SEGUI LE COPPE EUROPEE DI SOFTBALL CON LA PODERI DAL NESPOLI FORLI'


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martedì 24 agosto 2021

Musica per vecchi animali

L'ultimo post stagionale ha sempre avuto un tono distintivo. Di volta in volta è stato citazionista e profetico, o entusiasticamente scemotto, oppure secco e amaro, o ancora gelidamente criptico, per finire a quello dell'ultima Coppa Coppe, gratuitamente polemico. Ma quello del 2018, pseudofilosofico e saccente a partire dal titolo, contiene lo spunto da cui sviluppare di nuovo lo stesso discorso.

Più volte a bordocampo fra Buttrio e Castions è rimbalzato il tormentone "Non esiste più il softball di una volta". Sì, ma qual era questo softball old fashion? quello delle squadre quasi amatoriali, partitella la domenica mattina e poi grigliata per tutti? siamo sicuri che in maggioranza rivogliamo questa allure finto romantica? forse (ma forse) quelli della nostra età; chi invece non lo ha visto, chi ha conosciuto il softball dalla dimensione transnazionale degli ultimi dieci anni, non potrebbe apprezzarlo in alcun modo. E' diventato una disciplina veloce, tesa, piena di tattiche e strategie, sempre più esigente sul piano atletico, e inevitabilmente anche su quello economico.

Detto terra-terra: il primo successo di Forlì in Coppa Campioni, anno di grazia 1997, fu una cosa abbastanza "ruspante": si va per fare bella figura e anche qualcosa di più, si gioca, si sta insieme, la sera tutte a ballare, e il giorno dopo si ricomincia. Le russe si fecero Mosca - Haarlem in pullman. Straniere quasi non ce n'erano: Forlì aveva due neozelandesi e ci dissero "Ma allora volete vincere?!".
Fast forward al 2021, e dietro alla quarta vittoria forlivese c'è una organizzazione, una preparazione da grande squadra professionistica, e uguale discorso vale per la maggior parte delle altre partecipanti. Chi rimpiange "quel" softball pensi prima di tutto che si tratta della naturale evoluzione del mondo: e poi si domandi se davvero vale la pena di fare il confronto. Il livello di Premiere Cup di quest'anno è stato veramente alto. Nessuno ha chiuso imbattuto, nessuno ha terminato a zero vittorie. La qualità del gioco e delle giocatrici è stata pregevole: grazie alla libera circolazione delle atlete comunitarie, a Buttrio c'era il meglio del meglio, la elite della palla soffice continentale, e americane, messicane, australiane... E ne sono uscite partite memorabili. Qualche anno fa il percorso poteva ancora essere discutibile, ma cum grano salis: «questo non è per forza il Male, è solo una delle possibili strade da prendere». A quanto pare, la strada è stata presa.

E per chiudere il cerchio, quest'anno il tono dell'ultimo post e anche di buona parte dei restanti, come molti si saranno accorti, è un tono dolente. Nel ricordare il Terrasvogels o le Tornados Mannheim (per citare due fra i tanti discorsi; potevamo parlare anche delle Braschaat Braves), si voleva in realtà celebrare un certo softball dei ricordi, come lo abbiamo conosciuto nell'ultimo quarto di secolo e come non lo vivremo mai più. Voleva essere una sorta di epitaffio, quasi a dire: tante grazie, quel softball è stato bellissimo, ma questo è ancora più bello.

lunedì 23 agosto 2021

Spigolature

IN ALTO I CALICI - Dopo la finale, Forlì e Bollate si sono ritrovate a cenare dentro lo stesso salone, da parti opposte. Anziché ignorarsi, o peggio ancora punzecchiarsi, hanno iniziato a cantare assieme finché, dalla tavolata del Bollate, si è alzata una giocatrice, è venuta verso le romagnole, bicchiere in mano, e lo ha levato in alto brindando alla loro vittoria.
Quella giocatrice era Greta Cecchetti, capitana della squadra, e non poteva esserci passaggio di consegne più significativo fra vecchie e nuove campionesse.

TOH, CHI (NON) SI RIVEDE - Questa l'abbiamo saputa l'ultimo giorno, altrimenti ne avremmo parlato in sede di presentazione della partita tra Forlì e le russe.

Aguiar nella facility del RusStar

La parabola ascendente del RusStar è stata tutto fuorché un caso. Ok, c'entrano in misura più o meno grande la disponibilità economica, la pianificazione, il nuovo campo sintetico con la enorme facility per ospitare allenamenti e preparazione, il reclutamento nell'area di Mosca, mettiamoci tutto quello che si vuole, ma serve anche il "manico". E quello ce l'ha messo colui che è uno dei quattro-cinque più grandi allenatori del mondo: Armando Aguiar Gil, uno che in Italia ha avuto il tocco di Mida dovunque è andato. Le stagioni di Legnano e La Loggia sono state quelle più brillanti, ma ha fatto benissimo anche a Nuoro e Parma. Ha allenato ovviamente nel Caribe -lui che è cubano della regione di Cienfuegos- e in Colombia, ma anche in Russia: nel 2009 era al Caroussel vicecampione d'Europa (eliminò Forlì in semifinale con una partita diabolica, un giorno ci faremo un post dedicato), e dal 2020 è al RusStar e ha vinto il campionato battendo in finale proprio la sua ex squadra, il Caroussel.
Aguiar non ha potuto essere presente a Buttrio perché trattenuto a Cuba dai protocolli di quarantena anti-Covid; è un vero peccato, siamo pronti a scommettere che le moscovite non avrebbero terminato con un record di 1-7, e soprattutto che "Armandito" se ne sarebbe inventata qualcuna delle sue. Tifiamo di cuore per un bis del RusStar nel Чемпионат России 2021 e per rivedere il cubano nella Premiere 2022.

MACHEVVORDI'? - Per giorni un quesito angoscioso ed esistenziale ha roso come un tarlo le menti di quasi tutti: il significato della parola "Roef!" che dà il nome alla società campione d'Olanda. Sono uscite fuori le congetture più impensabili e anche irripetibili: termine dialettale del Brabante, esclamazione tribale per darsi forza e incoraggiamento, acronimo di chissà quali parole olandesi, finché questo brainstorming ha finito per convergere su un'idea non meno balzana delle altre, ma con una sua coerenza. Siccome i tifosi si portavano in tribuna un grosso orso di peluche con la maglietta gialloverde, si era pensato che Roef fosse una specie di onomatopea per riprodurre in olandese il verso dell'animale, segno di forza, fierezza, superiorità fisica e tutto quel che segue.

Ispirandosi alla filosofia del "Nel dubbio, chiedere", qualcuno più volenteroso ha pensato di risalire alla fonte e interrogare direttamente i tifosi. E la risposta è stata incredibile: "Roef" non vuol dire un bel niente. «Suonava bene, e lo abbiamo scelto». Ok, e l'orso? «Ah, quello è carino, non trovate?». Ma perché il punto esclamativo? testualmente: «Because it's cool», perché fa figo. In quel momento è crollato un mito.

domenica 22 agosto 2021

Flusso di coscienza

L'altoparlante del campo di Buttrio ha l'odore della sentenza. «Si chiude quindi la sesta ripresa con un cambio nel punteggio, passa in vantaggio per 1-0 il Forlì... ehm, il Bollate».

Sì, come no, prendi anche in giro. Calma e gesso. Dunque chi abbiamo? Sierra, Laurona, Ila. Andrà tutto bene. Andrà. Tutto. Bene. Non è finita finchè non è finita.

«Rimbalzante sul Seconda base, che assiste in Prima, per la prima eliminazione. Ed ora nel box di battuta, con il numero 12, Laura Wissink»

Sierra questa non ci voleva. Dai Laurona. Lo so che sei un grande battitore. Sei solo stata sfortunata. Aspetta la tua. Aspetta. Non girare le palle basse, lo sai che ti tirano solo dei sommergibili. Ma te niente, se almeno una volta mi ascoltassi. Ma no così Laura. Certo che se giri della roba così non è che andiamo lontano. Dai Laura dai Laura dai La... uehilà!

«Palla alta sull'esterno destro che non riesce a raccogliere al volo, è un doppio per Laura Wissink»

Brava Laura, brava la mia sellerona, ho sempre avuto fede in te. C'è il punto, c'è il punto. Chi batte? ah, già, tocca a Ila.

«Entra a correre sul cuscino di Seconda, con il numero 2, Elda Ghilardi»

Bravo Juni, mi hai letto nel pensiero. Corridore veloce. Certo che se fa una roba come l'altra sera... ma no, Elda è troppo intelligente per fare due volte la stessa maialata. Se no ci spezzo la noce del capocollo.

«Ed ora nel box di battuta, con il numero 21, Ilaria Cacciamani!»

Dai Ila forza Ila. Te la tira bassa, aspetta una palla bassa. Guardala bene... chennumero!

«Palla deviata dal lanciatore, che non permette di eseguire alcun gioco. Ilaria Cacciamani raggiunge salva il sacchetto di Prima, c'è l'avanzamento in Terza di Elda Ghilardi. Ed ora abbiamo situazione di un eliminato, corridori agli angoli, nel box di battuta, con il numero 5, Carlotta Onofri»

Forse gli dei del softball oggi ci guardano. Non è finita. Però abbiamo l'attacco basso. Dai Totta, un contatto, alta agli esterni, un solo eliminato, basta una volata, portacelo a casa 'sto pareggio. Porta pazienza Totta. Come con Pianoro: pazienza. Sì ecco, adesso li abbiamo messi nei pensieri. Corridori agli angoli, vedrai che Juni chiama la rubata, vedrai che si inventa anche lui qualcosa. Ma perché giri subito?

«Rimbalzante sull'Interbase, che non riesce a trattenere, e permette a Carlotta Onofri di arrivare salva in Prima. Ed ora abbiamo situazione di un eliminato, basi piene, nel box di battuta, con il numero 8, Miriana Cerioni!»

Brava Totta hai avuto ragione tu, quando fai così hai sempre ragione. Certo che la Fama ha scelto il momento giusto per scaramellare la palla. Dai Miri, dimentica l'errore di poco fa, è il momento della redenzione. Un contatto, una volata, qualunque cosa, manda lontano quella palla, fai entrare sto maledetto punto. Certo che se ci fanno doppio gioco... troppi pensieri, sono troppo vecchio per questa roba. Dai Miri, guarda bene quella pallina e falla a pezzi. Evabbé ma quella la dovevi girare, dannazione Miri stai attenta, quella era alta, sono già due strike. Difendi Miri difendi il piatto... SI'!

«Rimbalzante in diamante che permette al Forlì di pareggiare. Tutti salvi i corridori»

SI' sì sì, Miri ti ho sempre amato. Siam passati per un buco stretto. Palla sotto il guanto della Fama, dev'essere nervosa ancora da prima. Dai che la Greta iniziamo a toccarla. Ach cambio lanciatore. Metterà l'americana, prima era lì nel bullpen che si riscaldava. Com'è che si chiama? Arnold. Ma poi perché non la Peckova? la Peckova la soffriamo abbestia. Boh. E comunque anche questa non è proprio l'ultima arrivata, ha fatto la finale con Florida State, e poi non l'abbiamo mai vista. Non so cosa pensare, vorrei che fosse tutto già finito. Crudele questo sport, diventerà il nostro mantra.

«C'è un cambio sulla pedana del Bollate. Entra a lanciare con il numero 14, Samantha Sheeley»

Con sto caldo anche lo speaker è andato nel pallone atomico. Pensavo di essere l'unico. E' entrata la Arnold, suonato: la Sheeley gioca con noi.

«Riprende il gioco, abbiamo situazione di un eliminato, basi piene, nel box di battuta, con il numero 1, Laura Vigna»

Dai Laurina dai Laurina. Hai già battuto due volte oggi, la pallina la vedi. Contatto, contatto lungo, volatona, dai che l'americana ha paura di te, dai che segnamo, dai che andiamo in vantaggio, contatto Laurina contatto, andiamo, sei più forte Laura. AAAAAHHH NONCICREDO!

«Battuta rimbalzante sull'Interbase, che effettua una brutta assistenza a casa, permette a Forlì di segnare altri due punti e portarsi così in vantaggio. Ora abbiamo sempre un eliminato, corridori in Seconda e Terza base, nel box di battuta, con il numero 7, Suka vanGurp»

Cuore mio calmati. Da 0-1 a 3-1, questa non l'avevo proprio vista arrivare. Ma dove ha tirato, la Fama? forse sono veramente gli dei del softball, forse è il karma, forse è solo il caldo e mi sta friggendo il cervello. Dai Suka, c'è la Miri in Terza, portala a casa, fai entrare sto punto, forza Suka che adesso nei pensieri ci sono loro. Forza Suka, dai Suka. SU-KA!

«Linea di Suka vanGurp sul Prima base, che non riesce a raccogliere al volo, entrano quindi altri due punti per la formazione di Forlì, ed ora nel box di battuta con il numero 27 Suzannah Brookshire»

Datemi qualcosa. Aspirina, chinino, pirazolone, anche un sorso d'acqua va bene, ho bisogno di calmarmi, mi sento mummificato. Chi dice che il softball è un brutto sport, vorrei sapere cosa ha capito. Dai Suzie, che sei il miglior battitore della coppa, cacciala fuori... sì!... no. Niente, tocca alla Bea, dai Bea, andiamo Bea, dai che l'americana è cotta, no Bea, perché il primo lancio? forse sto diventando ingordo.

«Si chiude la parte alta del settimo inning con un cambio nel punteggio, Forlì ora passa in vantaggio e conduce il match per 5-1»

Ultimo attacco. E' l'ultimo vero? ragazze non fate scherzi, non voglio un'altra storia come quella là con le Sparks, mi ha stracciato il cuore e non ce la farei a sopportarlo ancora. Un lancio alla volta, un battitore alla volta, un eliminato alla volta. E loro hanno anche il turno basso. Oddio, anche noi i punti li abbiamo fatti con l'attacco basso... Mi scoppierà la testa. Intanto eliminiamo la prima. Dai Sierra.

«Palla rimbalzante sull'Interbase, che non riesce a trattenere, permette a Laura Bigatton di raggiungere salva il sacchetto di prima, ed ora nel box di battuta con il numero 6 Taylor Glover»

La Glover dannazione. Questa può sbatterla fuori in qualunque momento. Mi viene in mente quella volta a Forlì... no, non voglio pensarci neanche. Calma Sierra, calma difesa, esterni state indietro. Yes!

«Palla alta presa al volo dal Seconda base. Ora nel box di battuta il leadoff della formazione del Bollate, con il numero 4 Amanda Fama»

Questa è la più pericolosa di tutte. Sarà inferocita dall'errore di poco fa. Sierra tirale degli stracci, pensaci che è già nervosa di suo. Non colpirla, girale al largo. Non riempire il conto, perché? non darle base, non a lei. Così!!

«Rimbalzante sul Terza base, che assiste in Prima per la seconda eliminazione. C'è l'avanzamento di Laura Bigatton sul sacchetto di Seconda. Ed ora con due eliminati, corridore in Seconda, nel box di battuta, con il numero 19, Marta Gasparotto»

Ancora uno ancora uno. Sierra lancia come sai, non cercare robe strane. Xsmpfthgn.

«Valida per Marta Gasparotto che porta a casa il secondo punto per il Bollate, è un singolo. Ed ora nel box di battuta con il numero 15 Elisa Cecchetti»

Sierra non fare scherzi. Tutte voi non fate scherzi. Manca un out, non fatemi morire. Dai che ce la facciamo. Per Forlì e per il softball.

«Si chiude la partita con la vittoria da parte del Forlì, che vince la partita per 5-2»

In posa per le foto di rito dopo la premiazione

Siamo noi, siamo noi, i Campioni dell'Europa siamo noi. Claudia, Suzie, Ila, Miri, Leo, Elda, Sierra, Marti, Bea, Totta, Vero, Bea, Sam, Suka, Laurina e Laurona, grazie a nome di questo povero cuore. Grazie Juni, grazie Bomba, grazie Buttrio, grazie a tutti, viva il softball, che bella la vita.

sabato 21 agosto 2021

Di nuovo in finale

Forlì torna a giocare la finale.

In Premiere Cup, nel venerdì decisivo tutto si è infilato per il verso giusto. Il Rivas ha perso, Forlì ha stravinto, Bollate ha vinto, e la concatenazione dei tre risultati ha definito la classifica del girone preliminare: Bollate primo, Forlì secondo, la finale se la giocheranno loro. Siamo troppo di parte per pretendere che il pensiero seguente sia obiettivo e condivisibile, ma: è la finale più attesa, più gratificante, anche più giusta nell'anno del softball italiano alle Olimpiadi. Le campionesse in carica vanno per la riconferma, le romagnole per la rivincita, un sentimento questo che parte dallo 0-7 del giovedì sera e risale lungo tutti gli ultimi tre-quattro anni, in cui l'ago della bilancia è stato quasi sempre dalla parte delle milanesi.

L'ultima giornata della prima fase ha vissuto tre momenti distinti. Del primo se n'è già parlato: serviva innanzitutto che le spagnole perdessero dal Roef!, altrimenti tutte le aspettative sarebbero andate a carte quarantotto ancor prima di cominciare.

Poi serviva che la Poderi dal Nespoli facesse il suo dovere contro le Barracudas Zurigo. Obiettivo raggiunto anche questo. Le forlivesi si sono imposte 14-4 in quattro inning, la resistenza delle elvetiche è stata un po' di circostanza, insomma hanno fatto quel che han potuto, ma certamente le loro motivazioni erano ben diverse da quelle di Cerioni e compagne. Il match fa testo solo per il risultato, mentre dell'andamento non mette neanche conto parlarne: basterà dire che dopo quattro lanci il punteggio era già 2-0 con fuoricampo di vanGurp; che l'olandese si è ripetuta poco dopo con l'home run del 5-2; e che Forlì si è assicurata una conclusione molto anticipata grazie ad un quarto attacco da otto punti con due tripli e tre doppi (due di Brookshire nello stesso giro). Staffetta nel cerchio Cacciamani - Sheeley, e s'è detto abbastanza.

Infine serviva che Bollate non perdesse, eventualità che avrebbe portato ad un arrivo a tre Forlì - Bollate - Roef!, tutte con 6 vinte e 2 perse: in tal caso la classifica avulsa avrebbe punito la Poderi dal Nespoli per il peggior differenziale punti. Bollate ha fatto rifiatare parecchie titolari, ma ha egualmente inflitto la "manifesta" allo Joudrs.

Il tanto vituperato Apollo Bratislava ha chiuso al quinto posto, il che permette di riconsiderare sotto un'altra luce la prima partita delle forlivesi nel torneo.
Sotto il sole di mezzogiorno, Roef! e Rivas giocheranno per il bronzo. Sarà l'antipasto di Bollate - Forlì, che si gioca alle 15 con diretta streaming a questo link. Forlì che torna in finale quattordici anni dopo Haarlem 2007. Le romagnole migliorano il risultato delle ultime quattro Coppe Campioni (altrettanti terzi posti). Partono sfavorite. Non partono battute.

Play ball. E che sia bel softball.

venerdì 20 agosto 2021

Le avversarie di Forlì (8): Barracudas Zurigo

Non è propriamente un nome nuovo, quello delle Barracudas Zurigo. Il club rossocrociato vanta una decina di partecipazioni alla Coppa Campioni, sempre in poule B tranne che nel 2019, quando si piazzò al quinto posto nel tabellone principale. Artefice del lusinghiero piazzamento Monica Perry, già lanciatrice del Terrasvogels 2013, anno dell'ultimo storico scudetto per lo squadrone olandese, che poi diventò doppietta grazie alla vittoria nella Coppa Coppe ospitata a Montegranaro.
Perry intuitivamente non ci sarà, e nemmeno le altre americane di quella coppa; è invece quasi immutato il gruppo elvetico a partire dalla giocatrice con maggior esperienza, il Terza base Corinna Grass. Delle altre, va citata almeno l'interno Dubendorfer, che però in questa Coppa sta battendo poco. La giovane Mariah Jameyson, che ricopre il ruolo di catcher e Terza base, ha giocato un anno a Odessa Texas assieme a Carlotta Onofri: è stata All-America per l'associazione sportiva dei Junior College (NJCAA).

Fra le comunitarie tesserate per la Coppa c'è l'Esterno centro del Tex Town Enschede, Annemiek Jansen, un buon battitore da .400 di media nel campionato olandese. Ci sono poi diverse tedesche provenienti dalla Bundesliga, delle quali la più interessante è la lanciatrice Lee Lankhorst, proveniente dai Bonn Capitals: ma le sue cifre in Coppa sono pessime a causa della partita persa 21-12 con lo Joudrs, e a quell'inning da 14 punti al passivo.
Tre le americane: la più impiegata è l'altra lanciatrice Faith Weber, da George Washington University, ma quello che la rende ancor più particolare è il percorso accademico: Weber infatti è laureata in medicina con specializzazione in epidemiologia: di questi tempi...
E' una lanciatrice anche la seconda americana, Elizabeth Engler, da North Greenville (college di division II). La terza americana non lancia: è Meredith Ramsey, una utility cresciuta a Murray State con esperienza nel softball europeo, visto che ha giocato in Germania prima a Mannheim e quest'anno anche lei con la squadra di Bonn come Lankhorst.

(En passant, vale la pena di spendere una parola sulle Tornados Mannheim, la più vecchia società "batti-e-corri" di Germania, che ricordiamo presente alla Premiere Cup di Forlì 2018: Mannheim ha chiuso la sezione softball nel 2020 e tenuto solo il baseball. Con i suoi 12 scudetti e le 8 Coppe nazionali, era il club più vecchio di Germania e uno dei più prestigiosi e titolati. Peccato, un altro pezzo di passato che se ne è andato).

Qualità dell'avversario: 🌟
In sintesi: il percorso delle Barracudas in questa coppa è indecifrabile: hanno perso con le céche la partita più assurda del torneo, e battuto 3-1 Bratislava che col senno di poi ha rivelato indubbie qualità. Con Weber in pedana sarebbero una squadra tosta, ma Weber è stata in pedana otto riprese e 109 lanci nella vittoria delle svizzere contro Les Comanches, due ore prima del match con Forlì...

"Fino a qui tutto bene"

Alle 11:55 il Rivas stava battendo 1-0 il Roef!, era l'inizio del 6° inning e Forlì era con un piede e mezzo fuori dalla finale per l'oro.
Alle 12:10, fine dell'inning, le olandesi erano passate sul 6-1, e la situazione aveva preso tutta un'altra piega per le romagnole.

Rivas - Roef! è stata una partita in cui è successo di tutto di più, e avrebbe meritato un post a parte: purtroppo non c'è tempo né spazio. L'unica cosa che conta è che il punteggio non sarebbe più cambiato, e la prima delle due condizioni necessarie alla Poderi dal Nespoli si è concretizzata: mettersi dietro le castigliane. Infatti, quando resta soltanto un pomeriggio di gioco, con Bollate già sicuro di una delle prime due piazze, la situazione è questa:

        G   V   P
Forlì   7   5   2
Roef!   7   5   2
Rivas   7   4   3
Joudrs  6   3   3 

Forlì deve ora battere le Barracudas Zurigo, cosa tutt'altro che scontata ma pienamente fattibile (addendum: le rossocrociate hanno giocato in mattinata contro Les Comanches e mandato nel cerchio il loro lanciatore migliore, l'americana Weber).

La squadra romagnola potrebbe al massimo essere appaiata dal Roef!, purché quest'ultimo sconfigga Bollate nel recupero del match interrotto lunedì 16; questo è meno probabile, ma altrettanto plausibile, posto che le milanesi potrebbero far riposare le titolari in vista della Finale, e ne avrebbero tutto il diritto. Però, in caso di arrivo alla pari, Forlì può far valere il successo nello scontro diretto di mercoledì e sarebbe davanti al team dei Paesi Bassi.

Ci fermiamo qui, per carità di patria: una prova storta contro le svizzere farebbe entrare in ballo talmente tante variabili che sarebbe peggio di una partita a scacchi; e neppure lo Joudrs (nonostante ne abbia combinate più di Bertoldo) a questo punto è fuori dal giro per le medaglie.

Ostinato destino

Arriva la seconda battuta d'arresto. Nel big match serale, Forlì ha incassato la "manifesta" da parte delle campionesse in carica, 7-0 al sesto inning l'esito, per le statistiche.

E' un ko doloroso, nessuno se lo nasconde. C'è ancora un margine da colmare, e l'occasione giusta sarebbe una rivincita in Finale. Solo che non dipende da Forlì. O, meglio, non *soltanto* da Forlì.

Il destino della Poderi dal Nespoli passa da due partite: una è quella che le forlivesi giocheranno nel pomeriggio contro le Barracudas Zurigo, squadra sicuramente non al loro livello, ma capace di sorprenderti, se glielo lasci fare. E di sorprese se n'è viste già abbastanza in questo torneo, l'ultima delle quali il giovedì sera: Joudrs battuto da Les Comanches, e boeme che buttano nel wc le residue speranze di arrivare nelle quattro.

L'altra "partita del destino" è quella della mattinata fra Rivas e Roef! (che si gioca a Castions di Strada sotto gli sguardi interessatissimi dello staff tecnico forlivese). Con un successo, le spagnole metterebbero in cassaforte il secondo posto: finissero alla pari con Forlì, infatti, sarebbero davanti per aver vinto lo scontro diretto della seconda giornata. Vincessero le olandesi, per andare in Finale devono poi sperare che Forlì perda con le svizzere e vincere il recupero della partita interrotta per pioggia alla prima giornata; già più complicato

Poco da dire del match del giovedì sera, che fino a circa metà è stato "big", e poi è precipitato rapidamente verso la conclusione. Dopo aver giocato alla pari o quasi per quattro riprese, con Sierra Hyland sicura nel cerchio, Forlì alla quinta ha incassato due punti, ci sono stati errori, non sono mancate le contestazioni né le scorrettezze, e a quel punto psicologicamente è saltato il tappo; il rilievo finale di Sheeley ci stava: un po' Hyland stava accusando un calo di velocità, un po' si pensava di trovare esiti migliori con lanci più mossi. Non ha funzionato.

Appuntamento alle 17.30 per il match con le Barracudas; per la Poderi dal Nespoli si tratta dell'unico impegno della giornata. A quell'ora le forlivesi conosceranno già il risultato di Castions e con esso la loro sorte.

giovedì 19 agosto 2021

Le avversarie di Forlì (7): Mkf Bollate

Campione d'Italia e d'Europa in carica, Bollate è intenzionato a ripetere la doppietta. La formazione mandata in campo per questa Premiere Cup lascia pochi dubbi.

Intanto le addizioni per il torneo. Una è Taylor Glover, l'esterno da Cal Northridge che aveva già vestito la casacca bollatese nel 2019 (ricordiamo un suo fuoricampo a Forlì); quest'anno è presente nel roster dell'altra squadra cittadina, il New Bollate di A1, ma nell'italico campionato non si è vista.
Poi Maxime van Dalen, la "storica" Prima base delle Sparks (e quindi compagna di squadra di "Suka" vanGurp), che nella Dutch Golden League batte .400 e ha 0 (zero) errori difensivi. Altro tassello fra gli interni, l'Interbase del Caronno Melany Sheldon.
Infine Veronika Peckova, della quale in questo blog si è parlato fin troppo: chi vuole può rinfrescarsi la memoria per esempio con questo post, oppure con questo o anche con questo
Quattro addizioni, una sottrazione: si è infortunata proprio alla vigilia e non ha potuto partecipare alla Coppa la ex forlivese Aaliyah "Due Venti" Gibson; un sincero in bocca al lupo per il suo recupero.

Non ha comunque problemi di formazione, Bollate. Partendo dagli esterni, le milanesi di solito schierano Glover, Bigatton e una fra Costa e Gasparotto. In diamante giocano van Dalen e Lara Cecchetti sul lato destro, e su quello sinistro si alternano Fama, Sheldon, e quella che non riceve tra Elisa Cecchetti e Fumagalli; Gasparotto sta recuperando da un infortunio e gioca esterno, oppure DP.

In pedana, oltre all'azzurra Greta Cecchetti, ruotano altre due straniere. Una è Caylan Addison, pluridecorata atleta uscita quest'anno da Florida State, college con cui ha raggiunto le World Series Ncaa 2021; è arrivata ad agosto ed ha già fatto un paio di partite del campionato di A1. E poi come detto c'è Peckova, che avrebbe dovuto essere qui, e invece è rimasta in Europa.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 🌟 🌟
In sintesi: non vuole fare prigionieri. Ci sta riuscendo

Sotto questo sole

A un certo punto Juni Francisca ha dovuto chiedere tempo e fermare il gioco. Non c'è stato bisogno di alzare la voce, quasi certamente no; ma quando il punteggio sul tabellone è largo e l'avversario peggiore non è quello in campo ma è il caldo, è normale che la concentrazione vada un po' a ramengo.

Eravamo passati da 7-0 a 7-3: cambio lanciatore, e Forlì si è rimessa subito in carreggiata ed ha condotto in porto la "manifesta" segnando altri tre punti con un fuoricampo interno di Brookshire. Era appena la quinta valida di giornata per la Poderi dal Nespoli, che di suo ha dovuto fare veramente poco, giusto approfittare dei tanti regali delle francesi. Ci voleva un pomeriggio tranquillo dopo il match emotivamente esagerato contro il Roef!.

Almeno l'inizio va raccontato: il partente francese, Manon Mari, ha iniziato tirando letteralmente stracci. Nove lanci è durata la sua prova, nove ball (con due "colpiti") senza neanche avvicinarsi all'area di strike, nove robacce che hanno riempito il diamante e le sono costate la sostituzione più veloce mai vista in carriera.
Col diamante pieno e il lanciatore nuovo in pedana, sono arrivate un'altra base ball, un singolo di Cacciamani, un altro di Wissink, un doppio di Carlotta Onofri e una rimbalzante di Maroni. Sei a zero, e partita incanalata. Due fuoricampo interni, uno di Ricchi e quello già citato di Brookshire, hanno arrotondato fino al 10-3 finale.

Juni Francisca ha fatto giocare un po' tutte, compresa Laghi che è tornata disponibile dopo l'infortunio alla caviglia: Martina è entrata per vanGurp dopo due inning, è andata in base ed ha anche segnato uno dei dieci punti. Sono rimaste a completo riposo soltanto Cerioni e Hyland, e quest'ultima è scritto che sarà il partente nel match serale contro Bollate.

Già. Alle 20 c'è la sfida fra italiane. Inutile fare pronostici, né per la partita in sé, né per l'esito finale del girone. Un paio di risultati inattesi e graditi (spagnole battute dalle slovacche, olandesi sconfitte dalle céche) hanno rimesso Forlì in piena corsa per le piazze più alte; sta alle romagnole non farsi sfuggire l'occasione.

Le avversarie di Forlì (6): Les Comanches St. Raphael

Il softball francese (pardon: la balle-molle) continua ad essere comandato da Les Comanches, club nato da una costola del Cavigal Nizza (dominatore del softball transalpino dalla fine del secolo scorso). Fino al settembre 2018 Les Comanches avevano sede a Tolone, da allora si sono spostate a St. Raphael, molto più a est nel cuore della Côte d'Azur, praticamente a Frejus, tra St. Tropez e Cannes. Il campo da gioco si trova nella frazione di Boulouris-sur-mer e la location è da fuori di testa.

Dal 2008 vincono scudetti senza interruzioni, e anche nel 2021 sono strafavorite per mettersi in bacheca l'ennesimo titolo; le guida Celine Lassaigne, la più importante giocatrice francese di sempre, anche manager della Equipe de France, della quale molte Comanches fanno inevitabilmente parte.

Forlì e Comanches -all'epoca ancora Tolone- si sono affrontate l'ultima volta nella Coppa Campioni 2018, quella organizzata in Romagna. Rispetto ad allora, la formazione che si schiera a Buttrio è mutata parecchio: le più promettenti (come Rogron, Sellam, Tribolet, tutte millennials) sono nei college americani a studiare e fare esperienza di gioco. La lanciatrice Benchali ha appeso il guantone al chiodo, e non ci sono più neppure Derbal e Lyard. E neanche Lassaigne gioca la Coppa, sebbene in Ligue 1 non disdegni ancora di coprire la Prima base.
Sono invece in squadra le nazionali Prade (il leadoff, gioca Interno), Pitcher (la Prima base), gli esterni Hunter e Haudiquer. In più per la Premiere Cup ci sono abbondanti rinforzi dall'Europa e dal Sudamerica.

Spicca fra le straniere innanzitutto la venezuelana Yurubi Alicart, Interno del Caronno che in A1 batte quasi .500. A difendere l'hot corner c'è la sua connazionale Geraldine Puertas Flores, una utility forte con la mazza che gioca in Svizzera nelle Wittenbach Panthers (formazione neopromossa che sta guidando il campionato elvetico lasciandosi dietro le solite Therwil, Lucerna e Zurigo).
Quanto al parco-lanciatori, la francese Farah Saidi sarà affiancata da Carlotta Salis, un'altra targata Rheavendors, e dall'olandese Lisa Brink proveniente dalle Tex Town Tigers.
Una terza caronnese è in squadra, il catcher Chiara Ambrosi.

Curiosità: nella prima giornata di Ligue ha lanciato Rampackova, vista qui in coppa con l'Apollo Bratislava: Rampackova si è poi spostata in Repubblica Céca ed ha giocato la maggior parte della stagione con la maglia delle Arrows Ostrava.

Qualità dell'avversario: 🌟
In sintesi: a ogni appuntamento Les Comanches si presentano con il ruolo di terzo incomodo. Nemmeno questo è stato l'anno buono.

mercoledì 18 agosto 2021

Crudele, questo sport

Forlì - Roef! era una partita attesa. Era l'ennesima replica della storica rivalità fra Italia e Olanda; era uno scontro diretto per l'accesso alle finali di Premiere Cup; era un match fra squadre di qualità; era tutto questo e tante altre cose ancora. Non ha tradito le aspettative. Macché tradite: le ha superate tutte.

La Poderi dal Nespoli è stata avanti e poi indietro, ha rischiato di essere travolta ed è rimasta in piedi, ha inseguito a lungo, ha pazientato, ha sorpassato ed è stata a un soffio dal vincere una prima volta; ha rischiato di gettare alle ortiche il risultato, non in una ma in due circostanze, si è trovata con le spalle al muro, e poi ha acciuffato prima di nuovo il pari ed infine il successo con le ultime gocce di energia.

Si è visto di tutto: legnate profonde, un fuoricampo da infarto, un'espulsione, giocate splendide e sciocchezze banali. E si è vista l'essenza del softball, uno sport dove la partita non puoi mai darla per finita.
Forlì - Roef! è stata una partita emotivamente incredibile, palpitante, commovente, feroce, spietata, isterica. E crudele, perché alla fine qualcuno ha dovuto perdere: e per fortuna di chi scrive e di chi legge, stavolta sono state le romagnole a trovarsi dalla parte giusta.
Una delle più belle partite della lunga storia di Forlì. Che, almeno stavolta, può godersela.

Finisce dunque con una vittoria della Poderi dal Nespoli agli inning supplementari, 6-5. E' un successo che mantiene Forlì ancora in corsa per le prime piazze, ma che neppure elimina le olandesi: però a questo punto tutto può ancora succedere, e a due giorni dalla conclusione della fase preliminare tutte le combinazioni sono ancora aperte.

Troppe cose sono successe per raccontarle tutte. Meglio saltare l'inizio, un inizio in cui la Poderi dal Nespoli era passata per prima in vantaggio e aveva poi subito le folate del Roef!: e questa sarebbe la quinta classificata del campionato olandese? e questa sarebbe la squadra da 36 errori difensivi?
Sotto 1-3, Forlì aveva il grande merito di non sbandare e di pazientare. E al 6° inning aveva la sua chance: singolo di Brookshire, triplo di Ricchi e 2-3. Poi Wissink faceva una sciocchezza imperdonabile e nel contestare platealmente una chiamata arbitrale si faceva cacciare fuori. Hyland nel box, il manager del Roef! sceglieva di regalarle base per giocarsi Cacciamani... che lo ripagava con un doppio a sinistra che portava Forlì avanti 4-3. Ed eravamo solo all'inizio.

Settimo inning, turno alto, attacco olandese, subito Forlì fa due out veloci, tocca al catcher Snow che incassa due strike: ne basterebbe un altro per chiudere la contesa, ma Snow è brava a "lavorarsi" la lanciatrice forlivese, e infine spedisce oltre la recinzione il fuoricampo del 4-4. Innervosita, Hyland colpisce Verdaasdonk e la manda in base, e il Roef! subito punisce con la battuta di Los per il vantaggio.
Sotto, 4-5. Forlì ha le spalle al muro: ma Cerioni trova un bel singolo a destra e semina il panico fra le olandesi: cambio lanciatore, entra Merkx per l'americana Littlejohn (alias Watkins), fin lì eccellente. Non basta: singolo di Vigna, singolo di vanGurp, Forlì pareggia 5-5 ed ha di nuovo l'occasione per chiudere, ma stavolta sono brave le avversarie. Inning supplementari.

Tocca prima al Roef!, che avanza i corridori in Seconda e Terza, ma una titanica Hyland lascia al piatto Litgvoet (miglior battitore della Nazionale e del campionato olandese, non va dimenticato), e poi la difesa fa il terzo out.
Tocca alla Poderi dal Nespoli. Hyland per regola è il corridore che parte dal cuscino di seconda, nel box va Cacciamani. Per Ilaria è la giornata del destino: pochi minuti prima aveva già salvato Forlì, adesso le regala la più dolce e sofferta delle vittorie: singolo profondo al centro, Hyland corre a segnare, le compagne pazze di gioia sommergono la lanciatrice azzurra, sugli spalti e a bordo campo il tifo e il delirio sono immensi, è un comune sentire. Ci si rende conto di aver visto una partita speciale.

Domani è già un altro giorno. Per giovedì 19 il calendario prevede alle 15 le francesi del St. Raphael, uniche ancora a secco di vittorie; e in serata il Bollate detentore della Coppa, unica squadra a non aver ancora perso e grande favorito dai pronostici.

Le avversarie di Forlì (5): Roef! Moergestel

Non fosse per il RusStar, il premio "Sorpresa 2021" andrebbe di diritto al Roef!, squadra che rappresenta i Paesi Bassi grazie alla vittoria nella Dutch Golden League 2019.
Il Roef! (rigorosamente con il punto esclamativo) è di Moergestel; si trova nel Brabante, siamo quindi dalle parti di Eindhoven, s'Hertogenbosch e Oosterhout. Del tutto fuori dal solito circuito: il Roef! è solo la quinta squadra che non giochi ad Haarlem a vincere il campionato, e per gli olandesi è una notiziona.
Per la cronaca, le altre scudettate non-Haarlem sono state l'Alkmaria Victrix (2012), il Tex Town di Enschede (2008 e 2009), le Gambro Twins di Oosterhout ('94), ed il glorioso Bussum (parecchie volte).

Quella del Roef! è una polisportiva che ha anche la palla soffice; ma fino a due anni fa il fiore all'occhiello era la squadra di pallamano femminile, che gioca in serie A. Il softball invece ne ha dovuta fare di gavetta: ancora nel 2007 retrocedeva dalla 2. alla 3. Klasse (tipo: dalla C alla D), ma subito si rialzava, e iniziava a pensare più in grande. Nel 2010 ha vinto uno spareggio con Onze Gezellen ed è salito in Silver League (la A2), dove è rimasto fino al 2016, quando è passato il treno giusto: allargamento della Golden League, viene organizzato un mega-playoff-promozione a sei squadre (con tante vecchie conoscenze: Bussum, Amsterdam Pirates, le Centrals...), e nel match decisivo, contro l'Utrecht, il Roef! passa per un buco stretto e si piglia la A1.

In Golden League il Roef! ha preso tempo per assestarsi, e nel 2019 gli astri si sono allineati una seconda volta: ai playoff la squadra si rinforzava con Logan Moreland e andava a vincere la finale contro un Olympia Haarlem che in pochi giorni aveva perso i due lanciatori migliori, prima Voortman (Giappone) e poi Andringa (infortunata).

L'anno scorso il Roef! ha ribadito la propria qualità, correndo testa a testa con l'Olympia per tutta la stagione prima che il campionato venisse annullato. Quest'anno invece la flessione è palpabile: quinto posto in Golden League, Sparks e Olympia sono lontane, e la qualificazione ai playoff per niente probabile. Le brabantine pagano i pochi alti e molti bassi dei propri lanciatori, un tandem formato dalla nazionale Merkx e dall'australiana Tolmie; quest'ultima soprattutto è venuta meno alle attese, mentre almeno Merkx, al di là di innegabili problemi di controllo (molte basi ball, molti "colpiti") ha una alta percentuale di strike out e concede poche valide. Merkx, o piuttosto la sua brutta copia, la ricordiamo anche due anni fa in Coppa Coppe con le francesi, Les Pharaons d'Evry; sa cavarsela senz'altro molto meglio.

Di contro, il Roef! è una squadra con una vocazione senz'altro maggiore per l'attacco. L'esterno Vies Ligtvoet brilla di luce propria: primo battitore della Golden League (.541), è fra le migliori anche per basi rubate, percentuale di arrivi in base e media "bombardieri". Batte mancino ed è l'indiscusso lead-off dell'ordine di battuta, in cui è seguita dagli altri due battitori più incisivi della squadra, l'Interbase den Duijn e la Prima base Donkers (altra mancina). Tutte giocatrici pazienti ed esperte che sanno guadagnare basi su ball e vanno strike out raramente.
L'attacco in generale è costituito da battitori di contatto, pericolosi dal primo all'ultimo, con l'eccezione del Terza base Verdaasdonk, che si potrebbe definire l'unico slugger.

Oltre a Tolmie, per il campionato è tesserata un'altra straniera, il catcher americano Snow, che dietro al piatto si alterna con Drijvers; per la sola Premiere Cup è arrivato anche un altro pitcher, Sidney Littlejohn (cognome da sposata, Watkins), brillante carriera con Alabama University fino al 2017, attualmente fa il pitching coach in proprio.
Tra i rinforzi in elenco c'è anche Nadine Marinus, una vita con il Tex Town, storica Prima base della nazionale, che aggiunge qualità ad un line up che già ne possiede in abbondanza.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟 🌟
In sintesi: gli inserimenti di Marinus e soprattutto Littlejohn vanno ad aggiungere ulteriore profondità alla pedana e all'attacco. Se si eccettua una difesa da 36 (!) errori stagionali, l'unica possibile debolezza potrebbe essere il fattore umano e psicologico: il Roef! è al debutto europeo, bisogna vedere come saprà gestire le variabili di una settimana così fuori dal normale.

Insidia scansata

Un'esplosione dell'attacco ci voleva proprio. In attesa del big match pomeridiano contro il Roef!, la Poderi dal Nespoli scansa l'insidia praghese e si sbarazza dello Joudrs a suon di valide. Finisce 13-4, con sospensione per "manifesta" a fine 5°.

La lettura pre-partita si è confermata esatta: buono in attacco, lo Joudrs ha seri problemi in pedana di lancio, e Forlì non ha fatto altro che evidenziarli. Si sono ruotate in tre, e ciascuna è stata "benedetta" da un fuoricampo: la partente Chaloupkova è durata un eliminato e 17 lanci, e già il tabellone diceva 3-0 con solo homer di Vigna; un po' meglio Zoulova, rimossa dal cerchio dopo una bastonata da tre punti di vanGurp. Ha chiuso Linkova, alla quale è toccato il Grand Slam di Brookshire, il momento più spettacolare del match.

L'attacco delle forlivesi è dunque esploso in tutto il suo potenziale, tredici valide in cinque riprese di gioco sono tanta roba. Tutta la squadra ha battuto, e la difesa ha contenuto bene i pur temibili battitori céchi. Anche la pedana romagnola ha fatto una rotazione a tre: partente è stata Leonella Elizabeth, recuperata all'ultimo momento, ma l'olandese ha sofferto pure troppo e concesso tre punti in avvio quando ha dovuto affrontare la parte migliore del line up Joudrs. L'ha rilevata dopo due riprese Sheeley, che ha mosso molto la palla, la difesa ha pensato al resto.
Chiusura per Sierra Hyland, che Juni Francisca ha spedito nel cerchio per gli ultimi tre eliminati. E' appena arrivata, e prima si abitua al clima di Coppa, meglio è.

E ora sotto con le olandesi. Si gioca alle 15, il Roef! è temibile in battuta e solido in pedana di lancio. E' scontro diretto sulla strada verso la finalissima.

Le avversarie di Forlì (4): Joudrs Praga

Due anni fa avevamo lasciato uno Joudrs in disarmo, sesto in Coppa Coppe e preso a smazzolate dal Sokol nel piccolo derby interno al torneo. E adesso lo ritroviamo in Premiere Cup, meritevole vincitore della Extraliga 2020; già, perché (salvo smentite) la Repubblica Céca è praticamente l'unica nazione europea in cui il campionato di softball si è svolto regolarmente. Le neroarancioni si sono rinnovate e riarmate, e si pensava che a Buttrio potessero dire la loro nella lotta per le medaglie. Senonché.

Senonché l'esordio è stato poco incoraggiante. Prima partita, con le russe, lo Joudrs inizia l'ultimo attacco indietro 1-3, e chiude 7-3. Seconda partita, con le Barracudas Zurigo, boeme nella stessa situazione ma il margine stavolta è di cinque lunghezze, 7-12: e il match termina con un surreale 21-12, grazie ai 14 punti segnati nel 7° inning. Terza partita, con gli ex connazionali dell'Apollo Bratislava, lo Joudrs arriva sotto 3-5... e stavolta non c'è redenzione, vincono le slovacche, e lo Joudrs sa che, con Forlì, Bollate, Roef! e Rivas ancora da affrontare, il suo orizzonte rischia di essere limitato.

Premesso che il rinnovamento non vale per la panchina, visto che c'è ancora Tomàs Kusy (il primo Forlì-Joudrs si giocò sul diamante di Ronchi dei Legionari per la Coppa Coppe 2005. Lui c'era), il gruppo delle giocatrici che abbiamo imparato a conoscere ormai è completamente cambiato, anche solo rispetto a 5-6 anni fa. Nello Joudrs che si è presentato a Buttrio è stata ammainata anche l'ultima bandiera: non c'è più infatti Eva Rendlova, per anni la giocatrice-simbolo della squadra. Non c'è più nemmeno la storica Prima base Weissova; anche Jakesova si è fatta un po' da parte, nel senso che ha giocato appena cinque partite, e addio anche a Zappova.

Delle nuove leve, la giocatrice da "cerchietto rosso" è Julia Coufalova, che non è andata agli Europei nonostante con il suo .547 di media sia il miglior battitore della Extraliga. Nel line up praghese batte quarta, è dunque il clean up hitter, il battitore che porta a casa i punti, e infatti è incaricata di chiudere un filotto formato solitamente da Simunkova, Klimplova e Furkova, che sono rispettivamente il terzo, il secondo e il quarto miglior battitore del campionato. Jana Furkova è la nuova Prima base titolare della nazionale, e può battere switch; Klimplova invece, pure lei titolare della Terza base sia nella nazionale che nello Joudrs, batte di mancino pur essendo destra.

E' dunque uno Joudrs tutto dotato per l'attacco, che però in campionato sta pagando dazio causa un parco lanciatori non altrettanto efficace: le praghesi al momento sono prime, ma il Ledenice ha diverse partite da recuperare e può operare un facile sorpasso.
Nel cerchio si spartiscono gli inning Adela Linkova e Anna Zoulova, tutte e due giovanissime, due millennials, e mentre Linkova non ha saputo ripetere la prestazioni degli anni passati (nel 2019 le sue statistiche sono state inferiori soltanto a quelle di Peckova), Zoulova sta avendo una stagione così positiva che le è valsa la chiamata agli Europei, dove però ha lanciato poco.
Solo in Coppa, è al loro fianco l'americana Taylor Ann Ewards, pitcher da Illinois University con cifre non proprio mirabolanti.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟
In sintesi: la prima metà del line up può mettere a disagio chiunque; au contraire, i lanciatori sono il chiaro punto debole della squadra. Due stelle che in realtà valgono una e mezzo

martedì 17 agosto 2021

La vittoria, la buona notizia, e quella cattiva

Intanto è arrivata Sierra Hyland. Dopo qualche peripezia di troppo con i collegamenti aerei, la lanciatrice americana di passaporto messicano si è unita alle compagne. E' l'ultimo tassello della Poderi dal Nespoli - Premiere Cup edition, preziosa come l'oro nella rincorsa verso i primi posti. Arriva veramente al momento giusto, dato che Forlì ha perso un pitcher della rotazione: Leonella Elizabeth ha accusato un risentimento al braccio con cui lancia, il suo recupero viene valutato "giorno-per-giorno" ma detto francamente le possibilità che riveda il campo in settimana sono poche.
Quello di "Leo" va ad aggiungersi all'infortunio di Martina Laghi: ultima partita di campionato contro Bologna, forte contrasto con un'avversaria sui cuscini, e l'interno forlivese si è ritrovata con una caviglia grossa così. Anche lei è valutabile giornalmente, però qualche speranza in più di vedere il campo ce l'ha.

E poi c'è stata la partita. Forlì ha battuto le russe 6-0 e ritrovato il sorriso dopo l'inatteso e doloroso ko contro il Rivas. Non sono una brutta squadra, le moscovite del RusStar, forse solo troppo giovani e "leggere" in pedana di lancio, ma ne risentiremo parlare. E comunque il punteggio finale non rende giustizia alla prova di Forlì, che ha solo avuto il problema di sbloccarsi ma poi ha portato il risultato dalla propria parte e alle avversarie ha lasciato le briciole.

La staffetta Cacciamani - Banchelli in pedana è stata efficace ancor più che efficiente. "Ila" ha offerto buone sensazioni: in un paio di occasioni le russe l'hanno incocciata bene, ma il suo controllo è stato ottimo, ha miscelato bene effetti e cambi di velocità, e insomma in cinque inning ha messo a segno undici strike out, mica pizza e fichi. Banchelli ha chiuso le ultime due riprese: qualche problema se l'è creato da sola, e qualcun altro -non richiesto- gliel'ha dato la difesa, con un paio di errori banali sul finale.
E comunque non c'è niente da criticare: le ragazze erano in giro dalle otto di mattina, la giornata l'hanno passata tutta sul diamante di Castions, alla fine entrambe le squadre erano stracotte dalla fatica e dal caldo.

Contro le lanciatrici russe, l'attacco ci ha messo un paio di inning a sbloccarsi: al terzo entrava l'1-0 con vanGurp, che riceveva quattro ball, avanzava fino in Terza e segnava l'1-0 su bel singolo di Brookshire.
Forlì metteva il risultato in sicurezza all'attacco seguente, con legnate in sequenza di Maroni, Vigna, vanGurp e Ricchi: tabellone sul 5-0, c'era il tempo per un altra segnatura al 5° inning, e poi vinceva il caldo, poi era un lento trascinarsi fino in fondo.

Per la terza giornata di Coppa il calendario ha regalato a Forlì due tra gli avversari più consistenti: Roef! e Joudrs. Senonché quest'ultimo ha già mandato cattivi segnali: due volte è passato per un buco stretto, acciuffando la vittoria per i capelli dopo aver iniziato l'ultimo attacco indietro nel punteggio (insensata la rimonta con le svizzere, da 7-12 a 21-12); la terza volta non c'è riuscito, e ha perso con l'Apollo Bratislava (che alla fine non è poi da buttar via).

Il Roef! no, il Roef! ha regolato russe e francesi e inchiodato Bollate sullo 0-0 prima che il monsone rimandasse la conclusione della partita a venerdì pomeriggio.
Contro il Roef! insomma è già un match da "dentro o fuori". Ci vorrà la miglior Forlì.


Le avversarie di Forlì (3): RusStar

Alla fine è successo di nuovo.

In Russia, dopo una striscia di titoli che durava dal 1994, e che si era interrotta solo una volta nel 2012, qualcun altro è riuscito a battere il Carrousel di "Slava" Smagin e a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro.
L'impresa è merito di un club che si è affacciato solo di recente sul panorama sportivo, e lo ha fatto sia nel softball che nel baseball: nuova società, nuovo stadio, e subito scudetto.

RusStar Mosca, questo è il nome della squadra che è entrata con tutti e due i piedi nel piatto, e che vorrebbe imprimere un nuova direzione al softball russo. L'unica cosa che non cambierà mai è la scarsità di notizie reperibili sull'argomento.

Quel poco che si riesce a mettere insieme dice intanto che il RusStar è di Mosca-Mosca, mica come il Carrousel che è di Tuchkovo, 80km a ovest, ma è sempre stato chiamato "Carrousel Mosca" per comodità. E' un club che ha dei mezzi, e ha anche una straniera, cosa niente affatto abituale per il campionato russo, almeno dal 2014 quando la Federazione rimase a corto di soldi; per un po' le squadre russe smisero perfino di prendere parte alle competizioni europee.

Per quanto il RusStar possa essere l'espressione del nuovo softball dell'Est, la Nazionale continua a giocare con il blocco del Carrousel; agli Europei dello scorso luglio, undici giocatrici su sedici venivano dal club di Tuchkovo. Però qualcuna del RusStar c'era, e precisamente l'Interbase Zhuckova, classe 1988, e la Prima base Islamova (una mancina); entrambe erano in campo nella sconfitta 0-9 contro l'Italia. Nel RusStar solitamente sono le prime due dell'ordine di battuta.
Fa parte della nazionale anche Makushina, che però è la riserva di Milana Kozhina (Moskovia) e il campo lo ha visto con il contagocce.

Il resto è una serie di nomi abbastanza misteriosi. Kuznetsova è una giocatrice che si era messa in luce una dozzina di anni fa con la nazionale juniores, ed è ancora fra i migliori battitori della squadra assieme a Iliashenko e Maslova. Queste ultime due sono state anche le lanciatrici più utilizzate in campionato, anche se bisogna farci la tara: il manager delle RusStar è solito alternare nel cerchio due o tre giocatrici ogni partita, facendo fare loro non più di una mezza dozzina di eliminati; alla fine, la rotazione è stata di cinque atlete, ciascuna delle quali ha lanciato una ventina di riprese in totale, inning più inning meno.

E la straniera? è una storia curiosa. Si tratta di Ailin Mendes-Sanchez, viene dal Guatemala, ed è approdata a Mosca nel 2018 per una specializzazione accademica. In patria è una atleta di rilievo, è stata in Nazionale ed ha disputato i Panamericani, ma a Mosca non ha spazio, sette partite quest'anno e pochi turni di battuta. Difficilmente a Buttrio la si vedrà in campo.

Qualità dell'avversario: ???
In sintesi: difficile esprimersi con informazioni così lacunose. Al RusStar va comunque un pensiero di stima per essere stato capace di interrompere l'egemonia del Carrousel. Anche perché nel 2021 è sulla buona strada per concedere il bis.

Inciampo

E' già arrivata la prima sconfitta. E a forza di dire che il Rivas è una buona squadra, che è una outsider di cui tener conto, forse ce la siamo anche tirata.
La sincera verità è che, quello che le iberiche potevano fare di buono, lo hanno fatto: brave loro. Forlì invece no, Forlì si è lasciata irretire, ed il suo attacco non è stato efficace contro la palla veloce della venezuelana Ramirez, proprio quell'attacco che dovrebbe essere il formidabile punto di partenza per farsi strada in coppa. Non lo è stato: tre valide all'attivo (due di Vigna) non possono bastare, non possono soddisfare. Il Rivas ha costruito più gioco e più occasioni, e sul piano statistico poco si può discutere sul risultato finale.

Serve una riscossa immediata nel match pomeridiano contro le russe, serve ritrovare fiducia nei propri mezzi, servono vittorie in serie, da ora in poi: una seconda sconfitta metterebbe a rischio la possibilità di conquistare uno dei primi due posti al termine del girone preliminare, quei posti che poi consentono di giocare per l'oro.

Se l'attacco ha stentato, pedana di lancio e difesa sono state pressoché impeccabili, e a loro volta hanno concesso il minimo alle avversarie. La difesa ha risolto positivamente un paio di situazioni difficili, e Suka vanGurp ha strappato applausi in un doppio gioco difensivo stile Major League, cuscino di Seconda pestato e assistenza in corsa per l'out in Prima. Ma tutta la difesa ha giocato bene e il Rivas non ha avuto regali.

Nel cerchio è andata Samantha Sheeley, che ha mosso molto la palla e concesso cinque valide, che sono obiettivamente poche: purtroppo due sono venute nel corso dello stesso inning, il sesto: prima un singolo di Carrera, poi un doppio di Gozategui su cui Laura Vigna non è riuscita a compiere il miracolo nonostante un tuffo disperato; sarebbe stato il terzo out, inning finito, punteggio sullo 0-0, e chissà.

Nella parte alta dello stesso inning era stata Forlì a rendersi pericolosa con i singoli prima di Carlotta Onofri e poi di Vigna: Prima e Seconda occupata, un solo out, la situazione sembrava apparecchiata per il successo, ma il cuore del line up non trovava il contatto giusto. Prima vanGurp sparava un campanile a sinistra, l'esterno lo lasciava cadere ma la palla era comunque vicina al cuscino di Terza e le iberiche potevano eliminare il corridore avanzato in gioco obbligato; poi Brookshire (giornata da dimenticare per lei) girava il primo lancio tiratole da Ramirez e lo spediva in bocca all'esterno destro.

La Poderi dal Nespoli torna in campo alle 15 sempre a Castions di Strada: avversarie saranno le moscovite del RusStar, formazione a secco di vittorie dopo la prima giornata di Coppa. Le campionesse di Russia hanno incassato 7 punti sia da Roef! sia dallo Joudrs, ma contro le céche si sono trovate avanti 3-1 all'ultimo turno difensivo, e anche se poi hanno "sbracato" hanno comunque mostrato gioco e carattere.

Le avversarie di Forlì (2): CBS Rivas Madrid

Per la storia del Cbs Rivas rimandiamo a quanto scritto in un post di Coppa Coppe due anni fa. Nel frattempo a livello agonistico è cambiato poco. Il Cbs rimane l'espressione migliore del softball spagnolo, e sul suolo nazionale è imbattuto da un pezzo: l'ultima sconfitta è stata nel luglio 2018, era la finale di Copa de la Reina e a vincere fu l'Atletico San Sebastian. Di lì in poi un filotto di successi, che hanno portato in bacheca due scudetti e altrettante Coppe nazionali (a differenza dell'Italia, in Spagna nel 2020 l'hanno giocata: una Final Four fatta col page system e risolta in un weekend di novembre a Barcellona).
I segnali dicono che la bacheca andrà allargata. Il prossimo settembre il Cbs farà i playoff scudetto, una "Final Three" in cui è favorito a mani basse contro Sant Boi e il buon vecchio Viladecans. Inoltre, la sua Under18 ha vinto la Primera Division (equivalente della A2) ed è stata promossa in Division de Honor.
Allargando il discorso oltre il Rivas, è confermato che il softball iberico sta risalendo la china con impegno e pazienza: la serie maggiore 2021 ha visto al via undici squadre, con buona rappresentazione di tutto il paese (c'è anche una squadra di Gran Canaria); al piano inferiore si gioca una "A2" a otto squadre, e via, a scendere, tanti campionati giovanili, tornei regionali, competizioni amatoriali.

Rispetto a due anni fa, vedremo ancora in campo le due venezuelane Ramirez e Sojo. Anybell Ramirez ha lanciato a Caronno nel 2014, mentre il suo catcher Yaicey Sojo Pacheco nel 2013 è stata a Bologna. C'è una terza caraibica, la cubana Merlys Gonzales, che adesso ha il passaporto spagnolo; l'abbiamo già vista in A1 nel 2015 a Nuoro, e nel 2017 a Parma (quell'anno fece anche la Coppa Coppe con le danesi dell'Hørsholm).

Gli altri rinforzi di coppa vengono dai Paesi Bassi e dall'Italia.
Due le olandesi, entrambe in ruolo alle Sparks. Una è Kirsten Scheele, che a dispetto dei suoi anni è il miglior lanciatore del campionato olandese in corso. Forlì l'ha già incontrata nelle coppe sia nel 2014 che nel 2016, e c'era anche (ma senza giocare) nelle Sparks 2010. Comunque la si giri è sempre finita male, per Forlì. L'altra "orange" è Kimberly Jones, una Terza base cresciuta sportivamente ad Arkansas University che quest'anno sta battendo oltre .400 in Dutch League.
Inoltre c'è la mancina di passaporto italiano Sarah Edwards, che in A1 ha vestito le maglie di Parma e Saronno, e in più ha trascorsi all'Olympia Haarlem e alle Eagles Lucerna.

Infine il blocco spagnolo. Non ci sono più le due "Beatrici" della Nazionale: Alonso è passata al Viladecans, e Parejo (che ricordiamo a Parma nel 2014) ha abbandonato l'attività per dedicarsi alla ricerca medica. Confermate invece il Prima base Rebeca Carrera Garcia, la nazionale Maria Caicoya e l'esterno Estibaliz Alvarez Urquizu, uno slugger di chiara origine basca proveniente dal San Sebastian. Lei e Caicoya sono le più costanti nel box di battuta, anche se potenzialmente quelle da tenere d'occhio sono ancora una volta Sojo e soprattutto Ramirez.

Qualità dell'avversario: 🌟 🌟
In sintesi: la pedana con il tandem Scheele - Ramirez è la cosa migliore, e il line up è abbastanza profondo. Delle outsider, è quella con il potenziale più intrigante.

lunedì 16 agosto 2021

Si levi il sipario

Come da tradizione consolidata, al termine della prima giornata di gare, e prima che venisse disputato il match serale, ha avuto luogo la cerimonia che inaugura ufficialmente la manifestazione. Una cerimonia sobria, tutto sommato di poche parole. Parole necessariamente di circostanza, ma anche no: ha fatto piacere che il presidente regionale del Coni ricordasse la presenza al torneo delle numerose giocatrici italiane (di Forlì e di Bollate, s'intende) che hanno preso parte con la nazionale azzurra alle Olimpiadi di Tokyo, e le ringraziasse per l'impegno e si complimentasse per il traguardo raggiunto. Non era scontato, nemmeno in un territorio che tanto ha fatto per lo sport del "batti e corri", e che anche stavolta si è accollato l'onere-onore di organizzare nello stesso anno prima il Campionato Europeo per nazionali, e adesso la più importante manifestazione continentale per squadre di club. Ha fatto piacere, ecco.

La Poderi dal Nespoli in posa dopo la sfilata

Dopo la sfilata delle squadre davanti a un pubblico sorprendentemente folto, considerato il periodo e le misure di contenimento anti-pandemia, è iniziata l'attesa partita fra Roef! e Bollate, con lo staff tecnico forlivese spettatore interessato. Sospeso dopo un inning a scanso di rischi, dopo che un tuono particolarmente vigoroso aveva squarciato l'aria, il match è ricominciato ma è stato interrotto in via definitiva durante la sesta ripresa, quando qualcosa di simile a un diluvio monsonico ha inondato Buttrio e dintorni. Acqua a catinelle, ma acqua di quella grossa.

Vedremo come e quanto il maltempo si ripercuoterà sul calendario della Premiere. Per ora almeno l'effetto è stato quello di una benefica rinfrescata.

E domani, finalmente, arriva anche Sierra Hyland.

Due partite al prezzo di una

Di partite strane ne abbiamo viste tante, ma Forlì - Apollo Bratislava ha raggiunto i limiti del surreale. Volendo, è divisibile in due metà perfette.
Prima parte, fino a metà del quarto inning: Bratislava conduce 8-3 e sta meritando contro un Forlì che non ci sta capendo niente. Seconda parte, dalla metà bassa del quarto turno: l'attacco romagnolo colpisce con forza e continuità, smonta tre lanciatori uno dopo l'altro, e conclude 10-0 come da pronostico senza tanti patemi.
La somma algebrica delle due mezze partite restituisce il punteggio finale di 13-8 in favore della Poderi dal Nespoli, ma non rende l'idea di quel che si è visto.

A merito del Bratislava, va detto che in attacco ha del potenziale; la scuola céca dà sempre buoni frutti. A suo demerito parecchie altre cose, la prima della quale è: vinci 8-3 schierando il terzo, o forse addirittura il quarto lanciatore, e non pensi a inserire la tua americana per proteggere il risultato? ma forse è un discorso campato in aria, magari l'americana Morgan Ray non era disponibile, e questo congetturare è a vanvera.

Quanto a Forlì, ha rischiato di uscire di partita quando ha incassato dalla temuta Sugg il fuoricampo dell'8-3. Più di un sopracciglio si è alzato, ma siccome la strada era ancora lunga, e l'attacco aveva dato segno di esserci, era comunque una situazione etichettabile come "preoccupante ma non seria". E difatti.

Difatti, il quarto turno basso lo cominciava vanGurp con un doppio, subito imitata da Carlotta Onofri, e dopo i singoli di Vigna e Brookshire arrivava un altro doppio di Ricchi a scrivere l'8-7. Partita resettata, di lì in poi Bratislava non avrebbe più nuociuto e sarebbe arrivato in base solo una volta, grazie a quattro ball.
Forlì invece non si fermava, al 5° inning Cacciamani riceveva base gratis e ancora vanGurp si rendeva protagonista mandando un missile bello alto sopra la recinzione per i due punti del sorpasso; a quel punto le avversarie si disunivano, e anche la loro difesa, fin lì perfetta, commetteva un paio di scelleratezze, compreso un bunt su cui la pallina iniziava a vagare per il campo mentre Wissink correva a casa dalla Prima base.

Fatta la tara ai lanciatori slovacchi, scadenti per non usare altri termini, la Poderi dal Nespoli si è comportata bene assai con la mazza. Brookshire è stata un'iraddiddio, 4/4 nel box, anche lei un fuoricampo, e l'impressione di una giocatrice che nel box di battuta può inventarsi qualunque cosa. Ma tutte hanno fatto bene, tutte hanno battuto, e le occasioni le hanno create e sfruttate.

In pedana si sono ruotate in tre, e diciamo che è stata una giornata laboriosa: Cacciamani ha iniziato male lasciando molti lanci in mezzo al piatto, Elizabeth l'ha rilevata al 3° inning salvando una situazione di Seconda e Terza occupata con zero out, poi si è complicata la vita anche lei, e Cacciamani appena rientrata si è beccata il citato homer del massimo vantaggio slovacco.
Qui però Ilaria è stata brava a ritrovare forza e concentrazione, e di lì in poi ha chiuso la porta in faccia all'Apollo.
Rilievo finale di Sheeley, una ventina di lanci in tutto, ma sufficienti a far battere male le avversarie.

E adesso andiamo a vedere come sono fatte queste spagnole del Rivas: hanno perso con Bollate senza neanche battere una valida, ma le campionesse in carica hanno avuto bisogno di mandare in campo la loro Idra tricipite, Arnold-Peckova-Cecchetti, per averne ragione con il punteggio di 5-2.

Le avversarie di Forlì (1): Apollo Bratislava

Per quanto strettamente imparentato con quello della Repubblica Céca, il softball in Slovacchia ha un ruolo del tutto marginale. Non sempre è stato così.

Fino al 1992 la nazione era unita, ma già le federazioni sportive si erano separate: il primo campionato nazionale, vinto dal Kosiçe, si è infatti giocato nel 1991. Dal 1993 il movimento ha iniziato a crescere e le squadre slovacche a partecipare alle coppe. Dopo una lunga "gavetta", nel 1998 le Spiders Bratislava vinsero la Poule B -quell'anno si giocava a Forlì- guadagnando alla Slovacchia il diritto di salire al livello maggiore.
Ci rimase quattro anni, fino ad Haarlem 2001. Il Mask Pezinok si piazzò ultimo e tanti saluti alla Poule A. In quella edizione Pezinok affrontò anche la Fiorini Forlì, era una mattina umida sul diamante di Onze Gezellen, finì molto a poco per le romagnole.

Per tornare in "serie A" ci sono voluti quasi vent'anni, è successo nel 2018 grazie al secondo posto del Trnava nel torneo giocato a La Loggia: nel mezzo, una implosione senza eguali, e il movimento ridotto a poche squadre, tant'è che per più di una stagione la finale l'ha giocata il Trnava contro le proprie juniores. Né le cose sono migliorate: almeno a livello giovanile la base si è un poco risollevata, ma a livello agonistico non c'è quasi niente.

Formalmente, l'Apollo è una società giovane, fondata nel 2013, ma in concreto è nata dalla fusione fra le altre due società storiche di Bratislava, Ball Club e Spiders. Nel frattempo sono rimaste solo due squadre, le Trnava Panthers e appunto l'Apollo; Pezinok sciolto nel 2014, Kosiçe pure sparito, dal 2016 lo scudetto è una questione fra due squadre, e a risolverla bastano un paio di weekeend.

Come intuibile, il problema maggiore non è assegnare un titolo: è riuscire a far giocare quella che tutto sommato è una base di praticanti decente, e dar loro un'alternativa al tesserarsi per un club della vicina Repubblica Céca pur di praticare il loro sport.
Fra i passi in avanti che sono stati fatti, il più significativo è stato un accordo con la federazione céca per farsi ospitare nelle serie inferiori alla Extraliga: per dire, lo scorso anno, l'Apollo ha militato in Lega2 e le Panthers in Lega3. Inoltre fino al 2019 è stata giocata la Softball Euroliga, una competizione itinerante con squadre di provenienza mista: Croazia, Bulgaria, Ungheria, Austria e appunto le due slovacche, Trnava ed Apollo. La pandemia del 2020 ha messo fine alla manifestazione, ma non è detto che riprenda con il ritorno di tempi più sereni. E comunque l'Euroliga 2019 è servita per assegnare il posto in Premiere Cup: grazie al miglior piazzamento rispetto alle connazionali, l'Apollo Bratislava porta il vessillo della Slovacchia a Buttrio.

In questa edizione, l'Apollo ha puntato tutto sulla coppia di straniere dei Dragons Castelfranco di A1. La lanciatrice Morgan Ray, da Ohio State, è una dallo strike out facile; il catcher Sugg è un buon battitore di potenza, e in campionato ha castigato Forlì con un home run; in più c'è l'interbase Mestanova che ha il doppio tesseramento con Apollo e Castelfranco, e in passato ha giocato con buoni risultati a Kunovice nella Extraliga céca. Sempre dalla Extraliga arrivano in prestito le due lanciatrici Krbcová (Sokol) e Rampackova (Ostrava). A titolo statistico, Rampackova e Slaninkova hanno giocato per Les Comanches Tolone St. Raphael nella prima giornata della Division 1 francese.

E per tornare al discorso di prima, Rampackova e Slaninkova sono due delle tante slovacche con il doppio tesseramento (anzi, nel loro caso triplo): Polachova e Saviola sono anche loro a Ostrava, mentre Chladecka, Merczova e Sarkanyova per la corrente stagione giocano a Kunovice. A roster c'è anche Petergacova, che ha un passato negli Usa con Santa Monica College.

Qualità dell'avversario: 🌟
In sintesi: due eccellenti straniere alla guida di un gruppo sportivamente cresciuto in Repubblica Céca. Come direbbe il manuale: da non temere né sottovalutare.

domenica 15 agosto 2021

La formula, il calendario, le squadre

Con nove partecipanti, la formula codificata dalla Federazione prevede il girone unico "all'italiana", e un massacrante tutti contro tutti, trentasei incontri spalmati su cinque giorni. La classifica del venerdì sera dirà quali saranno le partite del sabato: le prime due giocano per l'oro, terza e quarta per il bronzo, le altre possono fare le valigie. La finalissima è in programma sabato 21 alle ore 15.00.

Le squadre iscritte sono rimaste nove; si sono infatti ritirate le Hoboken Pioneers, e questo ha risolto a priori la questione della retrocessione in Poule B, dove appunto scenderà il Belgio dopo una permanenza al livello più alto che durava dal 2010.
Guardando al resto delle partecipanti, alle loro ambizioni e al potenziale, si possono per comodità dividere in tre fasce: le squadre da podio, le outsiders, le spensierate.

A quest'ultima categoria si possono senz'altro iscrivere Barracudas Zurigo, Apollo Bratislava e Les Comanches Tolone St. Raphael: tre club che difficilmente potranno competere per le medaglie, ma che non avendo il problema-salvezza potranno permettersi di scendere ogni volta in campo senza patemi.

Il terzetto delle outsiders è quello cui teoricamente manca qualcosa per arrivare fino in cima. Ci vanno di diritto Joudrs Praga, Cbs Rivas Vaciamadrid, e di stima le moscovite del RusStars, vera e assoluta novità del softball russo dopo il ventennio monomarca Carrousel. Almeno una di loro giocherà per il podio, ma non sarebbe una sorpresa trovarne anche due: il club céco ha già messo un argento continentale al collo (era lo Joudrs-corretto-Peckova del 2016) e merita rispetto a prescindere, in quanto espressione della terza, grande scuola del softball europeo assieme a Italia e Olanda; le castigliane dal canto loro hanno fatto diversi inserimenti di giocatrici straniere, e fra olandesi e italo-americane, cubane e venezuelane, promettono di dar filo da torcere a tutti.

In sede di pronostico, il podio dovrebbe essere sempre una questione Italia-Olanda. L'Italia ha il vantaggio numerico, potendo schierare Bollate detentore del titolo a fianco di Forlì "campione d'Italia". I Paesi Bassi sono rappresentati dal Roef! (il punto esclamativo fa parte integrante del nome), vincitore della Dutch Golden League nel 2019: è l'ultima ventata di novità in un ambiente che sta cambiando orizzonti almeno dal 2017, con l'ingresso sulla scena dell'Olympia Haarlem a segnare la fine del dualismo Sparks-Terrasvogels. Il Roef! ha giocatrici esperte (Ligtvoet su tutte, e si è aggiunta Marinus) e tre straniere affidabili, fra cui la lanciatrice australiana Tolmie.
Al Bollate spetta il ruolo di favorito. Con Fama, Gasparotto, le Cecchetti, l'ex forlivese Gibson, la stella di Florida State Caylan Arnold, l'olandese Van Dalen, c'è da restare intimoriti. E poi ci sono due incognite: una è Greta Cecchetti, che avrebbe dovuto giocare nel torneo Pro americano assieme ad Erika Piancastelli, e che invece al 99% sarà a Buttrio; l'altra è Veronika Peckova, che avrebbe dovuto essere nel campionato giapponese e che invece sembra destinata a venire in Coppa.

Questo il calendario delle romagnole:
Lunedì 16: Forlì - Apollo Bratislava (ore 10:00)
Martedì 17: Cbs Rivas - Forlì (10:00); RusStar - Forlì (15:00)
Mercoledì 18: Joudrs Praga - Forlì (10:00); Forlì - Roef! (15:00)
Giovedì 19: Forlì - Les Comanches (15:00); Forlì - Bollate (20:00)
Venerdì 24: Barracudas Zurigo - Forlì (17:30)

sabato 14 agosto 2021

Novità di Coppa, e soprattutto di campionato

Samantha Leigh Sheeley è la nuova americana scelta dal Softball Forlì per la Coppa Campioni e per la fase finale di campionato. Lanciatrice destra originaria dell'Iowa, è alla prima esperienza fuori dagli States. A dispetto della più che buona carriera softballistica, non è certo un nome roboante: ma Sarah Pauly, che ha lanciato per Forlì nel 2019 e che la conosce bene, una volta saputo del suo possibile arrivo alla Poderi dal Nespoli ha speso per lei parole importanti e significative.

Sheeley alle World Series 2008
La carriera, si diceva. Sheeley ha frequentato l'università ad Emporia State, nel Kansas, un college di Division II, che nel 2008 ha portato fino alla finale delle World Series, peraltro perse; era il suo ultimo anno di college, è stato anche quello più positivo, coronato dalla nomina a "Lanciatore dell'anno" e dall'inserimento nella formazione All-America (e chi pensa ai lanciatori di Division II come figli "minori" della Ncaa, tenga presente un pitcher come Aimee Murch, che ha giocato a Lynn e che con il Legnano ha vinto tutto in Italia e in Europa).

Uscita da Emporia, Samantha Sheeley ha ricevuto la chiamata più prestigiosa: nel 2009 e 2010 ha giocato nella lega professionistica dell'epoca, la National Pro Fastpitch League, prima con le Rockford Thunder e poi le Tennessee Diamonds, confinata però a ruoli da rilievo. Dal 2011 ha ufficiosamente interrotto l'attività agonistica per dedicarsi in prevalenza a fare il coach: è stata prima a Wichita State e poi a Cal State Northridge. "Ufficiosamente", perché in realtà ha continuato a giocare in leghe minori. Inutile nascondere che le manca il clima agonistico: quello che si respira a livello di un torneo continentale dove si va in campo tutti i giorni anche due volte al giorno; quello che si vive nell'arco di un campionato nazionale. Sono perplessità anche legittime, ma Sheeley ha già mostrato che l'arsenale tecnico è rimasto intatto: è un lanciatore di effetti, e ha controllo. E poi ci sono i valori aggiunti, come la motivazione, quella sua propria e quella che è in grado di trasmettere al resto squadra; è questo a farne un elemento quantomai adatto ad unirsi a Forlì a questo punto della stagione.

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Suzannah Brookshire sarà la seconda straniera della Poderi dal Nespoli per la Coppa Campioni e lo scorcio finale di campionato. Il nome completo è Suzannah Lillian Brookshire-Gonzales, e aiuta a capire come abbia potuto acquisire la doppia cittadinanza e giocare con la nazionale messicana sia ai Mondiali 2018 sia alle recenti Olimpiadi: in quest'ultima occasione è stata votata miglior esterno destro del torneo (così come Laura Vigna ha vinto il premio come miglior esterno sinistro).

Brookshire con la divisa del Messico

La sua carriera universitaria è iniziata a Sacramento State; per l'ultimo anno di studi (2020) è passata a San Josè State, mentre quest'anno, il suo ultimo, nonostante la laurea già conseguita ha scelto di estendere la propria permanenza al college per puri fini sportivi (l'era del Coronavirus ha creato le situazioni più disparate), e si è trasferita a Long Beach State, solo per giocare.
Dovunque sia andata, Brookshire si è dimostrata un battitore formidabile, fuoricampista temibile, implacabile quando batte con i corridori in posizione-punto. Soltanto per quest'anno le sue cifre sono: .400 di media, 10 fuoricampo, 49 Rbi, e una percentuale di arrivi in base prossima a .700. Comunque, in carriera non è mai scesa sotto il .350 stagionale di media battuta.

A Long Beach difendeva in prevalenza sul cuscino di Terza; alle Olimpiadi invece ha giocato esterno destro (soltanto contro gli Usa è stata spostata a sinistra), e sempre titolare; ha chiuso il torneo con .250 di media battuta e .368 di arrivi in base; contro l'Italia ha messo a segno un doppio su tre turni nel box. Per quel che può contare, resterà negli albi statistici come colei che ha messo a segno la prima valida per il Messico ai Giochi Olimpici.

Per impegni assunti in precedenza, Suzannah Brookshire non ha potuto arrivare a Forlì se non alla immediata vigilia di Coppa; finita la manifestazione vestirà la casacca della Poderi dal Nespoli fino al termine della stagione.

Novità di Coppa

(questo post è stato modificato dopo la prima pubblicazione)

Sierra Hyland torna a Forlì dopo la sfortunata parentesi della Coppa Coppe 2017, giocata a Caserta e conclusasi con un quinto posto. Nata a Kansas City, ha frequentato Cal Poly University diventando un lanciatore pluridecorato, e finito il college è stata scelta dalle Chicago Bandits, dove peraltro ha giocato abbastanza poco.

Sierra Hyland alla vigilia delle Olimpiadi
(photo courtesy www.ksby.com
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Oltre a Forlì, Hyland ha avuto una seconda esperienza italiana: nel 2018 ha giocato la seconda parte della stagione a Bussolengo, conquistando lo scudetto. Ha chiuso il campionato con un solenne 0,00 di pgl ed è stata decisiva nella finalissima: è finita 3-1 contro Bollate, e Hyland è stata classificata lanciatore vincente in tutte e tre le partite.
Facendo valere la doppia cittadinanza, nel 2019 ha iniziato a giocare con il Messico, nazionale con cui ha conquistato la qualificazione olimpica assieme a Suzannah Brookshire (di cui si parlerà nel prossimo post); a Tokyo il Messico ha preso la medaglia di legno, e Sierra è stata utilizzata con il contagocce, nemmeno due inning lanciati in altrettante presenze in campo.

Sierra Hyland è un lanciatore veloce e potente, con tanti strike out nel braccio e buon controllo. In battuta sa farsi valere, sperando nel box si presenti la Sierra di Cal Poly (.352 di media, 40 pbc) piuttosto che quella di Bussolengo (media di .229).

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Wissink nel 2021 con l'Amersfoort

Laura Wissink è il ricevitore della nazionale olandese (ruolo in cui si alterna con Dinet Oosting), e con le "Orange" ha conquistato due argenti alle ultime due edizioni degli Europei. Fino al 2017 ha giocato in Belgio con le Hoboken Pioneers, ed in Coppa Coppe ebbe un ruolo importante nell'1-0 che estromise Forlì dalla contesa per le medaglie. Dall'anno seguente è rientrata in patria per giocare con il Tex Town di Enschede; dal 2020 è passata infine al Quick Amersfoort (città presso Utrecht) assieme alla lanciatrice Eva Voortman. Curiosità: nel 2019 ha avuto il doppio tesseramento con Bollate, in campionato ha però giocato solo un doppio match, il 1° maggio, e nulla più, e poi ha preso parte alla Premiere Cup (vinta) in cui è stata una delle migliori nel box di battuta.

E' un battitore di grande potenza, e lo sa bene Ilaria Cacciamani che nella finale degli ultimi Europei ha incassato un suo lungo fuoricampo (utile però solo a ridurre lo svantaggio olandese). E' anche un difensore duttile, visto che nella Dutch Golden League alterna il ruolo di ricevitore con quello di Interno, specie Terza base o Interbase.

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"Suka" nel 2017 giocava 1a base col Terrasvogels
(photo courtesy Marco Stoovelaar)

Soclaina van Gurp è un Seconda base "in purezza", titolare della nazionale orange e delle Haarlem Sparks. Antillana di origine, è cresciuta nel Terrasvogels e poi si è trasferita negli States; ha comunque continuato a giocare nel campionato olandese, anche se non full-time: Terrasvogels fino al 2017, poi una parentesi con le DSS Haarlem, una dozzina di partite in tutto, e nel 2019 il passaggio alle arcirivali Sparks. Ce la ricordiamo anche in Coppa Coppe 2019, e per l'occasione era stata tesserata dalle spagnole del Cbs Rivas.

Soclaina, da tutti chiamata "Suka", è un formidabile difensore (quest'anno 4 errori in tutto il campionato) ed eccellente battitore, anche extra-base. Suo fratello Raywendley da quest'anno gioca a Bologna con la Fortitudo Baseball.

venerdì 13 agosto 2021

La Forlì che va in Coppa

L'edizione 2021 della Premiere Cup di softball (Coppa Campioni per quelli strettamente italofoni) sarà la numero 43 e si giocherà dal 16 al 21 di agosto. La Poule A viene ospitata a Buttrio, presso Udine, nell'area sportiva in cui giocano i White Sox di baseball (serie B); è una prima volta assoluta per la palla soffice per questa cittadina friulana. Il secondo diamante sarà quello di Castions di Strada, che invece è stato più volte teatro di manifestazioni continentali (Coppa Coppe 2011 e 2015, le prime che vengono in mente).

Come sempre, Forlì non ha lesinato gli sforzi in vista della massima manifestazione europea. Sempre eccellente il gruppo delle italiane, che ha fornito alla nazionale olimpica quattro giocatrici: tre di loro (Cacciamani, Ricchi, Vigna) saranno a Buttrio, mentre non ci sarà Piancastelli che è stata cooptata da una organizzazione Pro ed è tornata a giocare negli Usa. Saranno sei le straniere in roster per la Coppa, equamente divise fra continente americano e Paesi Bassi. Il gruppo sulla carta è forte e non dovrebbe faticare a trovare velocemente i propri equilibri fra pedana di lancio, attacco e difesa, fondamentale quest'ultimo su cui si può sempre migliorare.

Probabilmente sarà l'attacco a dover fare la differenza. Il line up è ancora una volta profondo, i battitori incutono rispetto: Vigna, Cacciamani, Brookshire, Ricchi, Wissink, Hyland, vanGurp hanno tutte le qualità per costruire gioco e punti.

Le ragazze di Coppa dunque sono:
Lanciatori: Ilaria Cacciamani, Leonella Elizabeth (OLA), Sierra Hyland (MEX), Samantha Sheeley (USA).
Ricevitori: Beatrice Maroni, Laura Wissink (OLA).
Interni: Claudia Banchelli, Miriana Cerioni, Martina Laghi, Carlotta Onofri, Soclaina vanGurp (OLA).
Esterni: Suzannah Brookshire (MEX), Elda Ghilardi, Veronica Onofri, Beatrice Ricchi, Laura Vigna.

Lo staff tecnico è comporto dal manager olandese "Juni" Francisca, alla prima stagione con il club, e Giulio Brusa: più che un amico, un sodale del Softball Forlì.

La Poderi dal Nespoli raggiungerà Buttrio nel pomeriggio di domenica, con sosta all'aeroporto di Venezia per raccogliere le arrivate dell'ultimo momento.

Rimettere insieme i pezzi

Ci eravamo lasciati ad agosto 2019 con la Poderi dal Nespoli che batte 4-2 il Terrasvogels sui diamanti di Praga, vince la sua sesta Coppa Coppe, e automaticamente si qualifica alla edizione successiva. Ci ritroviamo due anni dopo, Forlì è iscritta alla Coppa Campioni, il Terrasvogels non esiste più. Nel mezzo, una crisi sanitaria e umanitaria tale da meritare a buon diritto la definizione di "catastrofe", e che è lungi dall'essere finita.

Come tutto e tutti, anche il softball ha dovuto segnare il passo nell'era della pandemia. Per rimanere in ambito continentale, nel 2020 la maggior parte dei campionati è stata disputata a scartamento ridotto; qualcuno neanche ha iniziato, come hanno deciso i francesi; qualcun altro ha dovuto fermarsi prima della conclusione, come hanno fatto gli olandesi. I più sono almeno riusciti ad assegnare un titolo, ed è il caso dell'Italia, ma non senza peripezie. Soprattutto in ragione di questo, al momento di assegnare i posti per le Coppe edizione 2021 la Federazione Europea ha dato man salva alle federazioni nazionali: libera ognuna di decidere le proprie rappresentanti, purché in maniera compatibile ai requisiti sportivi maturati nel biennio. E così in Italia, a fianco del Bollate vincitore della edizione 2019, la Fibs ha scelto di mandare in Premiere la Poderi dal Nespoli grazie al terzo posto nella A1 2019: il diritto sarebbe stato del Bussolengo campione nazionale, ma le veronesi nel frattempo hanno intrapreso la via della ristrutturazione, e quindi formalmente rinunciato a partecipare; Bollate, battuto dal Bussolengo, era già qualificato, e il diritto è passato a Forlì. Il tutto formalizzato fin da dicembre con delibera del Consiglio Federale. La stessa delibera ha assegnato al Saronno il posto in Coppa Coppe che era di Forlì; il Saronno nel 2019 ha perso la finale di Coppa Italia contro Bollate.

Velocemente, le altre nazioni. In Olanda il campionato 2020 è stato interrotto prima dei playoff con l'Olympia Haarlem in testa; in Premiere Cup però viene il Roef! campione 2019. In Francia nemmeno si è giocato, il diritto non poteva che essere del Tolone.
Altrove le cose sono andate un po' meglio. Piuttosto laboriosa la vicenda della Spagna, dove la Division de Honor è stata sospesa due volte prima di riuscire ad arrivare in fondo: ha rivinto il Rivas, già campione 2019. La Russia è riuscita ad organizzare alcuni concentramenti ravvicinati, ed una Final Four a Mosca da cui è uscita la sorpresa RusStar, club di recente formazione che ha posto fine alla egemonia del Carrousel che durava dal 1994.
Le svizzere Barracudas hanno vinto un torneo quasi regolare, e in Repubblica Céca addirittura si è giocato da giugno a ottobre, ventotto giornate più una serie di playoff che ha visto lo Joudrs prevalere nel derby con il Sokol.

P.S. non è elegante introdurre un argomento e poi lasciarlo lì appeso senza spiegazioni.
Il Terrasvogels, dicevamo. Dalla fine del 2020, la società sportiva di Santpoort-Zuid ha posto termine all'esistenza della prima squadra, quella che ha dettato legge nel softball olandese da cinquant'anni, e in quello europeo dal 1978. Alcune squadre giovanili continueranno a portare il glorioso nome sui diamanti dei Paesi Bassi, ma non in Golden League: tecnicamente, il titolo è stato rilevato dalle Onze Gezellen, non proprio una rivale, anzi quasi una società satellite, che hanno anche assorbito diverse giocatrici tra le quali Tuk e Szalay. E' finita in mestizia la storia di quella che è stata la squadra europea più prestigiosa e titolata; che ha messo in bacheca 15 titoli nazionali, 9 Coppe Campioni, 5 Coppe Coppe; che ha dato al softball giocatrici di valore assoluto, da van der Putten a
Zijlstra, da Gouverneur a Van Kampen, da van Huissteden a deWeert.