A un certo punto Juni Francisca ha dovuto chiedere tempo e fermare il gioco. Non c'è stato bisogno di alzare la voce, quasi certamente no; ma quando il punteggio sul tabellone è largo e l'avversario peggiore non è quello in campo ma è il caldo, è normale che la concentrazione vada un po' a ramengo.
Eravamo passati da 7-0 a 7-3: cambio lanciatore, e Forlì si è rimessa subito in carreggiata ed ha condotto in porto la "manifesta" segnando altri tre punti con un fuoricampo interno di Brookshire. Era appena la quinta valida di giornata per la Poderi dal Nespoli, che di suo ha dovuto fare veramente poco, giusto approfittare dei tanti regali delle francesi. Ci voleva un pomeriggio tranquillo dopo il match emotivamente esagerato contro il Roef!.
Almeno l'inizio va raccontato: il partente francese, Manon Mari, ha iniziato tirando letteralmente stracci. Nove lanci è durata la sua prova, nove ball (con due "colpiti") senza neanche avvicinarsi all'area di strike, nove robacce che hanno riempito il diamante e le sono costate la sostituzione più veloce mai vista in carriera.
Col diamante pieno e il lanciatore nuovo in pedana, sono arrivate un'altra base ball, un singolo di Cacciamani, un altro di Wissink, un doppio di Carlotta Onofri e una rimbalzante di Maroni. Sei a zero, e partita incanalata. Due fuoricampo interni, uno di Ricchi e quello già citato di Brookshire, hanno arrotondato fino al 10-3 finale.
Juni Francisca ha fatto giocare un po' tutte, compresa Laghi che è tornata disponibile dopo l'infortunio alla caviglia: Martina è entrata per vanGurp dopo due inning, è andata in base ed ha anche segnato uno dei dieci punti. Sono rimaste a completo riposo soltanto Cerioni e Hyland, e quest'ultima è scritto che sarà il partente nel match serale contro Bollate.
Già. Alle 20 c'è la sfida fra italiane. Inutile fare pronostici, né per la partita in sé, né per l'esito finale del girone. Un paio di risultati inattesi e graditi (spagnole battute dalle slovacche, olandesi sconfitte dalle céche) hanno rimesso Forlì in piena corsa per le piazze più alte; sta alle romagnole non farsi sfuggire l'occasione.
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