La conferma è Annie Aldrete, la californiana che è con la squadra forlivese da inizio stagione. Ingaggiata soprattutto per le sue qualità di ricevitore, Aldrete si è rivelata un formidabile battitore. Nel campionato italiano è la miglior fuoricampista, è conosciuta e temuta (12 basi intenzionali ricevute), ma è soprattutto una giocatrice competitiva e dotata di gran tecnica, certamente ben costruita negli anni di college prima a Tennessee e poi a Berkeley, due università con eccellenti programmi di softball.
In un certo senso, il destino sportivo di Annie Aldrete era segnato dall'inizio, e vale la pena di raccontare tutta la storia. Il padre Richard ha giocato nelle minors dei Brewers, e già questo sarebbe un vanto per qualunque gruppo famigliare. Ma gli Aldrete sono speciali: mamma Tisha ha fatto faville nel softball a livello di Junior College, il fratello Carter studia e gioca ad Arizona State ed è già stato “opzionato” dall'organizzazione dei Red Sox quando ancora faceva la high school, e c'è pure il cugino Michael che gioca nelle leghe minori della MLB. Ma la superstar indiscussa del gruppo è zio Mike, attuale coach di prima base degli Oakland A's, un passato di 11 stagioni in Major League con Giants, Expos, e soprattutto Yankees, nel 1996, anno in cui ha vinto le World Series del baseball.
Da sinistra: Piancastelli, Vincent, Hoover |
Detta in breve, è l'innesto perfetto per la squadra romagnola.
La novità assoluta è Carley Hoover, tesserata esclusivamente per la coppa. Nativa di Clemson in Carolina del Sud, ha iniziato il college a Stanford ed è poi passata a Baton Rouge per giocare con la casacca delle Louisiana State Tigers. Nei primi anni universitari era un prospetto incredibile, sembrava attesa da una carriera sensazionale, e anche se poi non tutte le promesse sono state mantenute Hoover una top-player lo è diventata. Intanto ha ricevuto ed accettato un'offerta dalle Scrap Yard Fast Pitch, squadra texana del circuito Pro indipendente; dalle Scrap Yard sono passate parecchie delle giocatrici che hanno a che fare con questa edizione della coppa, e sarà giocoforza riparlarne.
Hoover non poteva sfuggire ai selezionatori della nazionale Usa. Con la casacca Stars&Stripes ha giocato la Coppa del Mondo 2016 (argento); non è stata però convocata per i recenti Mondiali in Giappone (nota a margine: a casa anche Chidester e Moore, delle ex forlivesi era presente soltanto O'Toole).
Lanciatrice destra dotata di grandi mezzi atletici (è alta 1.86), ha iniziato la carriera come pitcher di pura potenza, si affidava al suo braccione per tirare sassate a oltre 70 miglia orarie, e vinceva le partite a suon di strike out. Con il tempo la percentuale di eliminati al piatto è diminuita, a vantaggio di una maggior completezza di repertorio. Ora ha un solido rise e lancia effetti a oltre 6o miglia, brutto messaggio per i battitori avversari.
Hoover è anche nota per la sua poco ortodossa procedura di lancio: durante il caricamento infatti si mette per un istante in posizione accovacciata. L'unica altra lanciatrice a fare un movimento del genere è la celebre Monica Abbott, a giudizio unanime la migliore in attività. E per il potenziale fatto vedere, proprio alla Abbott era stata accostata Carly Hoover a inizio carriera.
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