SEGUI LE COPPE EUROPEE DI SOFTBALL CON LA PODERI DAL NESPOLI FORLI'


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domenica 26 agosto 2018

L'elmo di Scipio

Ha fatto bene il presidente federale Andrea Marcon a sottolineare l'en plein dell'Italia nelle coppe. Bussolengo ha (ri)vinto la Coppa Campioni, Bollate ha (finalmente) vinto la Coppa Coppe; congratulazioni genuine a tutti, viva Bollate, viva Bussolengo. Viva l'Italia.

Panoramica della cerimonia inaugurale
La finale della European Première Cup si è risolta come da pronostico. Il maltempo ha flagellato il campo fin dal play ball: prima la pioggia, e si è giocato, poi tuoni e fulmini senza pioggia, e a fine del quarto turno e con il risultato a occhiali la commissione tecnica ha sospeso il match per un pezzo; poi altra pioggia, e ostilità sospese per un altro po'. Infine, a cielo sereno e riflettori accesi, l'epilogo.
Veronika Peckova ha resistito fino al sesto inning. Dal venerdì mattina fino a quel momento ha già lanciato 26 inning e affrontato 87 battitori (chi ha voglia, può calcolare quanti lanci). L'88mo, Vigna, riceve quattro ball; l'89mo è Myers, che prima ignora un lancio pazzo che fa avanzare la compagna, e poi colpisce il singolo dell'1-0. Partita finita. Un out in diamante e uno strike out sono il classico fuoco di paglia; arriva infine Longhi e spara lontano un doppio. E allora Peckova fa la cosa che spiega tutto. Chiede tempo, va verso il proprio catcher ma non le dice niente: le dà una pacca sulla spalla, allarga le braccia con un sorriso, e torna nel cerchio, come a dire "spiacente, non ne ho più".

Finisce 3-0, e questo andrà negli albi d'oro, insieme al nome del Ledenice finalista. Ha vinto con merito la squadra più forte, più resistente e anche resiliente, più ricca. Ricca di soluzioni, di giocatori, di tutto.
Ma durante la cerimonia di premiazione, gli applausi più numerosi sono piovuti addosso a Peckova. Sinceri e ovviamente meritati.