«Il desiderio,
muovendo sempre verso ciò che ci è più contrario,
ci costringe ad amare quel che ci farà soffrire»
Marcel Proust
Con venti partecipazioni alle coppe europee dietro alle spalle, guardarsi indietro dà un piccolo senso di vertigine. Piacevole, innanzitutto.
Per il Softball Forlì si tratta infatti della ventunesima partecipazione ai tornei continentali, l'ottava consecutiva dal 2014 a oggi (nel 2020 le Coppe non furono disputate a causa della pandemia da Covid).
In Coppa Campioni, con quella di quest'anno la Poderi dal Nespoli raggiunge la dodicesima presenza. Le vittorie sono state quattro: nel 1997, nel 2002, nel 2007 e l'anno scorso, sul diamante di Buttrio. Sommando le nove volte in Coppa Coppe, con sei successi, si dà una dimensione matematica, fors'anche pedestre alla piccola vertigine.
Quello che i numeri non potranno mai raccontare è l'emozione tutta particolare legata a questo periodo della stagione. Una emozione fatta delle cose pensate, sofferte e godute, che tutte insieme danno il vero senso all'esperienza vissuta. La memoria come bagaglio, o fardello costante della vita umana.
E' una emozione che come elemento speculare si fa guidare dal desiderio di qualcosa che porterà sofferenze, in maniera inevitabile; e che tuttavia alimenta il motore che spinge in avanti gli esseri umani.
Nel loro piccolo, anche un evento ai più trascurabile come le Coppe contengono tutto questo. Sappiamo che ci sarà da soffrire. Ma ogni volta, anno dopo anno, non vediamo l'ora di cominciare. Per quello che è stato e per quello che sarà.
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