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martedì 20 agosto 2024

Le avversarie di Forlì (3): Vienna MetroStars

(il post precedente sulle Vienna Metrostars si trova qui)

Alla fine ce l'hanno fatta. Le Vienna MetroStars nel 2023 si sono laureate per la prima volta campionesse nazionali: in finale hanno battuto alla "bella" le Crazy Chicklets di Wiener Neustadt, finale che potrebbe ripetersi quest'anno visto che in campionato sono davanti sempre loro due.
E' un campionato però sempre più ristretto: al via sono in cinque, nessuna retrocessione perché sarebbe insensato, c'è un secondo campionato nazionale (Zweite Bundesliga) con sei partecipanti, e poi fine: il resto del movimento è organizzato a livello di singolo Bundesland, ma a questo livello la disciplina più praticata diventa lo slowpitch.
Nota curiosa: tra le iscritte alla Bundesliga c'è ancora il grande Dornbirn (vincitore della Coppa Campioni 2009) che nel frattempo ha cambiato il nickname da Sharx a Indians (cooptando il logo con Chief Wahoo, il popolare simbolo appartenuto ai Cleveland Indians di MLB, usato poi anche dal Nettuno Baseball).

Nel loro campionato, le MetroStars si giovano di una buona coppia di pitcher. Carla Langthaler, classe 2002, c'era già in occasione della Coppa Coppe 2019, nel frattempo è migliorata e nel 2024 è la miglior lanciatrice di scuola austriaca, per statistiche. La lanciatrice straniera è Ashley Hitchcock, college a Rutger senza cifre eclatanti e quest'anno un'ultima stagione a fare il rilievo alle Miami Redhawks, nella cui rotazione giocava anche la lanciatrice americana del Neptunus Rotterdam, "Addy" Jarvis.

Sono americane anche le altre due straniere. Daniella (sic) Toschi si è formata giocando in più college della Costa Pacifica, un inverno è passata per il campionato australiano, nelle Metrostars gioca esterno, nel box ha delle medie da slugger, e in sostanza è soprattutto l'allenatore / giocatore delle viennesi. Jayna Witzany è invece un pitcher che giocava a Mount Mercy (piccola università dell'Iowa) e che ha messo assieme cifre niente male, tenendo conto però che il college non è affiliato alla Ncaa ma alla Naia: altro palcoscenico, altre squadre.

Proprio Witzany è papabile per essere la partente contro Forlì, posto che Hitchcock ha tirato 100 lanci contro il Neptunus nel caldo del primo pomeriggio. Altrimenti andrà in pedana Langthaler.

Sebben poco profondo, Vienna ha un line up che nella parte iniziale può dare fastidio. L'Interbase Elizabeth Sillipp è un lead off che batte .424 ed è veloce; la seguono nell'ordine Toschi e Hitchcock che sono due slugger, e il clean up è Mauracher che gioca in prevalenza DP e si prende qualche strike di troppo.

Qualità dell'avversario: 🌟 / 🌟 🌟
In sintesi: in queste righe fino a poco fa c'era scritto altro. Poi le MetroStars hanno battuto il Neptunus e si sono messe in condizione di giocare con l'Italposa per il primo posto nel girone, il che alza automaticamente la loro valutazione

Al netto di Peckova

Forlì supera anche il caro, vecchio Joudrs per 6-0 e virtualmente è già alla seconda fase. Doveva essere difficile e, se non lo è stato poi troppo, lo si deve in primo luogo alla combo pedana-difesa, che ha tenuto le avversarie ben lontane da casa base: Joudrs una sola volta in Terza, proprio a inizio partita, e poi più; Joudrs sempre molto aggressivo e pungente con la mazza, ma mai realmente pericoloso.

Ha lanciato Lacatena, le cui cifre apparenti non sono niente di speciale: otto valide, zero strike out, non sono proprio statistiche da lanciafiamme. Ma guardiamo piuttosto alle zero basi ball, o al fatto che Alexia abbia completato il lavoro in 66 lanci, 51 dei quali strike. In sostanza, la pitcher forlivese alle avversarie (note per cercare sempre il contatto) ha tirato palle battibili, ma brutte, robaccia, insomma le ha fatte battere presto e male; la difesa ha dovuto poi fare la totalità del lavoro (ricordiamo: zero "k"), e lo ha fatto molto bene, nessun errore e chiusura con "doppio gioco" che dà sempre molta soddisfazione.
La parte alta del line up ha chiuso con i numeri più eclatanti (Moreland + Vigna = 6/9), ma le valide si sono distribuite un po' ovunque, che è sempre buon segno. Va fatta anche la tara, cioè che si tratta di una vittoria al netto di Peckova: la nemesi forlivese aveva lanciato molto male al lunedì sera contro le austriache, e con l'Italposa non è nemmeno apparsa a referto, insomma è rimasta in albergo. Cosa che non toglie un capello alla vittoria romagnola.

Vittoria costruita essenzialmente con il primo attacco. Che va raccontato. Moreland, doppio; Vigna, singolo e 1-0; Gasparotto, quattro ball; Frazier, triplo e 3-0; Cacciamani, singolo, e 4-0. Troppo facile: e infatti non durava, infatti la lanciatrice dello Joudrs, Vickers, si assestava e concedeva solo un altro punto, al secondo inning. A sua volta Forlì un po' si placava, ma non certo per pigrizia (chi non avrebbe voluto una conclusione anticipata per sfuggire al caldaccio del primo pomeriggio?), bensì per troppa fretta o poca concretezza. Due volte l'Italposa riempiva le basi, e tutto quel che spremeva era un punto per una base gratis data dal rilievo Chaloupkova a Cacciamani col diamante carico.

In altri tempi, l'aver superato una dopo l'altra olandesi e céche avrebbe assicurato a Forlì il passaggio del turno con tanto di primo posto e punto di partenza favorevole per la seconda fase. Non stavolta, perché nel frattempo è spuntato il terzo incomodo, con le imprevedibili fattezze delle Vienna MetroStars: dopo essere state a uno strike dal battere lo Joudrs al lunedì pomeriggio, al martedì le austriache il colpo gobbo lo hanno fatto davvero, Neptunus sconfitto 4-2.

E, per quanto paradossale possa sembrare l'affermazione, questa sera Forlì e MetroStars giocano fra di loro per il primo posto nel girone. Segnatevelo

Una bella partita

Il giudizio ovviamente è influenzato dal risultato finale di 5-1. Ma anche facendo la debita tara, il debutto di Forlì nella Coppa Campioni 2024 è coinciso con una serata bella, gustosa. Una vittoria non sonante, ma netta; una prestazione non schiacciante, ma superiore; una partita sempre abbastanza in bilico, ma in cui l'Italposa ha sempre trasmesso la sensazione del controllo.

Il Neptunus Rotterdam si è confermato un avversario di valore: mica per niente, con tutti gli infortuni che ha dovuto affrontare è comunque rimasto sempre ai piani alti della Hoofdklasse. E' una squadra che non affonda, che non si è disunita neanche dopo l'home run del 5-1, e che ha in Wissink e Dirksz due elementi di sicura affidabilità. Non sono bastate, non potevano bastare contro un'Italposa più profonda in battuta e più solida in pedana grazie a Jordan Johnson.

Una prova senza fronzoli, quella dell'americana, ma chirurgica. Ha lanciato a velocità sostenuta, tirando qualche "cambio" al momento giusto, e ha lavorato tanto sui fili, specie quello basso, insistendo nella scelta nonostante il metro arbitrale non la incoraggiasse. Alla fine è stata ricompensata, è rimasta sotto i 100 lanci e ha chiuso con 5 valide al passivo (tutti singoli, nessuna extra base: è un dettaglio importante) e 3 basi ball, ma anche 11 strike out, alcuni dei quali veramente decisivi.

Per raccontare qualcosa del match, ha senso partire da qui. Primo inning, JJ inizia a litigare con l'area di strike, i suoi primi quattro lanci sono altrettanti ball a Dirksz, poi Wissink ed Edwards colpiscono valido, e insomma Forlì si trova a fronteggiare una situazione di basi-piene-un-out che poteva far deragliare subito la gara. Johnson fa due "k", il Neptunus rimane a basi piene e col cerino in mano. Passata la paura, a quel punto ci pensa l'attacco romagnolo.

Singolo di Moreland, il bunt di Vigna la fa avanzare; c'è una eliminazione, quindi Frazier è colpita e "ruba" anche il cuscino di Seconda. Con due corridori in posizione punto, il doppio di Cacciamani scrive il 2-0 e indirizza la partita verso Forlì. Più nello spirito che nella sostanza, perché Rotterdam rimane lì e, anzi, accorcerà le distanze poco dopo; però per l'Italposa è come marcare il territorio e mettere la sfida sui binari che voleva lei.

Il punto di non ritorno è al quarto giro. Con la "sorellanza" in base (una valida a testa per Carlotta e Veronica Onofri), entra nel box di battuta Logan Moreland e scaraventa via il primo lancio di Jarvis, un fuoricampo "bestiale" da almeno 90 metri. Tabellone sul 5-1, Rotterdam ha altri tre turni in attacco ma non riesce mai a portare il corridore oltre la prima base, anzi è Forlì che si prende la soddisfazione di pennellare un doppio gioco difensivo a ribadire la propria superiorità.

Una bella squadra

L'Italposa entra nel secondo giorno di Coppa senz'altro a cuore più leggero e nervi distesi. Servirà un'altra prova consistente, perché alle 13.30 c'è da recuperare il match con lo Joudrs e non è detto che la squadra praghese sia quella vista nel pomeriggio faticare contro le austriache. Le Vienna Metrostars sono state a uno strike dallo sconfiggere le boeme, sono anche state sfortunate in occasione del pari in extremis, ma in sostanza è stato lo Joudrs a fare e a disfare la tela, con un attacco piuttosto in palla (tredici valide, percorso netto per Furkova e Frýbová) e una pedana che non lo è stata per niente, con una Peckova talmente scontrollata che è impensabile rivederla in queste condizioni.

In serata poi Forlì affronterà le viennesi, e potrà saggiare di persona la reale sostanza della squadra che per poco non faceva le penne allo Joudrs.