Ha ancora il coraggio di piovere, a Porpetto, una pioggia sottile che si infila tra i raggi del sole e saluta l'uscita di scena della Fiorini. Battuta 4-2 dalle Neunkirchen Nightmares, adesso sì un vero incubo, in finale con le Sparks ci vanno le tedesche (mai prima d'ora nelle coppe europee la Germania aveva mandato una squadra fra le prime tre).
Le discussioni si apriranno, e andranno avanti all'infinito. Sopravvalutazione? difficile. Presunzione, quella proprio no. Testa già alla finale con le olandesi? sarebbe stato un errore grave, ma difficile anche questo. La certezza dei numeri sembra dalla parte della Fiorini: più valide, meno errori, molti corridori sprecati in base e più gioco in generale; di sicuro alle tedesche è andato bene tutto, con tre occasioni a disposizione hanno realizzato due volte, mentre la Fiorini faceva e disfaceva, e ha finito per farsi male da sola.
Quello di mettere la Fiorini fuori dalla finale è stato in gran parte merito dell'americana Glazebrook; giovedì sera le forlivesi non avevano visto i suoi lanci, stavolta ci hanno capito poco anche se non è stata intoccabile, anzi. Ma quello che la Glazebrook non ha fatto in pedana, l'ha fatto nel box: fuoricampo da 3 punti al primo inning, e campanello d'allarme acceso. Brave erano le romagnole a trovare subito la replica, ad accorciare le distanze 3-2, a produrre gioco. Sembrava questione di poco, sembrava bastasse aspettare l'inning giusto, tanto la chance si sarebbe presentata e i punti sarebbero arrivati.
Invece non è successo niente. Al settimo inning Neunkirchen ha segnato il 4-2, piccolo schiaffo finale che Forlì non meritava e non ha cambiato la dolorosa sostanza delle cose. La Fiorini è fuori dalla finale, viva la giovanissima Fiorini.
Di qui si riparte.