Di partite strane ne abbiamo viste tante, ma Forlì - Apollo Bratislava ha raggiunto i limiti del surreale. Volendo, è divisibile in due metà perfette.
Prima parte, fino a metà del quarto inning: Bratislava conduce 8-3 e sta meritando contro un Forlì che non ci sta capendo niente. Seconda parte, dalla metà bassa del quarto turno: l'attacco romagnolo colpisce con forza e continuità, smonta tre lanciatori uno dopo l'altro, e conclude 10-0 come da pronostico senza tanti patemi.
La somma algebrica delle due mezze partite restituisce il punteggio finale di 13-8 in favore della Poderi dal Nespoli, ma non rende l'idea di quel che si è visto.
A merito del Bratislava, va detto che in attacco ha del potenziale; la scuola céca dà sempre buoni frutti. A suo demerito parecchie altre cose, la prima della quale è: vinci 8-3 schierando il terzo, o forse addirittura il quarto lanciatore, e non pensi a inserire la tua americana per proteggere il risultato? ma forse è un discorso campato in aria, magari l'americana Morgan Ray non era disponibile, e questo congetturare è a vanvera.
Quanto a Forlì, ha rischiato di uscire di partita quando ha incassato dalla temuta Sugg il fuoricampo dell'8-3. Più di un sopracciglio si è alzato, ma siccome la strada era ancora lunga, e l'attacco aveva dato segno di esserci, era comunque una situazione etichettabile come "preoccupante ma non seria". E difatti.
Difatti, il quarto turno basso lo cominciava vanGurp con un doppio, subito imitata da Carlotta Onofri, e dopo i singoli di Vigna e Brookshire arrivava un altro doppio di Ricchi a scrivere l'8-7. Partita resettata, di lì in poi Bratislava non avrebbe più nuociuto e sarebbe arrivato in base solo una volta, grazie a quattro ball.
Forlì invece non si fermava, al 5° inning Cacciamani riceveva base gratis e ancora vanGurp si rendeva protagonista mandando un missile bello alto sopra la recinzione per i due punti del sorpasso; a quel punto le avversarie si disunivano, e anche la loro difesa, fin lì perfetta, commetteva un paio di scelleratezze, compreso un bunt su cui la pallina iniziava a vagare per il campo mentre Wissink correva a casa dalla Prima base.
Fatta la tara ai lanciatori slovacchi, scadenti per non usare altri termini, la Poderi dal Nespoli si è comportata bene assai con la mazza. Brookshire è stata un'iraddiddio, 4/4 nel box, anche lei un fuoricampo, e l'impressione di una giocatrice che nel box di battuta può inventarsi qualunque cosa. Ma tutte hanno fatto bene, tutte hanno battuto, e le occasioni le hanno create e sfruttate.
In pedana si sono ruotate in tre, e diciamo che è stata una giornata laboriosa: Cacciamani ha iniziato male lasciando molti lanci in mezzo al piatto, Elizabeth l'ha rilevata al 3° inning salvando una situazione di Seconda e Terza occupata con zero out, poi si è complicata la vita anche lei, e Cacciamani appena rientrata si è beccata il citato homer del massimo vantaggio slovacco.
Qui però Ilaria è stata brava a ritrovare forza e concentrazione, e di lì in poi ha chiuso la porta in faccia all'Apollo.
Rilievo finale di Sheeley, una ventina di lanci in tutto, ma sufficienti a far battere male le avversarie.
E adesso andiamo a vedere come sono fatte queste spagnole del Rivas: hanno perso con Bollate senza neanche battere una valida, ma le campionesse in carica hanno avuto bisogno di mandare in campo la loro Idra tricipite, Arnold-Peckova-Cecchetti, per averne ragione con il punteggio di 5-2.
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