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sabato 24 agosto 2019

L'elefante nella stanza

Forlì - Joudrs è appena terminata 7-0, e tutto è andato bene anzi, parecchio bene come nelle partite precedenti, e la Poderi dal Nespoli aveva fatto vedere tutto il repertorio di cose buone che ha sciorinato finora, difesa pedana botti-e-lazzi in attacco, perfino un walk off home run di Piancastelli, una roba chilometrica che, se non c'erano gli alberi, chissà dove finiva quella pallina.

E invece tutte in mezzo al campo a piangere. Non ti chiedi perché. Si sa il perché.

Emily Vincent non giocherà la finale. Deve rientrare negli Stati Uniti a causa di impegni di lavoro inderogabili. Non era una situazione negoziabile, per quanto il Softball Forlì abbia provato e riprovato a cambiare l'ordine delle cose. Ed era una condizione nota dall'inizio, tutti la sapevamo e tutti l'abbiamo ignorata o spostata in secondo piano, come il proverbiale elefante nella stanza, sperando che tutto si sistemasse, sperando che Emily la potesse disputare questa finale al cui raggiungimento ha contribuito con giocate importanti. Questa finale che si era meritata.
Chiude la sua Coppa Coppe con .458 di media battuta, tre fuoricampo un triplo e due doppi, dieci punti battuti a casa, 1000 di media bombardieri; in pedana, 17 inning lanciati con 0,41 di media pgl, 21 strike out e 7 valide al passivo.

Anche sapendo che sarebbe finita così, il dispiacere è incommensurabile. Forlì perde una titolare, un formidabile battitore e soprattutto un'ottima persona; contro il Terrasvogels le compagne ce la metteranno tutta anche per lei.

In scioltezza

Non contava niente. Poderi dal Nespoli e Joudrs giocavano per le statistiche, perché ai fini della classifica il risultato non avrebbe cambiato nulla. Forlì doveva prima di tutto evitare infortuni, poi evitare un surplus di fatica inutile, far riposare chi ne aveva bisogno, e per il resto non aveva alcunché da perdere. Situazione non dissimile per le céche le quali, dopo certe magre figure rimediate nel torneo, da perdere avevano forse soltanto la faccia.
Sostanzialmente non l'hanno persa: è vero che alla fine la "manifesta" l'hanno subita, è vero che ai lanciatori romagnoli hanno fatto il solletico, però per sei inning sono state lì con la testa, e hanno sicuramente evitato una punizione peggiore.

Quanto a Forlì, Calixto Soça ha messo a riposo parte delle titolari: in panca Grifagno, Maulden e Ricchi, mentre tra i lanciatori è partita Cacciamani e ha giocato due inning, in tutto una trentina di lanci, soprattutto per mantenere la condizione; quindi ha lasciato il posto a Vincent fino al termine. Ovvia l'assenza di Pauly che aveva tirato la sera precedente. Anche così, la Poderi dal Nespoli reloaded si è assicurata la settima "manifesta" su otto incontri: soltanto le neozelandesi sono riuscite a trascinarla fino alla normale conclusione dei sette inning regolamentari.

Il 7-0 finale l'ha costruito l'attacco con dieci valide, molte delle quali pesanti: cinque i doppi (Carlotta Onofri, Vincent, Piancastelli, Gano, Ghilardi), più un fuoricampo da tre punti con il quale Piancastelli ha messo la parola "fine" al match: per lei è il quinto nel torneo, la metà di quelli totali forlivesi.

Adesso reset completo in vista della finale. La partita contro il Terrasvogels inizia alle 18.30. Quello che ha fatto finora la Poderi dal Nespoli non conta un fico secco, e men che meno il precedente del giovedì sera. Si riparte alla pari, e che sia una bella finale. Forlì la giocherà con un pensiero speciale per Emily Vincent, ripartita in mattinata verso gli Stati Uniti.