L'umiltà deve essere uno dei primi comandamenti per chiunque, figuriamoci per gli sportivi. Anche se, dopo la quarta vittoria anticipata e con il punteggio a due cifre, la tentazione di sentirsi più forti comincia ad affacciarsi.
La Poderi dal Nespoli supera anche il Ledenice con un rotondo 10-0, in un match durato quattro inning. La tara facciamola subito, così non ci pensiamo più: niente Gatlin (il catcher americano), niente Regnerova (vedi Caserta 2017...), soprattutto niente Peckova, che si era spremuta abbastanza contro le russe e ha ottenuto la serata libera. Al netto di tutto questo, che non è poco soprattutto riguardo alla Peckova, è difficile e anche sgradevole fare le pulci a una squadra, quella romagnola, che continua a fare il suo dovere e a farlo bene.
Prendiamo l'attacco. Si è trovato ad affrontare Petmecky, lanciatrice americana del Nuoro in prestito per la coppa al Ledenice. Ci sono voluti due inning con il risultato a occhiali, un giro quasi completo di battitori per -come si suol dire- "prenderle le misure". Al terzo turno, un singolo di Cerioni ha innescato la dinamite e un lungo doppio di Vincent l'ha fatta saltare. Tra mazze che fischiavano e forlivesi che correvano, l'inning ha preso una piega catastrofica per le céche, e a nulla è servita la sostituzione in pedana. Non poteva servire: a Blàhovà (anche lei in prestito, dal Tempo Praga) non sono stati fatti sconti e, dopo parecchi botti e lazzi, la cavalcata forlivese si è fermata soltanto dopo un chilometrico fuoricampo ancora di Emily Vincent, chiodo sulla bara dello Zraloci e sipario sul match.
Il punto è questo: a parità di condizioni. una squadra come tante si sarebbe messa ad aspettare gli eventi, magari un colpo di fortuna, o avrebbe annusato i propri umori in attesa della pallina che cambia la partita; Forlì si è creata un'occasione, uno spiraglio, ci è entrata a piedi uniti e ha cercato di mettere il più velocemente possibile le avversarie in condizioni di non nuocere e il risultato in cassaforte. Pensiamo a Forlì-Ledenice di un anno fa, e facciamo il gioco del "trova le differenze".
Ultima nota per Carley Hoover. Ha incassato un singolo immediatamente, dal primo battitore, che sinceramente di solito non è buon segno. Lei non ha fatto un plissé: ha cominciato a lanciare la sua "dritta" veloce e i suoi effetti, le cèche non sono più arrivate in base, nove strike out sui dodici battitori seguenti.
Il cammino forlivese in coppa è arrivato a metà. Quattro squadre affrontate, altrettante ne rimangono: ci sono Haarlem e Bussolengo, ma il primo nel calendario è il Carrousel, che assieme alle belghe è rimasto l'unico team a digiuno di vittorie.
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