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giovedì 23 agosto 2018

Il derby sorride a Forlì

Una prestazione dominante di Carley Hoover in pedana, una difesa che ha raccolto tutto, la battuta giusta nel momento giusto. Ecco la sintesi di Forlì - Bussolengo, derby italiano di coppa sentitissimo e tiratissimo, finito 1-0 per la Poderi dal Nespoli ma accolto senza drammi anche in casa veronese. Perché.

Perché rimangono quattro partite da giocare al venerdì mattina e, se i pronostici venissero rispettati, la prima fase si chiuderebbe con Forlì, Bussolengo e Olympia appaiate in testa, una sconfitta ciascuna. In tal caso la classifica avulsa metterebbe le tre squadre nell'ordine appena citato, mandando le olandesi alla partita del pomeriggio contro le céche, o addirittura le svizzere, per le quali si è aperto uno spiraglio inaspettato.

Ma per arrivare a questo punto, per evitare di partire da lontano e provare a guadagnarsi la finalissima senza passare dal percorso più accidentato, la Poderi dal Nespoli aveva bisogno di superare le campionesse d'Europa. C'è riuscita con una prova tutta nervi e tutta grinta, in una partita affatto diversa da quella contro le olandesi, che era stata ricca di palle mosse, di scatti, di errori anche. Forlì ha sfidato Bussolengo alla maniera "antica", a chi picchia più forte. La pallina è entrata in gioco raramente, il potente line up romagnolo è stato paziente, ha subito pochi strike out e cercato la legnata che girasse la partita, ma più della metà dei battitori sono stati eliminati al volo; Bussolengo dal canto suo ha cercato più contatti, ma è stato controllato magistralmente da Carley Hoover che ha lasciato dodici avversarie al piatto, altre sette sono andate out in Prima, più una volata interna su Grifagno e un'eliminazione per regola (partenza anticipata di Myers dal cuscino). Insomma, agli esterni non è arrivata una palla che fosse una, il che la dice lunga sulla gestione del match da parte del diamante forlivese. Hoover su tutti, chiaramente.

Vale la pena di raccontare l'unico punto della partita. La pazienza, si diceva: al quarto inning, con un out, Grifagno impegnava il partente avversario Hyland in un lungo duello, e a forza di toccare in foul e difendere il piatto spremeva una base ball determinante. Grifagno avanzava sul singolo di Piancastelli e poi, eliminata Aldrete per "volata interna", era Ricchi a trovare la valida decisiva, una "Texas" dietro la Prima base troppo lontana per l'esterno destro che difendeva profondo sulla riminese.
Il punticino era difeso da Forlì con le unghie e con i denti: Hoover ritirava gli otto battitori seguenti, una valida di Vonk rompeva la sua no-hit al sesto inning, senza conseguenze, ma era un singolo a sinistra di Myers in apertura di settimo a gelare il "Buscherini" (almeno 600 persone, roba da farsi venire i goccioloni). La stessa Myers fugava le preoccupazioni e si faceva eliminare dopo una evidente partenza anticipata; quindi Hyland e Gasparotto restavano al piatto. Per questa sera la festa è tutta di Forlì.

Alla Poderi dal Nespoli rimane il compito di battere Les Comanches francesi. E non è scontato, nulla è scontato.

Bussolengo in Europa non perdeva dal 2016, l'avevamo anche scritto e qualcuno ha già commentato che gliel'abbiamo tirata. Sono superstizioni. Comunque non c'era malizia.

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