Forlì infatti al proprio turno d'attacco dell'8° inning si è trovata con le basi piene e un solo out: in diamante c'erano i quattro potenziali punti per battere le avversarie. Invano: per l'ennesima volta tutto è filato storto, e la cifra stilistica di questa Coppa resterà che tutto quel che poteva andare male è andato peggio.
Non è stato l'unico spreco di giornata. La Poderi dal Nespoli avrebbe potuto segnare non una ma ben altre due volte, essendosi trovata al sesto e al settimo turno con corridore in Terza e meno di due eliminati. E tutto questo praticamente senza battere (attacco, abbiamo un problema), ma comunque mettendo pressione, spremendo basi ball, muovendo la pallina, forzando l'errore delle avversarie come in occasione della segnatura che al secondo inning aveva portato Forlì in vantaggio.
Il match era decisamente significativo per le olandesi, che perdendo sarebbero uscite dalle prime due piazze e si sarebbero complicate il cammino verso la finale. Era viceversa una partita ininfluente per Forlì, che anche vincendo non avrebbe potuto raggiungere un posto entro le prime quattro e qualificarsi alla lotta per medaglie.
La fine è già nota. A Forlì restano due incontri per concludere questa infausta edizione di Coppa Coppe. Venerdì alle 13.30 c'è il mezzo derby contro il Mediterraneo Malta, privo d'importanza per entrambe le formazioni: le casertane concluderanno il Round Robin al primo posto e Forlì all'ultimo.
Poi, sabato pomeriggio alle 15.30, prima del match per il titolo, Forlì disputerà lo spareggio per il quinto posto con il Ledenice di Peckova e finirà da dove aveva cominciato: dalla inattesa sconfitta con le céche sono simbolicamente iniziati i guai di questa settimana, sarebbe bello conquistare una vittoria per chiudere questo metaforico Vaso di Pandora.
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