro in 66 lanci, 51 dei quali strike. In sostanza, la pitcher forlivese alle avversarie (note per cercare sempre il contatto) ha tirato palle battibili, ma brutte, robaccia, insomma le ha fatte battere presto e male; la difesa ha dovuto poi fare la totalità del lavoro (ricordiamo: zero "k"), e lo ha fatto molto bene, nessun errore e chiusura con "doppio gioco" che dà sempre molta soddisfazione.
La parte alta del line up ha chiuso con i numeri più eclatanti (Moreland + Vigna = 6/9), ma le valide si sono distribuite un po' ovunque, che è sempre buon segno. Va fatta anche la tara, cioè che si tratta di una vittoria al netto di Peckova: la nemesi forlivese aveva lanciato molto male al lunedì sera contro le austriache, e con l'Italposa non è nemmeno apparsa a referto, insomma è rimasta in albergo. Cosa che non toglie un capello alla vittoria romagnola.

Vittoria costruita essenzialmente con il primo attacco. Che va raccontato. Moreland, doppio; Vigna, singolo e 1-0; Gasparotto, quattro ball; Frazier, triplo e 3-0; Cacciamani, singolo, e 4-0. Troppo facile: e infatti non durava, infatti la lanciatrice dello Joudrs, Vickers, si assestava e concedeva solo un altro punto, al secondo inning. A sua volta Forlì un po' si placava, ma non certo per pigrizia (chi non avrebbe voluto una conclusione anticipata per sfuggire al caldaccio del primo pomeriggio?), bensì per troppa fretta o poca concretezza. Due volte l'Italposa riempiva le basi, e tutto quel che spremeva era un punto per una base gratis data dal rilievo Chaloupkova a Cacciamani col diamante carico.

In altri tempi, l'aver superato una dopo l'altra olandesi e céche avrebbe assicurato a Forlì il passaggio del turno con tanto di primo posto e punto di partenza favorevole per la seconda fase. Non stavolta, perché nel frattempo è spuntato il terzo incomodo, con le imprevedibili fattezze delle Vienna MetroStars: dopo essere state a uno strike dal battere lo Joudrs al lunedì pomeriggio, al martedì le austriache il colpo gobbo lo hanno fatto davvero, Neptunus sconfitto 4-2.

E, per quanto paradossale possa sembrare l'affermazione, questa sera Forlì e MetroStars giocano fra di loro per il primo posto nel girone. Segnatevelo

Una bella partita

Il giudizio ovviamente è influenzato dal risultato finale di 5-1. Ma anche facendo la debita tara, il debutto di Forlì nella Coppa Campioni 2024 è coinciso con una serata bella, gustosa. Una vittoria non sonante, ma netta; una prestazione non schiacciante, ma superiore; una partita sempre abbastanza in bilico, ma in cui l'Italposa ha sempre trasmesso la sensazione del controllo.

Il Neptunus Rotterdam si è confermato un avversario di valore: mica per niente, con tutti gli infortuni che ha dovuto affrontare è comunque rimasto sempre ai piani alti della Hoofdklasse. E' una squadra che non affonda, che non si è disunita neanche dopo l'home run del 5-1, e che ha in Wissink e Dirksz due elementi di sicura affidabilità. Non sono bastate, non potevano bastare contro un'Italposa più profonda in battuta e più solida in pedana grazie a Jordan Johnson.

Una prova senza fronzoli, quella dell'americana, ma chirurgica. Ha lanciato a velocità sostenuta, tirando qualche "cambio" al momento giusto, e ha lavorato tanto sui fili, specie quello basso, insistendo nella scelta nonostante il metro arbitrale non la incoraggiasse. Alla fine è stata ricompensata, è rimasta sotto i 100 lanci e ha chiuso con 5 valide al passivo (tutti singoli, nessuna extra base: è un dettaglio importante) e 3 basi ball, ma anche 11 strike out, alcuni dei quali veramente decisivi.

Per raccontare qualcosa del match, ha senso partire da qui. Primo inning, JJ inizia a litigare con l'area di strike, i suoi primi quattro lanci sono altrettanti ball a Dirksz, poi Wissink ed Edwards colpiscono valido, e insomma Forlì si trova a fronteggiare una situazione di basi-piene-un-out che poteva far deragliare subito la gara. Johnson fa due "k", il Neptunus rimane a basi piene e col cerino in mano. Passata la paura, a quel punto ci pensa l'attacco romagnolo.

Singolo di Moreland, il bunt di Vigna la fa avanzare; c'è una eliminazione, quindi Frazier è colpita e "ruba" anche il cuscino di Seconda. Con due corridori in posizione punto, il doppio di Cacciamani scrive il 2-0 e indirizza la partita verso Forlì. Più nello spirito che nella sostanza, perché Rotterdam rimane lì e, anzi, accorcerà le distanze poco dopo; però per l'Italposa è come marcare il territorio e mettere la sfida sui binari che voleva lei.

Il punto di non ritorno è al quarto giro. Con la "sorellanza" in base (una valida a testa per Carlotta e Veronica Onofri), entra nel box di battuta Logan Moreland e scaraventa via il primo lancio di Jarvis, un fuoricampo "bestiale" da almeno 90 metri. Tabellone sul 5-1, Rotterdam ha altri tre turni in attacco ma non riesce mai a portare il corridore oltre la prima base, anzi è Forlì che si prende la soddisfazione di pennellare un doppio gioco difensivo a ribadire la propria superiorità.

Una bella squadra

L'Italposa entra nel secondo giorno di Coppa senz'altro a cuore più leggero e nervi distesi. Servirà un'altra prova consistente, perché alle 13.30 c'è da recuperare il match con lo Joudrs e non è detto che la squadra praghese sia quella vista nel pomeriggio faticare contro le austriache. Le Vienna Metrostars sono state a uno strike dallo sconfiggere le boeme, sono anche state sfortunate in occasione del pari in extremis, ma in sostanza è stato lo Joudrs a fare e a disfare la tela, con un attacco piuttosto in palla (tredici valide, percorso netto per Furkova e Frýbová) e una pedana che non lo è stata per niente, con una Peckova talmente scontrollata che è impensabile rivederla in queste condizioni.

In serata poi Forlì affronterà le viennesi, e potrà saggiare di persona la reale sostanza della squadra che per poco non faceva le penne allo Joudrs.

lunedì 19 agosto 2024

Le avversarie di Forlì (2): Neptunus Rotterdam

(è la prima volta che Forlì incontra il Neptunus Rotterdam nelle Coppe)

Neptunus Rotterdam è un nome molto evocativo per gli appassionati di "batti-e-corri": la squadra di baseball ha vinto per diciannove volte il titolo nazionale e ha messo in bacheca 10 Coppe Campioni (seconda in Europa dietro i 15 del Parma Baseball).

La sezione di softball esiste dagli anni '70, ma ha galleggiato nei campionati inferiori fino a poco tempo fa. Nel 2016 stava ancora in Eerste Klasse (all'epoca era la terza serie), e vinse un play-in contro l'Alkmaria Victrix per salire in Silver League; da dove rischiò seriamente di retrocedere nel 2018, ma nonostante l'ultimo posto si salvò dopo una ristrutturazione dei campionati.

A cambiare le sorti del club è stato prima di tutto il presidente, Jorian van Acker, probabilmente stufo di vedere lo scudetto nazionale prendere sempre la strada di Haarlem. Molto del merito va poi alle due giocatrici che dal 2022 compongono la batteria principale: la ricevitrice Laura Wissink, che a Forlì conosciamo molto bene, e la lanciatrice mancina Eva Voortman. Passate a Rotterdam dopo lo sfaldamento del Quick Amersfoort, al primo colpo hanno guidato il Neptunus al quarto posto, e l'anno scorso raggiunto il bersaglio grosso, sconfiggendo l'Olympia nelle Holland Series in cinque partite.

La scorsa primavera, durante l'ultima amichevole prestagionale, Voortman si è rotta una caviglia, e da quel momento tutto è andato a rotoli, soprattutto in pedana.
L'americana Schisler (già vista nelle coppe con il Mediterraneo Malta e con il Sokol Krç) è rimasta fino a giugno e la sua sostituta Adrianna (sic) Jarvis non ha ancora ottenuto risultati soddisfacenti. La diciottenne Lizzy Kwakernaak, molto giovane e già molto redditizia in campionato, in Coppa non è potuta venire: si trova già negli Usa perché doveva iniziare l'anno accademico al college. E qui le coincidenze si fanno bizzarre perché anche lei, come Dvořáková dello Joudrs e come Mambelli, è iscritta a Florida Southwestern.
Infine Nienke Weis, altra "storica" lanciatrice Neptunus degli ultimi anni, una senz'altro competitiva (nel 2020 giocava in Italia, ha tirato nove partite per Nuoro), è fuori anche lei per infortunio da fine aprile e non è nemmeno nel roster di Coppa, mentre almeno Voortman è stata inserita.

Al tirar delle somme, nei primi tre turni di playoff sono entrate nel cerchio l'esterno sinistro Kirsten Fischer e Wissink. Chiusa la regular season con un terzo posto e qualche speranza di far bene, Rotterdam ha iniziato la fase scudetto con un record di 1-5 e sa che, se non recupera almeno una fra Weis e Voortman, non può neanche immaginarselo di difendere il titolo di Nationaal Kampioen.

Anche il line up non è stato immune dalle defezioni, ma nel caso di Madison Huskey si sapeva in anticipo che non si sarebbe trattenuta per la Coppa: l'esterno ex Washington Huskies, ex nazionale Usa, ex Athletes Unlimited, in campionato batteva .557 con sedici fuoricampo, e avrebbe fatto troppo comodo.

Di quelle rimaste, l'attaccante con le migliori percentuali nel box è Wissink (.443), e non c'è da stupirsi; l'unica altra sopra i .300 è l'interno Quilen Dirksz, un interno di origine antillana che ha giocato anche con l'Olympia e con le Hoofddorp Pioniers. In Terza gioca Damishah Charles, utility veloce di scuola americana, che in Nazionale orange è una degli esterni titolari e quest'anno sta battendo sotto i .300.

Le tre pick up dichiarate, tutte statunitensi, sono l'Interbase Makenna McDowell da Auburn, battitore interessante; l'esterna Tristen Edwards da Nebraska; e la citata Adrianna "Addy" Jarvis, lanciatrice che prima è stata a Illinois e poi, quest'anno, ha giocato con le Miami Redhawks, conquistando anche una vittoria nella postseason Ncaa.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟
In sintesi: con tutti i pezzi a posto avrebbe detto la sua per le medaglie. Le assenze di Voortman, Huskey e Kwakernaak tolgono al Neptunus gran parte del suo potenziale.

Scende la pioggia

Buttrio, lunedì ore 10

Cosa sarebbe questo blog senza almeno un post sulla pioggia?

Era un pezzo che non pioveva. Un mese, un mese e mezzo? prima o poi doveva succedere, è successo questa mattina.

Piove sulla provincia di Udine e sul nord Italia, piove sulla Coppa Campioni. Le partite sono state interrotte (a Castions, alle 9.30 era iniziata regolarmente Belgio - Svizzera ma è stata fermata al 4° inning sul 2-0), oppure neanche sono cominciate, come capitato all'Italposa il cui match contro lo Joudrs è stato rinviato fin dalle 10, essendo apparso subito chiaro che non ci si poteva fare niente.

Successivamente, il Comitato Tecnico ha riposizionato l'incontro alle 13.30 di martedì 20. e sempre sul diamante di Buttrio. E' una collocazione abbastanza obbligata (in calendario c'era un "buco" esattamente in quel punto), e soprattutto non danneggia nessuna delle due formazioni, che nella giornata di martedì hanno ciascuna un solo impegno, entrambe nella fascia oraria serale (Forlì contro Vienna MetroStars, Joudrs contro le inglesi).

L'unico aspetto dubbio è che le previsioni danno pioggia anche per il martedì.
Nel caso, ci penseremo.

Le avversarie di Forlì (1): Joudrs Praga

(i precedenti post sullo Joudrs sono qui, qui, qui, qui e qui)

Lo Joudrs sta monopolizzando la Extraliga da un lustro. Dopo il titolo vinto nel 2019 dallo Zraloci Ledenice, le neroarancio praghesi si sono prese gli ultimi quattro scudetti, e sono in traiettoria per aggiungere il quinto. La squadra allenata da tempo immemore da Tomàs Kusy rappresenta il meglio del softball céco e quest'anno, più di altre volte, punta ad inserirsi nel giro delle medaglie.

I punti di qualità sono sempre gli stessi. Disciplina in battuta, contatto con la palla, capacità di corsa sulle basi. Rispetto all'ultimo scontro diretto con Forlì (coppa edizione 2022) lo Joudrs ha cambiato lead off, che adeso è la Prima base Horáčková. Identico il resto della sequenza, con Molentova e Furkova intervallate da Frýbová, giovanissima che gioca esterno e, pur essendo al debutto da titolare in prima squadra, è già il miglior battitore con .434 (ma ai recenti Europei under22 ha chiuso con 0/13).
Assente la promettente Karolína Dvořáková, che frequenta Florida Southwestern, lo stesso junior college di Virginia Mambelli, e che subito dopo Ferragosto ha dovuto fare rientro negli Usa per ricominciare l'anno accademico.
Non sarà l'ultima volta che si parlerà di Florida SW...

In pedana non c'è più Anna Zoulova, che da quest'anno gioca in Olanda e che troveremo nelle file dell'Olympia Haarlem. Rimane Adela Linkova, che in Extraliga si alterna con Halupcková ma che in occasione della settimana di Coppa riceverà altri e ben più consistenti rinforzi.
C'è una lanciatrice americana, Jaden Vickers, che proviene da Kentucky University dove gioca assieme ad Alexia Lacatena: è sostanzialmente un "rilievo" piuttosto che un "partente", ha buona velocità, ma è una da apparizioni brevi, un ruolo più funzionale nel gioco dei college americani che non in quello europeo.

E poi c'è Peckova, Veronika Peckova. Quest'anno niente Giappone, è rimasta allo Zraloci ed è la lanciatrice dominante del campionato céco, imbattuta e con 154 strike out su 70 inning giocati; per non farsi mancar niente, è anche il miglior battitore della Extraliga, con .469 e 1.209 di Ops. Da Ledenice per soprammercato è arrivata anche la sorella Michaela, una che un valido contributo in difesa e nel box lo può sempre dare.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 / 🌟 🌟 🌟
In sintesi: una buona squadra già di suo, lo Joudrs-corretto-Peckova è una squadra da podio. Stesso giudizio del 2022: uno dei peggiori avversari da affrontare nella partita inaugurale.

domenica 18 agosto 2024

Made in America

Come da regolamento, l'Italposa porta in Coppa tre giocatrici di passaporto non comunitario, altrimenti dette pick up. Due formano la nuova batteria americana, Jordan Johnson e Sierra Frazier e, sebbene abbiano già giocato qualche turno di campionato, la loro presenza è quasi ancora una novità per Forlì. Il terzo pick up è invece una novità autentica e si tratta di Logan Moreland, giocatrice di lunga esperienza nel campionato italiano e di cui Forlì conosce bene la forza e la qualità.

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photo courtesy: UCA

Jordan Johnson è una lanciatrice destra. Sportivamente è cresciuta a Central Arkansas, dove ha giocato fino al 2023 segnando cifre di valore assoluto. Non si tratta di un palcoscenico softballistico di primo piano, ma lo scenario è competitivo: all'epoca, UCA era inserita nella Southland Conference assieme a college come McNeese (dove hanno giocato Erika Piancastelli ed Emily Vincent), o come Texas A&M Commerce (il college di Maria Jameyson)

Le ottime statistiche ottenute con UCA non sono passate inosservate. Finiti gli studi, Johnson è stata messa sotto contratto da una squadra Pro, le Florida Vibes, organizzazione che non gioca in un campionato ma fa esibizioni itineranti contro altre formazioni del genere, come ad esempio le Texas Smoke di Marta Gasparotto, oppure le New York Rise.

Tecnicamente Johnson ha una fastball veloce, con 65mph di punta, ha un ottimo controllo sulle traiettorie e con il tempo ha inserito nel repertorio di lanci un buon "cambio". Non fa molti strike out; piuttosto si tratta di una lanciatrice che cerca di far battere male gli avversari e quindi in difesa va aiutata.

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photo courtesy: UAB

Sierra Frazier è un catcher nato in California, a Corona (tra Riverside ed Anaheim, praticamente sudest Los Angeles), piuttosto nota per essere la città delle chitarre Fender. Ha poi studiato e giocato con l'università di Alabama Birmingham, nella Conference USA, della quale nel 2023 è stata votata miglior giocatrice.

Le sue statistiche con le UAB Blazers fanno istantaneamente pensare a un battitore di potenza, uno slugger: nel solo 2023, media di .345, dodici fuoricampo e 44 Rb. In realtà Frazier è giocatrice paziente e redditizia, che sa cercare bene il contatto con la pallina ma anche guadagnare basi ball, e raramente va al piatto. Anche lei ha trovato un ingaggio con le Florida Vibes, dove è il catcher di Jordan Johnson.

Molto alta di statura, Frazier tira e batte di destro, e nel breve tempo giocato con Forlì ha mostrato un bel giro di mazza, elegante, e un grande istinto nel contatto con la pallina.

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photo courtesy: NDSU

Giocatrice pick up per la Coppa, nel vero senso della parola (cioè di atleta tesserata per altra squadra e ingaggiata apposta per il torneo), anche Logan Moreland proviene dalla California, per l'esattezza da Woodland, non lontano dalla capitale Sacramento. Ha frequentato il college a North Dakota State, con sede a Fargo, uno dei posti più freddi del mondo: scelta che può sembrare strana se si pensa che aveva ricevuto una offerta alternativa da Hawaii University.
Moreland alla fine ha preferito le NDSU Bison, e lì ha costruito la sua carriera di college softball a suon di cifre eccellenti in attacco, a partire dal brillante .373 di media carriera. E' uscita nel 2016 con una laurea in Exercise Science (qualcosa tipo Scienze Motorie, ma più articolato) e ancora molta voglia di giocare. Nel 2017 ha trovato squadra nella A1 italiana, a Collecchio, e si è fatta rapidamente conoscere per essere non solo un formidabile battitore ed eccellente difensore, ma anche un elemento versatile in grado di giocare altrettanto bene sia come interno di diamante sia come esterno.

Il 2019 di Moreland si è rivelato particolarmente denso: finita la stagione regolare col Collecchio, si è unita prima alle New Zealand ISA per la Coppa Coppe (Forlì ci giocò, ebbe la meglio 5-0), poi al Roef! di Morgestel per i playoff dei Paesi Bassi, aiutandolo a vincere le prime e uniche Holland Series della sua storia. Infine, il contatto con le neozelandesi l'ha aiutata a trovare un posto in quel campionato con le Outhuhu Auckland; da allora l'infaticabile Moreland alterna Europa e Oceania durante i rispettivi mesi estivi.
Infine, riguardo agli ultimi anni: nel 2022 è stata dapprima ancora con il Roef!, poi con Bollate per i playoff; nel 2023 a Parma; quest'anno è a Pianoro, sempre con numeri vertiginosi nel box (media battuta .561, sei fuoricampo, 1.552 di Ops, e ventiquattro basi rubate). E' una agonista come poche, è motivata, è un innesto perfetto per l'Italposa della Premiére Cup 2024.

sabato 17 agosto 2024

Formula e calendario

I diamanti che ospiteranno le partite sono gli stessi di tre anni fa, vale a dire Buttrio (campo principale, quello dove si giocherà la finale), e Castions di Strada.

Con dieci squadre iscritte, la Premiere Cup si gioca cum formula plena: doppio girone da cinque, le prime tre avanzano portandosi dietro i risultati ottenuti nella classifica avulsa e giocano contro le tre provenienti dall'altro gruppo; al termine di questo Round Robin, a fine settimana le prime due classificate giocano per la Coppa, terza e quarta danno vita alla finale per il bronzo.
Nello stesso tempo, le quarte e le quinte si incrociano fra loro con la stessa formula, per stabilire la nazione ultima classificata che retrocede in seconda fascia per il torneo 2025.

Il via alla manifestazione sarà dato lunedì 19. Cronologicamente, la coppa inizia a Castions alle 9.30 con un match valevole per il girone A, Wittenbach - Beveren, Svizzera contro Belgio. Dare il via al girone B toccherà all'Italposa sul terreno di Buttrio, si gioca alle 10.30 e l'avversario sono le céche dello Joudrs
Nella prima fase l'Italposa giocherà sempre a Buttrio e (con la sola eccezione del match di debutto il lunedì mattina) sempre alle otto di sera; se si piazzerà fra le prime due nel girone preliminare, da Buttrio non si muoverà neanche durante la seconda fase.

Ma vediamo il calendario di Forlì nella prima fase:
lunedì 19: Forlì - Joudrs Praga (10.30); Neptunus Rotterdam - Forlì (20.00);
martedì 20: Metrostars Vienna - Forlì (20.00);
mercoledì 21: Forlì - The Mix (20.00).

Giovedì scatteranno le gare della seconda fase: Forlì sa solo che dovrà fare altre tre partite, ma contro quali avversari, in che ordine, in che giorno e in quale diamante, lo determina il piazzamento della fase precedente. Per quel che vale, si può congetturare che a qualificarsi dal gruppo A sarà l'Olympia Harleem detentore della Coppa, le spagnole del Rivas e magari le svizzere, che per il torneo hanno inserito un paio di straniere di qualità.

La partita che vale la Premiere Cup ci sarà alle 16.00 di sabato 24, preceduta alle 13.00 dalla "finalina".

Forlì e la Coppa 2024

La Premiere Cup 2024 di softball sarà la numero 46 e si giocherà dal 19 al 24 di agosto. La Poule A viene ospitata a Buttrio a tre anni di distanza da quell'edizione 2021 vinta da Forlì.

L'Italposa si giova del rientro di parecchie delle assenti di agosto, da Gasparotto alle "azzurrine", a Giacometti. Restano però due assenze significative: Noemi Cortesi, dopo l'Europeo Under22, sta giocando con la Nazionale Under18 il torneo premondiale che si svolge in Cina e il cui calendario in parte si sovrappone con la Premiére Cup; impossibile farla arrivare in tempo.
Oltre a Cortesi mancherà anche Virginia Mambelli, che fa rientro al suo college, Florida Southwestern (teniamolo a mente, perché questo nome si leggerà ancora).

Unica novità, ma importante, l'inserimento di Logan Moreland, utility californiana di grande affidabilità che quest'anno gioca a Pianoro e di cui si parlerà in un post successivo assieme alla nuova batteria americana formata da Johnson e Frazier, che del tutto nuova non è, visto che ha esordito in campionato a inizio agosto: ma con così poche partite, è come se lo fosse.

Le ragazze di Coppa dunque sono:
Lanciatori: Ilaria Cacciamani, Jordan Johnson (USA), Alexia Lacatena.
Ricevitori: Sierra Frazier (USA), Marta Gasparotto, Beatrice Maroni.
Interni: Miriana Cerioni, Martina Laghi, Adele Marchini, Carlotta Onofri, Alice Spiotta.
Esterni: Noemi Giacometti, Veronica Onofri, Laura Vigna.
Utility: Logan Moreland (USA).

Il manager è "Juni" Francisca, quarta stagione con Forlì. Lo affianca il sempiterno Giulio Brusa, anche coach della Nazionale, e l'altro coach Patrizia Vitaliani.

venerdì 16 agosto 2024

Namasté

Nel panorama contemporaneo della comunicazione, fatta di input sempre più brevi e sempre più frequenti, e di mezzi come i social media che meglio si adattano a questo habitat, una forma comunicativa come il blog rappresenta un pezzo di antiquariato (così come, fatte le debite proporzioni, il giornalino in pdf Home Run è un vero e proprio fossile).

Non è per passione archeologica o per narcisismo che tutto questo viene fatto. E' una forma di attenzione verso i tifosi, gli appassionati, i curiosi in generale. E' un servizio. E' pensare di poter accontentare gli interessi di chi passa da queste parti, e sono interessi eterogenei: chi preferisce i linguaggi e le forme di Instagram e Facebook, i post brevi e le foto; e chi ha piacere piuttosto (o "anche") di trovare un discorso più articolato, approfondito, colloquiale, quello che nel lessico attuale viene chiamato long form.

Non tutto riesce bene, e non sempre. Ma onestà, passione, competenza, e soprattutto rispetto di chi legge, sono i punti fermi che cercano sempre di rendere questo servizio un buon servizio.

Ben ritrovati per l'edizione 2024 delle coppe europee.